“Un’economia a misura d’uomo contro le crisi": l'incontro tra imprese e associazioni per discutere sul 'Manifesto di Assisi'

L'evento organizzato dall’Università Luiss e la Fondazione Symbola oggi a Roma pone il focus sulle azioni da prendere contro la crisi climatica

Nel gennaio del 2020 vennero sanciti nel Manifesto di Assisi, che ha visto il coinvolgimento di imprese, associazioni e diversi enti, i punti cardine  per prendere azioni contro la crisi climatica che ormai non è più rimandabile. 

Per discutere della mobilitazione di imprese, saperi e comunità promossa con il Manifesto di Assisi, l’Università Luiss e la Fondazione Symbola hanno organizzato l’appuntamento “Un’economia a misura d’uomo contro le crisi”. L’incontro, con l’obiettivo di promuovere un’economia a misura d’uomo contro la crisi climatica, si è tenuto oggi presso il The Dome del Campus dell’Ateneo intitolato a Guido Carli a Roma, in viale Romania 32.

Gli effetti della guerra in Ucraina, la crisi energetica, il rialzo dell’inflazione e le conseguenze della pandemia rappresentano solo alcuni degli aspetti più evidenti delle criticità del sistema economico mondiale. La conversione verso un’economia più sostenibile parte dalle imprese e coinvolge l’uomo in maniera integrale contro la crisi climatica. 

Ad introdurre l’appuntamento sono le parole di Vincenzo Boccia, Presidente della Luiss: "Coraggio, competenza e umiltà sono 3 aspetti che ricorrono nella dimensione del Manifesto. E poi c'è futuro: la visione - come diceva David Sassoli - di come affrontare le sfide del futuro". 

Vincenzo Boccia sottolinea come il Manifesto di Assisi non sia una dichiarazione di intenti, ma una chiamata per un mondo più sostenibile, auspicando che il Manifesto “ci aiuti a trasformare le parole in fatti e le speranze incertezze". 

Segue l’intervento di Ermete Realacci, il Presidente Fondazione Symbola che dichiara: “Le ragioni che ci hanno portato a dar vita al Manifesto di Assisi sono oggi più vive che mai. Affrontare con coraggio la crisi climatica rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capace di futuro. Mettere a terra le idee anche buone non è semplice. Pensiamo alle rinnovabili in Italia. Perfino nel condominio del Premio Nobel Giorgio Parisi – come ha raccontato ieri in un’intervista - i pannelli fotovoltaici sono stati bocciati. Ecco perché è necessario avere chiara la direzione in cui si deve andare. Nei 10selfie di Fondazione Symbola si legge il nostro Paese con occhi meno pigri e si scoprono punti di forza straordinari che affrontano le crisi che stiamo vivendo. Qualità, bellezza, innovazione e attenzione all'ambiente: c'è questo dietro gli oltre 4mila firmatari del Manifesto di Assisi”. 

Per affrontare le emergenze dell’attualità è necessaria la collaborazione di tutti, per questo Enel ha deciso di premiare chi decide di puntare al risparmio, come ha affermato l'amministratore delegato di Enel Francesco Starace: “Durante tutto il 2021 e il 2022 abbiamo potuto offrire ai nostri clienti che ci hanno seguito sul mercato libero, una protezione contro il caro energia. I nostri clienti sono stati protetti contro l'esplosione dei costi. Ora cercheremo delle soluzioni innovative per premiare con un bonus chi risparmierà energia nei prossimi mesi".

Francesco Starace, Enel: "Sostenibilità, soddisferemo la domanda grazie alla fabbrica di pannelli solari a Catania"

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Francesco Starace, Amministratore delegato del Gruppo Enel, afferma:

"Come potete sentire dal tono di voce e me ne scuso, purtroppo non potrò essere tra di voi per un’influenza abbastanza forte, che mi sconsiglia di venire in mezzo a tanta gente. Colgo l’occasione di questo breve messaggio per alcune riflessioni che riguardano l’attualità. Il manifesto che abbiamo presentato nel lontano 24 gennaio 2020, sembra un’altra epoca rispetto a quello che stiamo vivendo adesso, ma rimane molto attuale e presente". 

Vincenzo Boccia, Luiss Guido Carli: "Intervenire ed investire su fonti alternative: una dimensione di convenienza e culturale"

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Vincenzo Boccia, Presidente Luiss Guido Carli, nell'ambito della presentazione del Manifesto di Assisi a Roma ha commentato:

"Un tema attualissimo, un Manifesto sottoscritto a gennaio 2020, ideato da Ermete Realacci e Padre Enzo Fortunato, che oggi più che mai diventa realtà per due aspetti. Il primo è culturale, la sostenibilità in chiave economica, ambientale e sociale, ma diventa anche convenienza. Oggi intervenire ed investire su fonti alternative da parte delle imprese è un must legato ad una dimensione di convenienza e culturale". 

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Ermete Realacci, promotore del Manifesto di Assisi e presidente Fondazione Symbola, ha commentato:

"Caso unico nel mondo, messe insieme imprese, associazioni, culture, saperi in nome di una risposta comune alle crisi, soprattutto a quella climatica. Purtroppo è arrivata la pandemia, la guerra e la crisi energetica. L’idea di base è affrontare con coraggio queste crisi, a cominciare da quella climatica, è necessario ed è anche un’occasione per costruire un’economia che, essendo a misura d’uomo, è capace di competere, di produrre lavoro e un’economia migliore. Se noi nel passato avessimo fatto più impianti rinnovabili, oggi avremmo un’energia meno cara e saremmo più liberi e indipendenti, come ha ricordato l’AD di Enel Sarace". 

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Ettore Prandini, Presidente Coldiretti, dichiara:

"Forme nuove di economia che non abbandonino i sistemi produttivi tradizionali, ma che guardino alle sfide future. Possiamo fare molto dal punto di vista agricolo, partendo proprio dal Manifesto di Assisi. Lavorare insieme, costruire percorsi di interesse reciproco sarà di fondamentale importante per cogliere le sfide riservate anche alle future generazioni". 

Antonio Calabrò, Musei d’Impresa: "Bisogna mettere sostenibilità ambientale e sociale dentro le ragioni della competitività"

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Antonio Calabrò, Presidente dei Musei d’Impresa, ha detto:

"Il Manifesto di Assisi, firmato due anni fa da soggetti diversi della società e dell’economia italiana, tra cui molte imprese. Ripensare i paradigmi della nostra economia è sempre più essenziale e urgente, mettere la sostenibilità ambientale e sociale dentro le ragioni della competitività. Siamo in presenza di crisi radicale e drammatiche, la risposta non può non essere sia sull’emergenza che sullo sguardo lungo delle prospettive".