08 Agosto 2023
Il Consiglio di Amministrazione di Credem ha approvato in data 7 agosto 2023 i risultati consolidati del primo semestre 2023.
Potenziamento del banking commerciale con forti investimenti sullo sviluppo di soluzioni per integrare la componente digitale e quella fisica nel rapporto con i clienti sia privati sia imprese, rafforzamento nel settore del private banking con l’entrata a regime della banca del Gruppo dedicata ai grandi patrimoni, evoluzione continua dell’attività delle società del Gruppo specializzate nella gestione del risparmio, nella protezione assicurativa, nei finanziamenti ai privati ed alle imprese e nei servizi tecnologici, focalizzazione costante su innovazione, sostenibilità e investimenti sulle persone. Sono state queste le principali linee di sviluppo strategico che il Gruppo Credem ha seguito nella prima parte dell’anno caratterizzata da un contesto molto sfidante per il sistema bancario, con l’obiettivo di consolidare ulteriormente il proprio modello di business contraddistinto dalla forte diversificazione delle fonti di ricavo e dalla costante attenzione allo sviluppo sostenibile nel tempo.
Il periodo, in particolare, si è chiuso con un utile netto consolidato di 298,7 milioni di euro (quasi doppio rispetto a 157 milioni di euro nel primo semestre 202), la raccolta da clientela che si è assestata ad 93,7 miliardi di euro (+8,9% rispetto all’anno precedente), i prestiti a 34,8 miliardi di euro (+3,7% rispetto allo stesso periodo del 2022) e circa 83 mila nuovi clienti (+28,3% rispetto ai nuovi clienti raggiunti nel primo semestre 2022).
Il Gruppo Credem è stato inoltre nuovamente confermato dalla Banca Centrale Europea tra gli istituti più solidi a livello continentale. In particolare, nell'ambito degli stress test pubblicati venerdì 28 luglio, con l'obiettivo di verificare la resistenza del sistema bancario europeo agli scenari avversi, il Gruppo si colloca tra i migliori istituti creditizi europei, sia tra quelli rientranti nel campione della Banca Centrale Europea (BCE) che tra quelli coinvolti dall’Autorità Bancaria Europea (EBA). Nel dettaglio, Credem presenta un impatto sui coefficienti patrimoniali di solidità, derivante da un potenziale scenario economico prospettico fortemente negativo, inferiore ai -300 bps, che si confronta con i circa -660 bps delle 41 banche del campione di appartenenza (BCE) e con i -460 bps delle 57 banche dell’area Euro del perimetro EBA (-480 bps la media complessiva).
Tale risultato si aggiunge alla decisione della stessa BCE di dicembre 2022 di mantenere per il 2023 il requisito di Pillar 2 (P2R) di Credito Emiliano all’1%, il più basso in Italia e tra le banche commerciali in Europa, con il conseguente requisito SREP complessivo (che indica il livello minimo di capitale da rispettare a fronte delle attività svolte dal Gruppo), per il 2023 a 7,56%, a riprova della solidità del Gruppo ai vertici del sistema.
“Le dinamiche sociali ed economiche che abbiamo vissuto nella prima parte dell’anno, in cui l’aumento dell’inflazione ed il repentino incremento dei tassi di interesse hanno continuato a influenzare fortemente le famiglie e le imprese, confermano ulteriormente che tutti noi, dai risparmiatori, alle imprese, alle stesse banche, dobbiamo imparare a confrontarci con una costante mutevolezza del contesto in cui operiamo”, ha dichiarato Angelo Campani, Direttore Generale Credem. “In questo scenario come Credem abbiamo un ruolo determinante. Vogliamo rafforzare la fiducia dei clienti ed aiutarli a prendere le decisioni più appropriate con una prospettiva di medio e lungo periodo. Sono convinto infatti che in questo modo si alimenti un circolo virtuoso a beneficio di tutti che consenta di affrontare in modo positivo anche i momenti più difficili. Abbiamo chiuso un semestre con risultati estremamente positivi che sono il frutto del nostro modello di business ampio e diversificato, tra i pochi presenti sul mercato italiano, che ci consente di mantenere una redditività importante in qualsiasi scenario. Continueremo nei prossimi mesi a lavorare con ottimismo e determinazione forti dell’impegno che tutte le persone del Gruppo mettono in campo quotidianamente per essere un punto di riferimento per i nostri clienti”.
