Eataly, aperture negli aeroporti di Jfk, Linate, Shipol e nuovi negozi in Usa e Canada; maxi finanziamento da €225 mln e ricavi a €684 mln

Eataly, nuove aperture negli aeroporti di Jfk, Linate, Shipol e nuovi negozi in Usa e Canada; maxi finanziamento da €225 mln e ricavi a €684 mln. Eataly continua a crescere con l'apertura di quattro nuovi negozi tra Stati Uniti e Canada, inclusi i nuovi punti vendita negli aeroporti oltre al lancio del nuovo formato Eataly Café a New York. Queste nuove aperture si aggiungono a un piano di investimenti in espansione che beneficia di un finanziamento bancario a lungo termine di 225 milioni di euro, di cui 65 milioni sono privi di obblighi di rimborso intermedi. Questo finanziamento copre gli investimenti potenziali per i prossimi sei anni, integrati dai flussi di cassa.

Nel frattempo, il consiglio di amministrazione di Eataly ha approvato il bilancio 2024, che segna un'accelerazione dei profitti, anche in Italia. I ricavi consolidati hanno raggiunto i 684 milioni di euro (+4,3%), con un EBITA di 53,5 milioni (+29,7%), e l'incidenza sul fatturato è passata dal 6,2% al 7,8%. L'utile operativo è stato di 14,6 milioni, mentre la perdita netta è stata di 13,4 milioni. Per l’esercizio sono stati investiti 51 milioni per nuove aperture, ristrutturazioni e miglioramenti dei processi.

Come riportato da Italia Oggi, "Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti", ha dichiarato il CEO Andrea Cipolloni, durante un incontro nei nuovi uffici milanesi di piazza Gae Aulenti. "Abbiamo aumentato gli investimenti e ridotto i costi del personale. Inoltre, è importante sottolineare che l'Italia ha visto un aumento dei ricavi del 2,7%, arrivando a 220 milioni di euro, con un Ebitda quadruplicato a 8,5 milioni e un utile di 1,7 milioni."

Eataly, una catena internazionale che si distingue per la ristorazione e la distribuzione di prodotti alimentari italiani di alta qualità, conta circa 15 negozi in Nord America, 25 in Europa e 15 tra Medio Oriente e Asia. La compagnia realizza circa il 60% dei suoi ricavi in America, mentre in Europa rappresenta il 38%. Eataly è controllata al 52% dal fondo di private equity Investindustrial.

Le parole del CEO Andrea Cipolloni

Finora l’esposizione sugli Usa ha pagato ma ora con i dazi sono una minaccia?

“Siamo alla finestra. Pensiamo che alla fine potremo gestirli, anche cambiando qualche ricetta e ritoccando i prezzi.”

Tempo fa parlava di sviluppo nella prossimità: si riferita a Eataly Cafè?

“Si. È un concept di 150/200 mq replicabile all’infinito. Dal prossimo 16 maggio apriremo i primi quattro a New York, a Manhattan. Il caffè avrà un ruolo portante ma intorno girerà il meglio del made in Italy e i prodotti a marchio Eataly. Ricordo che a Natale abbiamo venduto 250 mila prodotti a marchio Eataly, con 60 mila panettoni. Il marchio proprio opera in 100 categorie e l’obiettivo è di arrivare a 200 entro 16 mesi.”

La notizia è che aprirete a Linate e a Schipol

“Il travel è un ottimo driver di crescita. Tanto che stiamo valutando la possibilità di aprire in tutti i principali scali europei, compresi Vienna e Spagna.”

Eataly ha rilevato la quota di minoranza del socio tedesco ma rimarrà un solo negozio, con Londra?

“Monaco funziona e pensiamo di raddoppiare con Dresda. Più avanti apriremo in altre città. Nel Regno Unito abbiamo raggiunto un Ebitda positivo e pensiamo a un altro negozio, ma senza fretta: dobbiamo trovare una location giusta.”

A meno di 20 giorni dall’avvio di Expo Osaka siete pronti per gestire la ristorazione del Padiglione Italia?

“Assolutamente si. Non ricorreremo a personale locale, ma porteremo il nostro, quello più formato e garantiremo la qualità di Eataly. Del resto abbiamo fatto lo stesso in occasione del tour mondiale della Amerigo Vespucci, da Los Angeles a Gedda a Trieste. Con il pieno coinvolgimento del management.”