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Kruso Kapital, utile netto pari a €2,9 mln nel 2023; impieghi credito su pegno pari a €121 mln

L’utile netto adjusted delle componenti non ricorrenti è stato pari a 3,5 mln in aumento del 93%; margine di intermediazione è aumentato del 26% a €19,41 mln

07 Febbraio 2024

Kruso Kapital, utile netto pari a €2,9 mln nel 2023; impieghi credito su pegno pari a €121 mln

Giuseppe Gentile, Direttore Generale di Kruso Kapital

Il Consiglio di Amministrazione di Kruso Kapital ha approvato gli schemi di bilancio consolidato al 31 dicembre 2023, chiusi con un utile netto pari a 2,9 milioni, rispetto al 1,8 milioni dello stesso periodo del 2022 (+58% a/a).

L’utile netto adjusted delle componenti non ricorrenti (spese derivanti dall’IPO e dall’acquisizione in Portogallo, in corso) pari a 0,9 milioni è pari a 3,5 milioni in aumento del 93% a/a.

Al 31 dicembre 2023, il numero di polizze del credito su pegno sottostanti i 121 milioni di impieghi in Italia era pari a circa 69 mila, in forte aumento a/a (circa 62 mila al 31.12.2022).

La crescita a/a degli impieghi (+14%) è stata guidata dai volumi originati dalla rete in Italia, pari a 201 milioni (circa 180 milioni nel 2022), di cui il 57% rinnovi.

Nel corso dell’anno 2023, nell’ambito del credito su pegno in Italia, sono state realizzate 42 aste, per i beni rivenienti dal pegno, la cui quasi totalità delle offerte segrete in asta sono state eseguite on line. I beni venduti in asta continuano a rappresentare meno del 5% delle polizze in essere. Nell’ultimo trimestre 2023, il processo di innovazione di Kruso Kapital ha fatto un ulteriore e grande passo in avanti con il lancio dell’APP che digitalizza completamente il prodotto credito su pegno, e attraverso cui le polizze vengono emesse sottoforma di NFT tramite tecnologia blockchain. La controllata Art-Rite attiva nel business delle aste di opere d’arte e oggetti da collezione ha realizzato un battuto di 4,3 milioni, più del doppio dell’anno precedente, nelle 19 aste e trattative private nel corso del 2023. Il margine di intermediazione aumenta a/a del 26% (19,4 milioni nel 2023), principalmente per il contributo del credito su pegno, a seguito dei maggiori impieghi e della più alta marginalità. Il business delle aste di opere d’arte e oggetti da collezione contribuisce per il 4,6% del totale margine di intermediazione nel 2023, dato superiore alle attese. La crescita degli interessi attivi e commissioni attive del credito su pegno ha più che compensato l’aumento del costo del funding, grazie ad una marginalità in crescita durante tutto il 2023. I costi operativi in aumento, nel confronto a/a sono influenzati dalle spese non ricorrenti derivanti dall’IPO e dall’acquisizione in Portogallo (pari 936 mila, nella voce altre spese amministrative) e dal consolidamento delle controllate ProntoPegno Grecia e Art-Rite (10,8% del totale costi operativi), che nel 2022 era di pochi mesi. All’aumento delle spese del personale a/a oltre al diverso perimetro di consolidamento ha influito, in misura minore, anche l’aumento del CCNL bancario. Il numero di risorse è sostanzialmente stabile a/a (89 nel 2023 vs 88 nel 2022). Al netto dei costi non ricorrenti il Cost Income è pari al 71% (76% al 31.12.2023) rispetto al 81% del 2022. La crescita dei ricavi più che proporzionale rispetto a quella dei costi ha portato l’utile al lordo delle imposte ad un incremento a/a pari al 58%, nonostante il contributo negativo delle controllate, ancora in fase di start-up, ProntoPegno Grecia ed in piccola parte Art-Rite.

Il totale attivo, in aumento a/a del 10%, è sostanzialmente composto dai crediti verso clientela (pari al 72% del totale attivo) per l’attività di credito su pegno (in aumento del 14% rispetto all’anno precedente) e dagli avviamenti per un importo complessivo pari a 29,6 milioni, di cui 28,4 milioni generato dall’acquisizione del ramo d’azienda ex IntesaSanPaolo perfezionata nel luglio 2020 e 1,2 milioni, generato dall’acquisizione della società Art-Rite acquisita nel secondo semestre del 2022. Nelle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato è ricompreso il sopravanzo d’asta pari a 4,6 milioni (tale valore per 5 anni viene riportato in bilancio come debito vs clientela che in caso di non riscossione diventa sopravvenienza attiva; sulla base delle informazioni storiche, circa il 90% dei sopravanzi d’asta diventeranno sopravvenienze attive nei prossimi 5 anni). Nel 2023 i sopravanzi d’asta registrati a conto economico (nella voce altri proventi ed oneri di gestione) risultano pari a circa 0,5 milioni. La sottovoce debiti verso banche include finanziamenti da Banca Sistema e da altre banche, queste ultime in totale pari a poco più del 30% del totale. Il Patrimonio Netto al 31.12.2023 ammonta a 42,5 milioni.

Il Totale dei fondi propri (Total Capital) al 31 dicembre 2023 su base individuale ammonta a 12,9 milioni (lo stesso anche in termini di CET1) ed in rapporto ai Risk Weighted Assets (RWA), in aumento a/a per i maggiori impieghi ed il maggior rischio operativi, porta il Total Capital Ratio al 18,7%. Il TCR pro forma con l’aumento di capitale di gennaio 2024 al 31.12.2023 sarebbe paria al 22,4%.

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