L’area wealth management del Gruppo, che comprende le società Euromobiliare Asset Management Sgr, Euromobiliare Advisory Sim, Credem Private Equity, Euromobiliare Fiduciaria, Credemvita e Credemassicurazioni, ha proseguito la strategia di sviluppo di soluzioni di investimento coerenti con le esigenze e le necessità dei risparmiatori con un focus particolare sulla sostenibilità: raggiunti a fine giugno circa 8 miliardi di euro di masse complessive relative a prodotti e servizi di investimento con caratteristiche ESG (ambientali, sociali e di governance)(13) (+32%% rispetto allo stesso periodo del 2022). E’ proseguita inoltre l’azione di Credem Private Equity a sostegno alla crescita delle piccole e medie imprese italiane;
Credemtel, società del Gruppo Credem attiva nell’offerta di servizi digitali ad aziende e Pubblica Amministrazione, ha siglato un accordo di partnership con una società specializzata nell'offerta di soluzioni di sicurezza informatica (cyber security), per gestire la sicurezza dei sistemi tecnologici delle aziende clienti. L’accordo prevede in dettaglio l’implementazione da parte di Credemtel di un pacchetto di servizi e soluzioni di sicurezza informatica per aziende, istituzioni e pubblica amministrazione, per prevenire possibili problemi di sicurezza ed intervenire in caso di attacco all’infrastruttura informatica aziendale, tramite procedure della gestione degli incidenti informatici (incident management) sperimentate e certificate.
E’ continuato anche nel primo semestre dell’anno il percorso di assunzioni con 146 persone inserite nel Gruppo. Si tratta di un percorso di assunzioni in linea con gli anni precedenti e che proseguirà anche nel prossimo semestre. Gli inserimenti andranno a rafforzare, in particolare, la rete di filiali distribuite sul territorio nazionale, il centro di contatto virtuale che offre assistenza e consulenza tramite canali remoti alla clientela e i team dell’area aziendale dedicati allo sviluppo dei canali digitali e alla trasformazione tecnologica;
sono stati estesi alle politiche di remunerazione di tutto il personale più rilevante del Gruppo i criteri di valutazione in ambito ambientale, sociale e di governance (ESG) già utilizzati per gli amministratori esecutivi ed il top management della direzione centrale;
A fine giugno 2023 il margine di intermediazione si attesta a €954,2 milioni, rispetto a €688,7 milioni dell’anno precedente (+38,6% a/a). All’interno dell’aggregato, il margine finanziario è pari a €504,3 milioni rispetto a €274,3 milioni nel primo semestre 2022 (+83,8% a/a). Il margine da servizi si attesta a €449,9 milioni rispetto a €414,4 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente (+8,6% a/a). Più in dettaglio le commissioni nette ammontano a €337,4 milioni (+1,2% a/a) di cui €230,1 milioni di commissioni da gestione ed intermediazione (+3,1% a/a) e €107,3 milioni di commissioni da servizi bancari (-2,7% a/a). Il trading in titoli, cambi e derivati raggiunge €54,3 milioni (+35,4% a/a). Il risultato dell’attività assicurativa del ramo vita si attesta infine a €45,8 milioni (+62,4% a/a).
I costi operativi sono pari a €419,8 milioni rispetto ai €393,8 milioni a fine giugno 2022 (+6,6% a/a). Nel dettaglio, le spese amministrative ammontano a €127,7 milioni, +12% a/a, mentre le spese relative al personale sono pari a €292,1 milioni (+4,4% a/a).
Il cost/income si attesta al 44% rispetto al 57,2% nel primo semestre 2022.
Il risultato lordo di gestione è pari a €534,4 milioni rispetto a €294,9 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente (+81,2%). Gli ammortamenti sono pari a €51,5 milioni rispetto ai €49,5 milioni a fine giugno 2022 (+4% a/a).
