16 Febbraio 2021
Fonte: lapresse.it
Il Governo Draghi ormai è nato, e non basterà il rifiuto di una parte del M5s per cambiare questa situazione. Questo stanno cercando di far comprendere i vertici pentastellati ai loro colleghi parlamentari e senatori. Il rischio che, domani, mercoledì 16 febbraio, il Movimento 5 stelle si possa sfasciare in due sul voto di fiducia rimane alto. In queste ore si sta provando ad arginare l'onda del dissenso. A Palazzo Madama, ha raccontato un senatore critico all'Adnkronos, la fronda della 'Resistenza' si sarebbe ridimensionata: "Posso dire che la gran parte dei senatori voteranno 'sì'. La situazione si è ribaltata, grazie alle minacce di espulsione basate sul nulla, alle offerte di non so che e alla prospettiva di quieto vivere".
Sulla questione è intervenuto lo stesso capo politico Vito Crimi, tornato più volte a ribadire che il voto degli iscritti sulla piattaforma Rousseau è vincolante, bocciando l'ipotesi che i senatori contrari alla fiducia possano astenersi. Difficile per il momento stabilire quanti saranno i 'no' tra i 5 Stelle. "Tra i 5 e i 20", scommette un senatore grillino.
Chi non ha ancora cambiato idea è Mattia Crucioli: "Voterò 'no' al governo Draghi... Grillo ha tradito le idee fondanti del Movimento 5 Stelle''. Stesso pensiero espresso da Bianca Laura Granato: "Confermo il mio voto contrario". "L'unica cosa certa - dice invece Emanuele Dessì - è che non voterò 'sì'. Deciderò tra 'no' e astensione dopo avere ascoltato le parole di Draghi".
Intanto anche i deputati grillini si riuniscono, questa sera alle 21.30, per fare il punto della situazione. La paura è che a Montecitorio in occasione della fiducia possano andare in scena molte assenze 'strategiche' nelle file M5S, con molti dissidenti che potrebbero non presentarsi in Aula.
C'è intanto chi vorrebbe che il Movimento faccia da 'sentinella' all'interno dell'esecutivo. "Staremo nella maggioranza con spirito critico. Dovremo difendere i risultati e le conquiste di questi due anni di governo. Vigileremo sul Recovery Fund e controlleremo che gli oltre 200 miliardi ottenuti grazie alla capacità del presidente Conte saranno spesi solo nell’interesse del Paese. Vogliamo risultati concreti sul fronte della transizione ecologica per un nuovo modello di sviluppo sostenibile. Se ciò non avverrà", ha detto un deputato vicino a Roberto Fico, "dovremo far pesare i nostri numeri nei due rami del Parlamento".
Ma la situazione si presenta più arroventata del previsto. Una parte della base M5S è tornata a esprimere il proprio disappunto per la scelta del Movimento di appoggiare il governo Draghi. Una nuova petizione firmata da centinaia di attivisti chiede al reggente Crimi e al garante Beppe Grillo di valutare una "immediata nuova consultazione" su Rousseau. Questa deve "porre gli scritti nella possibilità di esprimersi sulla base di un quesito onesto, sincero, veritiero e reale sul ruolo del Movimento 5 Stelle nel governo Draghi, e quindi una chiara espressione di voto degli iscritti, tale da consentire ai portavoce nazionali di non avere dubbi sull'indirizzo politico dell'Assemblea al quale uniformarsi".
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