13 Settembre 2024
L’obiettivo di Mediobanca è affermarsi nel Wealth Management, facendo leva su quel modello unico che Alberto Nagel descrive con la storica vicinanza dell’istituto di Piazzetta Cuccia alle imprese italiane. A un anno dall’avvio del Piano Strategico al 2026 “One Brand One Culture”, che sta trasformando le attività di Mediobanca attraverso una crescita che riguarda soprattutto la gestione dei patrimoni, l’amministratore delegato racconta a Bloomberg TV la direzione intrapresa dal Gruppo e guarda ai temi di scenario di maggior rilievo per gli operatori della finanza. Ai microfoni di uno dei network di informazione più ascoltati dagli investitori di tutto il mondo, Alberto Nagel ha spiegato in cosa consiste il modello di “Private & Investment Banking” su cui si fonda il percorso di crescita di Mediobanca, condividendo i propri pensieri sulle prospettive di ripresa per il mercato delle fusioni e acquisizioni e sulla posizione delle medie imprese in questo contesto.
Mediobanca ha concluso a giugno 2024 il primo dei tre anni di attuazione del Piano Strategico “One Brand One Culture”, registrando progressi di cui Alberto Nagel si è detto “molto soddisfatto”. Si tratta di un percorso trasformativo per il Gruppo, che si è fissato l’obiettivo di “far evolvere Mediobanca in un Wealth Manager e operare con un modello che chiamiamo di Private & Investment Banking”, ha spiegato Nagel. “Mediobanca è sempre stata vicina alle famiglie in Italia, grandi famiglie con grandi capitali. Negli ultimi 10 anni” – ha detto il banchiere – “abbiamo investito molto anche nelle medie imprese. Oggi in Italia, per crescere nel Private Banking, occorre infatti essere vicini agli eventi, ovvero operazioni come l'apertura del capitale delle medie imprese stesse (per esempio, quotazioni in borsa e cessione di quote a fondi di private equity, ndr). Se hai una banca d'investimento molto solida” - ha affermato Alberto Nagel – “che ha una forte relazione con le famiglie, allora puoi essere lì quando gli eventi accadono, dunque gestirli ed essere molto vicino a diventare anche il gestore patrimoniale della liquidità in entrata”.
Lo sviluppo del Wealth Management è dunque sostenuto dalle sinergie con le attività di banca d’affari, che Alberto Nagel ha raccontato come “motore di crescita” di “una banca a basso assorbimento di capitale e basata sulle commissioni”. Mediobanca ha infatti orientato la divisione Corporate & Investment Banking nella direzione dell’advisory, per affiancare un numero crescente di medie imprese e cogliere rilevanti opportunità offerte dalle grandi transizioni in atto. Nella digital economy l’istituto ha “siglato la partnership con Arma Partners che” – ha commentato Alberto Nagel – “è una boutique leader nell’advisory nel settore, che sta sovraperformando il mercato europeo e si posiziona come il team più grande del Vecchio Continente”. Quanto alla transizione energetica, Mediobanca “ha annunciato tre delle maggiori transazioni in Europa” nel corso dell’anno, garantendo il presidio di un altro ambito chiave che, al pari del digitale e “insieme alle medie imprese e al capitale privato”, nell’analisi di Nagel, è di primaria importanza per il Gruppo.
Alberto Nagel vede in arrivo condizioni favorevoli per il mercato dell’investment banking, con una tendenza in miglioramento. Incidono la prospettiva di un taglio dei tassi d’interesse e il ruolo di rilievo assunto dai fondi di private equity nei piani di crescita delle imprese. Il modello di Mediobanca, focalizzato nelle medie imprese, garantisce una stabilità ancora maggiore nel medio termine secondo il banchiere, che nel medio termine si attende un flusso consistente di operazioni di M&A legate ad aziende familiari. L’apertura di una nuova sede a Francoforte nel mese di luglio è una delle iniziative intraprese da Mediobanca per rafforzare la propria specializzazione nelle transazioni Mid Corporate a livello internazionale, diventando “un attore di primo piano in economie strettamente legate a quella italiana, quali Francia, Spagna, Portogallo e Germania”, ha spiegato Nagel, elemento che si attende possa essere significativo per rafforzare il modello di servizio del Gruppo e beneficiare della crescita dell’M&A, in aumento del 45% in termini di volumi delle transazioni dall’inizio dell’anno.
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