Il risultato operativo si attesta a €482,9 milioni rispetto a €245,4 milioni a fine giugno 2022 (+96,8% a/a).
Gli accantonamenti per rischi ed oneri sono pari a €9,4 milioni rispetto a €6 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente. Le rettifiche nette di valore su crediti sono pari a €4,9 milioni (di segno positivo per €2,5 milioni a fine giugno 2022). Il Gruppo registra un costo del credito annualizzato pari a 3 bps.
Il saldo delle componenti straordinarie è pari a -€28,3 milioni (rispetto a -€14,2 milioni a fine giugno 2022) e include, tra l’altro, €25 milioni, al lordo dell’effetto fiscale, di contributo ai fondi per la gestione delle banche in difficoltà.
L’utile ante imposte si attesta a €440,3 milioni rispetto a €227,7 milioni nel primo semestre 2022 (+93,4% a/a), mentre le imposte sul reddito ammontano a €141,6 milioni (€70,6 milioni a fine giugno 2022). L’utile netto consolidato si attesta a €298,7 milioni, +90,3% a/a, dopo aver spesato €25 milioni di contributi ai fondi per la gestione delle banche in difficoltà.
Il ROTE annualizzato è pari a 20,8%, il ROE annualizzato(2) si attesta a 17,9%.
La raccolta complessiva da clientela a fine giugno 2023 si attesta a €93.672 milioni rispetto a €85.978 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente (+8,9% a/a). La raccolta complessiva ammonta a €107.432 milioni rispetto a €98.479 milioni a fine giugno 2022 (+9,1% a/a). In particolare, la raccolta diretta da clientela raggiunge €36.779 milioni rispetto a €34.646 milioni a fine giugno 2022, in crescita del 6,2% a/a in netta controtendenza rispetto al sistema(10) che registra una contrazione dell’aggregato del 2,3% nello stesso periodo. La raccolta diretta complessiva è pari a €40.665 milioni rispetto a €38.131 milioni a fine giugno 2022 (+6,6% a/a). La raccolta assicurativa si attesta a €8.102 milioni rispetto a €8.007 milioni nello stesso periodo dell’anno scorso (+1,2% a/a).
I premi legati a garanzie di protezione vita e danni sono pari a €46,3 milioni e registrano un incremento del 14% a/a. La raccolta indiretta da clientela risulta pari a €48.791 milioni rispetto a €43.325 milioni a fine giugno 2022 (+12,6% a/a). Nel dettaglio, la raccolta gestita si attesta a €31.406 milioni rispetto a €30.991 milioni nello stesso periodo dell’anno scorso (+1,3% a/a). All’interno di tale aggregato le gestioni patrimoniali sono pari a €5.866 milioni (+2,5% a/a), i fondi comuni di investimento e Sicav ammontano a €13.724 milioni (+2,6% a/a), i prodotti di terzi ed altra raccolta gestita si attestano a €11.796 milioni (-0,6% a/a).
Le riserve di liquidità del Gruppo ammontano a circa 16,0 miliardi (14,7 miliardi a marzo 2023) grazie a circa 4,9 miliardi di depositi presso Banche Centrali (8,1 miliardi a marzo 2023) e 11,1 miliardi di attivi liberi “eligible” BCE (6,7 miliardi a marzo 2023).
Gli impieghi a clientela sono in crescita del 3,7% a/a (rispetto al sistema(10) che registra -2,2% nello stesso periodo) e si attestano a €34.761 milioni rispetto a €33.512 milioni nello stesso periodo del 2022, con costante attenzione alla qualità del portafoglio. In dettaglio i mutui casa alle famiglie registrano nuove erogazioni per €1.098 milioni di euro (+45,1% rispetto a fine giugno 2022) con consistenze pari a €10.433 milioni (+7,7% a/a).
