28 Luglio 2025
Audi chiude i primi sei mesi del 2025 con risultati sotto le attese, penalizzata dal doppio impatto dei nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti e degli investimenti legati alla trasformazione industriale in atto. Il marchio premium del gruppo Volkswagen ha registrato un utile netto di 1,346 miliardi di euro, in calo del 37,5% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il risultato operativo si è quasi dimezzato, scendendo da 1,982 a 1,087 miliardi, nonostante una lieve crescita del fatturato.
Le vendite globali sono diminuite del 5,9%, attestandosi a 794.088 unità. Tuttavia, a sostenere i ricavi — cresciuti del 5,2% fino a 32,6 miliardi di euro — è stato l’incremento delle consegne di veicoli 100% elettrici: 101.000 unità, in aumento del 32% su base annua. Un dato che evidenzia i progressi nella transizione energetica del marchio, ma che non basta a controbilanciare le turbolenze nei mercati più strategici.
I risultati peggiori arrivano da Cina e Stati Uniti. Sul primo mercato, le vendite del gruppo sono calate del 10%, mentre negli USA il calo è stato del 9%. Due battute d’arresto che riflettono una domanda più debole e una rete distributiva ancora in fase di adattamento al nuovo scenario competitivo e regolatorio.
Alla luce di questo contesto, Audi ha corretto le previsioni per l’intero anno. I ricavi 2025 sono ora stimati tra 65 e 70 miliardi di euro, contro il range precedente di 67,5–72,5 miliardi. Il margine operativo atteso scende al 5-7% (dal precedente 7-9%), mentre il cash flow libero previsto è stato ridimensionato a 2,5–3,5 miliardi. Una revisione che conferma le sfide attuali della casa dei quattro anelli, impegnata in una delicata fase di riconfigurazione strategica.
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