Alexa, persi 25 mld in quattro anni, ma record di iscritti; indiscrezioni parlano di una versione premium a 10 dollari al mese

Amazon, il più grande e-commerce mondiale, si trova a vivere un enorme paradosso, nonostante le casse piene di liquidità. Stando ai calcoli del Wall Street Journal, il colosso di Jeff Bezos starebbe accusando delle perdite milionari all'interno del suo prodotto Alexa.

Chi è Alexa

Alexa, assistente vocale di Amazon, è stata lanciata sul mercato circa 10 anni fa. L’idea del suo ideatore, Jeff Bezos, era quella di usare questa tecnologia per impattare sugli ordini su Amazon.com, grazie alla possibilità di effettuare acquisti semplicemente con la voce. Invece negli anni Alexa è diventata compagna della domotica domestica, con applicazioni, disponibili gratuitamente, che consentono di accendere o spegnere una luce, aprire una porta, muovere una tenda.

Il buco da 25 miliardi di dollari

Il successo della nuova tecnologia è inaudito, in relazione al numero di utenti raggiunti. Per quanto strano possa sembrare però, ad un numero così elevato di iscritti non corrispondono altrettante entrate. Secondo le fonti ufficiali, nel periodo compreso tra il 2017 e il 2021, Amazon avrebbe registrato più di 25 miliardi di dollari di perdite, nella sezione dedicata ai dispositivi. Ad incidere sicuramente il fatto che Alexa ha dovuto confrontarsi con dei competitor, come Echo e altri dispositivi, che sono venduti a un prezzo pari o inferiore al costo di produzione.

Come modello di business, attualmente Alexa, si trova sotto la guida dell'attuale Ceo Andy Jassy. In seguito al buco economico, alcune indiscrezioni parlano dell'idea di Jessy di fornire un servizio a pagamento per l'assistente vocale: lanciare una versione premium con un costo mensile di circa 10 dollari. La sfida è difficile, ma Alexa rimane uno degli assistenti virtuali più diffusi al mondo. E ora che l'intelligenza artificiale si fa sempre più strada in questo settore, indietreggiare per Amazon non è più possibile.