Per quanto riguarda il portafoglio titoli, a fine giugno raggiunge €11.860 milioni e ha una durata media di 4,7 anni. La posizione in titoli di Stato Italiani è pari a €4,2 miliardi (circa il 35% del portafoglio), di cui il 97% nella categoria contabile HTC, riducendo quindi ulteriori rischi di volatilità derivanti dallo spread Btp-Bund.
Le sofferenze nette su impieghi netti sono pari a 0,23% (rispetto a 0,25% a fine giugno 2022) dato significativamente inferiore alla media di sistema(10) pari a 0,89%. Le sofferenze lorde sono pari a €308,8 milioni e la percentuale di copertura è del 74,4% (73,6% nello stesso periodo dell’anno precedente). I crediti problematici totali netti sono pari a €328 milioni, in calo dell’8% rispetto a €356,6 milioni di euro a fine giugno 2022. I crediti problematici totali lordi ammontano invece a €720,7 milioni, in riduzione del 3,3% rispetto a €745,4 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente. La percentuale di copertura dei crediti problematici totali lordi è del 54,5% (52,2% a fine giugno 2022); tale dato, comprensivo dello shortfall patrimoniale(14), sale al 62,6%. Il rapporto tra crediti problematici totali lordi e impieghi lordi (NPL Ratio(5)) si attesta al 2,04% (2,19% a fine giugno 2022) a fronte di una media delle banche significative italiane(6) di 2,91%, e 2,24% della media UE.
Il CET1 ratio calcolato su Credemholding è pari a 14,4%, ai massimi livelli del sistema con quasi 1,4 miliardi di euro di margine sui requisiti patrimoniali di vigilanza; il CET1 Ratio minimo (SREP)(4) assegnato al Gruppo per il 2023 è pari a 7,56%, tra i più bassi tra le banche italiane vigilate da BCE. Il Tier 1 capital ratio(3) è pari a 14,7% ed il Total capital ratio(3) è pari a 17,1%.
La gestione bancaria potrà essere influenzata da diversi fattori: il rallentamento ciclico dell’economia, la dinamica della curva tassi e l'andamento della forbice bancaria. I mercati finanziari ed azionari si sono dimostrati e resteranno molto sensibili alle notizie sulla solidità degli intermediari bancari, sulla politica monetaria, sullo sviluppo dell’economia, sulle tensioni geopolitiche e sul conflitto in Ucraina. Inoltre, l'evoluzione dello spread BTP-Bund, la dinamica dell’inflazione, le misure attuate dal Governo, dalle Autorità europee e dalle Istituzioni Monetarie e di Vigilanza potranno rappresentare ulteriori fattori di volatilità dei risultati, senza dimenticare l'evoluzione del rischio creditizio, oltre alle ricadute di inflazione e rialzo dei tassi sulla capacità della clientela di sostenere il debito, gli impatti di numerose norme e misure regolamentari che stanno interessando il sistema finanziario europeo e le ripercussioni della trasformazione digitale, l'utilizzo dell'intelligenza artificiale, nonché le conseguenze della transizione ecologica.
In tale sfidante quadro generale, si confermano per il Gruppo Credem le principali linee guida: uno sviluppo commerciale degli aggregati bancari superiore alla media di mercato, la ricerca dell'equilibrio tra efficienza operativa e proseguimento della progettualità, in particolare su omnicanalità e digitale, per mantenere la competitività sulle diverse aree di business, l'implementazione della progettualità in materia di wealth management e private banking, all'interno delle Società del Gruppo dedicate. Proseguirà il percorso di integrazione ESG (Environmental, Social, Governance) all’interno dei processi, del presidio dei rischi e della definizione dei prodotti. Si conferma altresì il mantenimento di un'elevata qualità del credito e la solidità del profilo di rischio e dei livelli patrimoniali. In questo contesto, il margine finanziario dovrebbe continuare ad essere sostenuto dai volumi e dall'evoluzione dei tassi, dove ci si attende tuttavia una tensione della forbice clientela; le commissioni potrebbero risentire della dinamica dei mercati; i costi operativi recepiranno un’accelerazione della progettualità, mentre il rischio di credito dovrebbe rimanere complessivamente contenuto.
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