14 Novembre 2025
Rubio-Antifa Fonte: X @Georg_Pazderski
Il Dipartimento di Stato americano ha inserito il gruppo Antifa Italia, insieme a sigle affini in Germania e Grecia, nella lista delle organizzazioni terroristiche straniere. Nel provvedimento, Washington individua strutture legate ad Antifa e gruppi anarchici insurrezionalisti. Il segretario di Stato Marco Rubio accusa tali movimenti di “violenza politica e atti terroristici” e di voler “minare le istituzioni democratiche”.
Il gruppo italiano ora designato come organizzazione terroristica dagli Stati Uniti è la Federazione Anarchica Informale/Fronte Rivoluzionario Internazionale (FAI/FRI), definita dal Dipartimento di Stato come un “gruppo anarchico militante che opera principalmente in Italia, con affiliati in Europa, Sud America e Asia”. Nella nota ufficiale si sottolinea che la sigla “dichiara la necessità della lotta armata rivoluzionaria contro gli stati nazionali e la 'Fortezza Europa'”. Dal 2003, prosegue la comunicazione, la FAI/FRI ha rivendicato “minacce di violenza, attentati e lettere esplosive contro istituzioni politiche ed economiche, tra cui un tribunale e altre 'istituzioni capitaliste'”.
Accanto alla sigla italiana, Washington ha incluso anche l’organizzazione tedesca Antifa Ost (o Antifa East), accusata di numerosi attacchi contro individui definiti “fascisti” o appartenenti alla “scena di destra” tra il 2018 e il 2023, oltre che di una serie di aggressioni a Budapest a metà febbraio 2023. Lo scorso 26 settembre, l’Ungheria aveva già inserito il gruppo nella propria lista nazionale antiterrorismo.
Completano l’elenco due movimenti greci. Il primo, Giustizia proletaria armata, è un gruppo anarchico e “anticapitalista” che ha tentato o realizzato attacchi con ordigni contro obiettivi governativi, rivendicando anche il posizionamento di una bomba vicino al quartier generale della polizia antisommossa di Goudi il 18 dicembre 2023. Il secondo è Autodifesa di classe rivoluzionaria, anch’esso “anticapitalista”, che ha rivendicato due attacchi: uno contro il ministero del Lavoro greco il 3 febbraio 2024 e uno contro gli uffici della Hellenic Train l’11 aprile 2025.
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