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Lorenzo Sassoli de Bianchi, Valsoia: "Chiuso il primo semestre con fatturato in crescita ma marginalità in calo"

Sassoli de Bianchi: "Nelle difficoltà diamo il meglio, ma bisogna investire di più sulle persone e attrarre capitali esteri"

07 Novembre 2022

Lorenzo Sassoli de Bianchi, Valsoia: "Chiuso il primo semestre con fatturato in crescita ma marginalità in calo"

Il neologismo dell’anno, si legge sulle pagine de Il Corriere della Sera, l’ha incoronato il dizionario Collins: permacrisis, crisi permanente. È la situazione in cui ci troviamo a vivere oggi, in mezzo alla guerra, all’inflazione, alla crisi energetica e alla minaccia atomica. Come possono resistere (e rispondere) l’economia, le imprese, l’industria, a questo cupo crescendo?

Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente di Valsoia, imprenditore che è solito spingere lo sguardo lontano — lo fa da sempre, da quando nel 1990 ha fondato l’azienda emiliana pioniera nello sviluppo del mercato italiano dei prodotti alternativi vegetali, oggi 91 milioni di ricavi e un portafoglio ampliato anche a marche del food tradizionale, come le marmellate e le conserve Santa Rosa e la piadina Loriana, e alla distribuzione di brand internazionali, come Oreo O’s Cereali e Weetabix — risponde con una paro- la: responsabilità.

«Più che in un’epoca di cambiamenti, siamo in un cambiamento d’epoca: il mondo come l’abbiamo conosciuto non esisterà più — ragiona Sassoli de Bianchi —. L’economia può reagire solo con una grande assunzione di responsabilità. Responsabilità che deve permeare anche la politica e i decisori: abbiamo bisogno di leader che facciano circolare merito e com- petenze. Dobbiamo far rientrare in Italia i nostri talenti, fare progetti che attraggano investimenti, dall’estero anche, essere coraggiosi e affidabili. Nella crisi abbiamo un’occasione da non sprecare per valorizzare i nostri punti di forza e costruire il Paese di domani».

Presidente, ma cosa risponde all’Fmi che indica metà «Eurolandia» in recessione nel 2023, Italia compresa? «Non c’è dubbio che l’inizio dell’anno nuovo sarà difficile — prosegue Sassoli de Bianchi —, il tema energetico continuerà a essere centrale, e sicuramente ci sarà una contrazione dei consumi. Ma abbiamo le capacità per farcela. È ancora una volta il momento di dimostrare che siamo in grado di adattarci alle difficoltà. Come? Con quella caratteristica che è davvero propria dell’Italia, la creatività. E tenendo bene al centro di ogni strategia, ogni piano industriale e di crescita, due pilastri: le persone e l’ambiente».Persone e ambiente sono anche al centro della «visione di futuro responsabile di Valsoia - spiega ancora il presidente-. Siamo nati per vendere salute, abbiamo inventato dei prodotti che avevano come scopo finale quello di risolvere problemi, dal colesterolo in giù. Da subito abbiamo messo al centro la questione ambientale: produrre latte di soia inquina meno che produrre latte tradizionale. Oggi abbiamo intrapreso un percorso per diventare autosufficienti dal punto di vista energetico. In questo momento storico responsabilità per noi significa aver contenuto l'aumento dei prezzi, ad esempio».
Ei conti? «Abbiamo chiuso il primo semestre con fatturato in crescita ma marginalità in calo», spiega il presidente. La relazione finanziaria dell'azienda quotata all'Euronext a Milano - indica i ricavi del primo semestre 2022 a 49,5 milioni di euro, in crescita di circa il 7%, con l'estero che è volato a più 19,4%, anche grazie al successo del lancio della nuova gamma di gelati proposta negli Usa, in Canada e Spagna. Come spiegava Sassoli de Bianchi, i costi in aumento di logistica, materie prime ed energie, unite allo choc economico provocato dalla guerra, hanno fatto scendere in questi mesi la marginalità a 6,6 milioni, in calo di 1,3 rispetto al primo semestre 2021. La posizione finanziaria netta è positiva e pari a 22,1 milioni. In questo quadro, sono aumentati sia i ricavi della divisione salute (+ 6,7%) che quelli della divisione food (+10,4%), che costituisce l’ampliamento del- l’originale portfolio di prodotti e oggi vale il 33% dei ricavi.

Dallo scorso gennaio Valsoia distribuisce la marca Vallè (margarina e basi vegetali) e dal 2023 avrà l’esclusiva per i gelati Häagen-Dazs, in virtù di un accordo appena concluso con la multinazionale Usa General Mills, che prevede un piano di crescita per il brand, sostenuto da importanti investimenti fronte marketing e consumatori. «Ampliare i nostri mandati distributivi ci permette di avere maggiore forza contrattuale con la grande distribuzione — dice Sassoli de Bianchi —; questo oggi è molto importante perché la competizione è cresciuta: siamo stati gli unici nei prodotti vegetali per circa vent’anni. Oggi non è più così, e le nostre concorrenti sono le grandi multinazionali del food».

Con cui si compete anche con l’innovazione di prodotto. «Per noi è da sempre motore fondamentale — prosegue il presidente —. Gli ultimi prodotti che abbiamo implementato sono nel mondo del senza zucchero nelle bevande e yogurt e dei formaggi vegetali».

Quest’anno l’azienda ha anche spinto sull’ecommerce, aumentando la sua presenza su Amazon e su altre piattaforme, mentre procede l’ampliamento dello stabilimento di Serravalle, con le dimensioni che saranno raddoppiate, insieme agli uffici nel quartier generale di Bologna. «Abbiamo la solidità finanziaria per sostenere i nostri marchi e per continuare a investire nella ricerca e svi- luppo — spiega Sassoli de Bianchi —. Continuano anche le assunzioni: la nostra forza lavoro ha un’età media bassa, intorno ai trent’anni. Anche questa è responsabilità nei confronti del Paese: far crescere i suoi talenti».

L’ultima battuta è nelle vesti di presidente di Upa, l’associazione degli investitori industriali. Il mercato pubblicitario terrà, in questa tempesta? «L’anno chiuderà poco sotto lo zero, tra il -1% e il -2% — prevede il presidente —. Certo, il 2023 apre scenari più preoccupanti. Ma le aziende italiane hanno imparato a essere lungimiranti, hanno capito che tagliare la pubblicità, nel lungo periodo, indebolisce il marchio. Il nostro settore ha reagito, ha fatto muro con la stabilità, ma presto serviranno interventi, per ridare fiducia e sostenere i consumi».

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