03 Febbraio 2021
Fonte: lapresse.it
Il nuovo Premier Mario Draghi presto andrà incontro a un voto di fiducia che potrebbe sancire ufficialmente l'inizio di un nuovo Governo tecnico, dopo quello di Mario Monti. Si riferiscono proprio a quest'ultimo gli esponenti del Movimento 5 stelle che hanno annunciato che non appoggeranno nessun Governo tecnico. "Abbiamo già dato con i governi tecnici", ha detto, a quanto apprende l'Adnkronos, il capo politico M5S Vito Crimi.
Crimi ha parlato durante l'assemblea dei gruppi convocata per fare il punto sulla situazione politica. Viceversa il Premier dovrebbe contare sull'appoggio di Italia viva e Pd. Forse anche alcuni esponenti di Forza Italia potrebbero poi appoggiare Draghi piuttosto di non andare a nuove elezioni, le quali minaccerebbero la forza del partito all'interno della coalizione di centrodestra.
Il Movimento 5 stelle tuttavia risulta diviso in almeno due fazioni. La prima, capitanata nominalmente da Crimi, pilotata da Beppe Grillo, nonché speranzosa di una rinascita di Alessandro Di Battista, non ha la minima intenzione di appoggiare Draghi. Viceversa, la fazione leale a Luigi Di Maio pare più dubbiosa. In questo scenario si è inserito l'ormai ex Premier Giuseppe Conte, il quale ha dichiarato che non sarà Ministro del nuovo Governo. Le sue parole vanno viste come il tentativo di ricucire il Movimento, sempre più diviso in due.
"Il Movimento 5 Stelle, già durante le consultazioni, aveva rappresentato che l'unico governo possibile sarebbe stato un governo politico - ha detto Crimi, chiarendo la posizione del Movimento -. Pertanto non voterà per la nascita di un governo tecnico presieduto da Mario Draghi".
Il capo politico ha spiegato anche cosa sia successo durante le trattative: "Da M5s sforzi, da Iv ostruzionismo. Vogliono solo le poltrone". E ancora: "Sono state due giornate intense, il risultato è chiaro. Abbiamo fatto grandi passi avanti nei confronti di Italia Viva con l'obiettivo di dare al Paese un governo per affrontare le questioni urgenti. Malgrado questo, abbiamo assistito da parte della delegazione di Italia Viva un'attività di ostruzionismo, malgrado questo c'è stato un continuo dire no".
Infine: "L'obiettivo era ottenere qualche poltrona più, hanno richiesto ministeri, questa è stata la richiesta più pressante. Non abbiamo ricevuto rassicurazioni sulla figura di Conte, e hanno sindacato sui ministeri degli altri. Non abbiamo messo veti sui nomi. Renzi ha posto davanti l'interesse del Paese quello suo per avere qualche poltrona in più".
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