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Open Fiber, garanzie sull'anticipo di €550 mln dei fondi PNRR per lo sviluppo del piano 'Italia a 1 Giga'

L’operazione riguarda il 30% degli 1,8 mld di risorse pubbliche assegnate alla società per l’installazione della fibra ottica nelle “aree grigie” di nove regioni

31 Gennaio 2024

Open Fiber, garanzie sull'anticipo di €550 mln dei fondi PNRR per lo sviluppo del piano 'Italia a 1 Giga'

Open Fiber cantiere

Open Fiber, operatore all’ingrosso che sviluppa l’infrastruttura in fibra ottica FTTH, ha ottenuto una linea di credito per l’emissione di Garanzie Fidejussorie a sostegno dell’anticipo del 30% dei fondi del PNRR, pari a circa 550 milioni di euro, relativi al bando pubblico del Piano “Italia a 1 Giga”.

Le garanzie triennali sono state emesse da un gruppo di assicurazioni nazionali e internazionali, capeggiato da Allianz Trade in qualità di gestore ed ente emittente, con il supporto di SACE, che ha controgarantito l’operazione per circa il 30%, e formato da Axa Assicurazioni, Generali Global Corporate & Commercial Italia, HDI Assicurazioni, Helvetia Assicurazioni, QBE Europe, Reale Mutua Assicurazioni, S2C, SACE BT, Tokyo Marine Europe, Vittoria Assicurazioni e Zurich. La nota parla anche di “altre compagnie” intervenute, non citando però quali.

Open Fiber è stata assistita da AON per gli aspetti assicurativi e dallo studio internazionale White & Case per la parte legale, mentre Allianz Trade e il pool di compagnie assicurative dallo Studio Legale Scofone. 

Giuseppe Gola, l’Amministratore Delegato di Open Fiber, ha spiegato: “L’operazione che abbiamo finalizzato con un pool di compagnie assicurative di primaria importanza agevola il processo di costruzione di un’infrastruttura fondamentale per assicurare connettività ultraveloce e la fruizione dei servizi digitali ai cittadini di zone che ne sono prive. Open Fiber è in prima linea nel contribuire alla digitalizzazione del Paese nelle grandi città come nei borghi e nelle aree più remote.

Dario Locatelli, head of Surety Allianz Trade per i Paesi mediterranei, Medio Oriente e Africa, ha dichiarato: “È stata un’operazione unica nel suo genere, sia per magnitudo quanto per la gestione delle controparti coinvolte. Il mercato assicurativo ha risposto positivamente dando un segnale di supporto importante a Open Fiber in un progetto strategico per la digitalizzazione del Paese Italia”.

Randa Morgan, director Custom Business Solutions di SACE, ha dichiarato: “Noi del Gruppo SACE siamo orgogliosi di aver contribuito al successo di questa operazione, tra le più grandi in ambito PNRR, strategica per Open Fiber e per il Paese, nella consapevolezza che la digitalizzazione è uno strumento fondamentale per garantire la connessione sociale e l’accesso alle opportunità di crescita”.

Open Fiber si è aggiudicata nel 2022 1,8 miliardi di euro di fondi del PNRR nell’ambito del bando “Italia a 1 Giga”, con cui il Governo ha pianificato di per portare entro il 30 giugno 2026 Internet veloce a circa 7 milioni di destinatari residenti nelle cosiddette aree grigie, ovvero nelle zone non coperte da almeno una rete in grado di fornire in maniera affidabile velocità di connessione in download pari o superiori a 300 megabit al secondo.

La società ha ottenuto nello specifico otto dei quattordici lotti individuati (gli altri sei sono andati a TIM), cioè otto aree geografiche situate in nove regioni: Puglia, Toscana, Lazio, Sicilia, Emilia Romagna, Campania, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Lombardia.

Ed è in questi luoghi che Open Fiber fornirà servizi di connessione ad almeno 1 giga di velocità in download in maniera affidabile agli operatori retail. I fondi del PNRR andranno a finanziare gli investimenti fino al 70%, mentre il restante 30% sarà fornito direttamente da Open Fiber.

Finora la società, con circa 8 miliardi di euro di investimenti nei suoi sei anni di attività, ha realizzato oltre 120mila chilometri di infrastruttura, di cui 46mila chilometri nelle aree nere (i Comuni e le aree più densamente popolate), in particolare in 240 città, e oltre 74.500 chilometri nelle aree bianche (le zone interne meno popolate), connettendo ad alta velocità oltre 14,5 milioni tra case, aziende e sedi della Pubblica amministrazione (si veda qui l’avanzamento dei lavori).

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