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MATER IA: a Milano in mostra la doppia anima del design tra pensiero creativo e intelligenza artificiale

14 Aprile 2025

MATER IA Milano mostra

Durante la Milano Design Week 2025, lo spazio eventi di via Caradosso 16 ha ospitato MATER IA, un progetto espositivo che sfida i confini tra linguaggi, contaminando design, fotografia, video e intelligenza artificiale. Un viaggio tra archetipi materici e avanguardie concettuali, dove al centro rimane l’essere umano e il suo eterno impulso alla creazione.

Un dialogo fluido tra design, arte visiva e nuove tecnologie nello spazio Caradosso

MATER IA. Due parole lontane tra loro ma che, accostate, danno vita ad una moltitudine di significati. Un gioco linguistico, e concettuale,  di contrapposizioni che si rivela come una delle novità più interessanti dell’edizione 2025 del Salone del Mobile richiamando antitesi importanti come passato, futuro; forma, materia; reale, irreale; analogico, digitale.

Nel cuore del progetto MATER IA, il dialogo tra materiali ancestrali e forme contemporanee prende vita attraverso due oggetti tanto essenziali quanto simbolici: un tavolo e una sedia. Lorenzo Giubergia, architetto e co-fondatore dello studio Giubergia-Griglio, li interpreta con un’estetica che unisce rigore e poesia, restituendo alla materia il suo ruolo primigenio.

MATER IA: fusione elegante tra arte del pensiero, forma e materia

Il legno massello e il travertino, materiali profondamente radicati nella storia dell’uomo, si incontrano in un equilibrio di forze e volumi: il primo calore organico, il secondo solidità scultorea. Il tavolo si impone con la sua imponenza pacata, sorretto da due blocchi in pietra che ne sostengono il piano ligneo come colonne silenziose. La sedia, invece, sovverte le aspettative: una riflessione sull’equilibrio, sull’asimmetria e sulla coesistenza delle differenze. Due tonalità dello stesso materiale si confrontano e si completano, dando vita a un oggetto che è insieme funzione e gesto artistico. In questo dialogo serrato tra materia, forma e pensiero progettuale, prende corpo una riflessione più ampia: quella sul significato della creazione nell’epoca della trasformazione digitale.

MATER IA: la fotografia come meditazione sul reale, sullo spazio e sulla luce

Attorno a queste presenze primarie, si sviluppa la narrazione visiva di quattro artisti: Per Barclay, Gioberto Noro e Daniele Ratti. Le loro opere fotografiche si inseriscono nello spazio come meditazioni sul reale, sullo spazio e sulla luce.

Per Barclay confonde i sensi attraverso paesaggi che oscillano tra realtà e riflesso, mentre Gioberto Noro tesse un gioco di luce e profondità che unisce micro e macrocosmo. Le immagini di Daniele Ratti, infine, sono un inno alla purezza geometrica dell’architettura, dove anche l’ombra diventa soggetto. In tutti, è evidente la volontà di interrogare la percezione e creare nuovi paesaggi interiori.

UN_I[N]VERSO: la sinestesia come creazione

Nella sala conclusiva, Gianluca Iadema dà voce a un’esperienza immersiva e multisensoriale con il progetto UN_I[N]VERSO. Compositore, performer e artista visivo, Iadema intreccia suono, luce, video e scultura in un’installazione che è al tempo stesso riflessione filosofica e atto poetico. La sua opera invita il pubblico a percepire l’unità nel frammento, a scoprire un universo nel dettaglio.

MATER IA: oltre la forma, il pensiero

MATER IA non è solo una mostra, ma un ecosistema creativo dove il passato dialoga con il futuro, la forma si fa idea e la materia si trasforma sotto la spinta dell’intuizione artistica. Un progetto corale, realizzato grazie al contributo di realtà come Giorgio Persano (Torino), Recontemporary, Simondi Gallery, VisionQuest4rosso, e lo Studio Giubergia-Griglio.

MATER IA, il design come manifestazione fisica del pensiero

In un tempo dominato dalla tecnologia, MATER IA ci ricorda che l’origine di ogni forma resta il pensiero—e che anche nel digitale, l’arte continua a nascere dalla mano e dallo sguardo dell’uomo.

 

 

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