14 Novembre 2025
Le nuove analisi genetiche riaccendono i riflettori sulla figura di Adolf Hitler, rivelando aspetti finora rimasti nell’ombra. “Hitler aveva la sindrome di Kallmann”, emerge da un documentario inglese che ha ricostruito il profilo biologico del dittatore attraverso frammenti del suo DNA. Dallo studio risulterebbero anche un micropene e un solo testicolo, condizioni coerenti con la malattia genetica individuata. Le analisi smentiscono inoltre l’ipotesi che fosse di origine ebraica, confermando l’ascendenza tedesco-austriaca.
È la rivelazione al centro del documentario Hitler’s DNA: Blueprint of a Dictator, realizzato dal professor Turi King per Channel 4, che per la prima volta presenta analisi genetiche attribuite al Führer. Secondo quanto riportato, il Dna sarebbe stato estratto da un frammento di materiale prelevato dal divano su cui Hitler si è sparato, consentendo agli studiosi di esplorare aspetti fisiologici che avrebbero inciso sulla sua vita privata e sulla sua psicologia.
I ricercatori hanno individuato anomalie riconducibili alla mutazione del gene PROK2, spesso associata alla sindrome di Kallmann, un disturbo genetico che compromette la pubertà e lo sviluppo degli organi sessuali. Tale condizione può provocare testicoli non discesi e, in alcuni casi, micropene. Una diagnosi compatibile anche con un referto medico del 1923 – riscoperto nel 2015 – che indicava che Hitler avesse il testicolo destro non disceso. Il nuovo studio genetico conferisce a quel documento un peso decisamente maggiore.
Il dato apre un collegamento inatteso con la propaganda britannica dell’epoca. La celebre canzone Hitler Has Only Got One Ball, diffusa durante la Seconda guerra mondiale per deridere il dittatore, troverebbe infatti riscontro nelle conclusioni degli studiosi. Interpellato sul tema, lo storico Alex J. Kay, da vent’anni specialista della Germania nazista, osserva: "Come facevano gli inglesi a saperlo? Non siamo ancora riusciti a capire da dove provenisse questa voce, ma era effettivamente vera". Kay aggiunge che potrebbe trattarsi di una "coincidenza davvero sorprendente", oppure della semplice constatazione che Hitler si distingueva dagli altri gerarchi, spesso sposati, con figli o amanti.
Lo storico sottolinea anche un aspetto personale mai del tutto chiarito: "Nessuno è mai stato in grado di spiegare perché Hitler sia stato così a disagio con le donne per tutta la vita, o perché probabilmente non sia mai entrato in relazioni intime con le donne. Ma ora sappiamo che aveva la sindrome di Kallmann, questa potrebbe essere la risposta che stavamo cercando".
Il sequenziamento del Dna affronta poi una delle questioni più discusse della storiografia popolare: l’eventuale origine ebraica del dittatore. Le analisi – come riportato – smentiscono tale ipotesi, confermando un’ascendenza tedesco-austriaca. Un risultato che contribuisce a ridimensionare una delle leggende più radicate, spesso sfruttata in chiave polemica contemporanea.
Gli esperti segnalano infine che il profilo genetico ricostruito mostrerebbe predisposizioni ad autismo, schizofrenia e disturbi bipolari, senza tuttavia alcun valore diagnostico individuale.
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