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Russia pronta a riprendere colloqui diretti con Ucraina ad Istanbul, Peskov: “Occidentali capiscano che loro soldi sono rubati da regime di Kiev”

Dal fronte orientale giungono notizie di nuovi avanzamenti militari. Il ministero della Difesa russo ha reso noto che le truppe di Mosca hanno preso il controllo del villaggio di Sukhyi Yar, a sud di Pokrovsk, dove proseguono duri scontri

12 Novembre 2025

Putin Zelensky

Fonte: LaPresse

La Russia si dice pronta a tornare al tavolo dei negoziati con l’Ucraina a Istanbul, ma da Kiev non arrivano risposte. È quanto dichiarato da Alexey Ivanov, incaricato d’affari ad interim della Federazione Russa in Turchia, che ha ribadito la disponibilità di Mosca a riprendere il dialogo “in qualsiasi momento”. Nel frattempo, Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, punta il dito contro l’Occidente, invitando gli alleati di Zelensky acapire che una parte significativa dei loro soldi viene rubata dal regime di Kiev”.

Russia pronta a riprendere colloqui diretti con Ucraina ad Istanbul, Peskov: “Occidentali capiscano che loro soldi sono rubati da regime di Kiev”

Secondo Ivanov, Mosca non ha mai abbandonato la via diplomatica e resta aperta a nuovi colloqui diretti con la delegazione ucraina. "La parte russa ha più volte sottolineato che siamo pronti a proseguire i negoziati diretti con la parte ucraina, con la delegazione ucraina. Anche i nostri partner turchi hanno costantemente ribadito che la piattaforma di Istanbul resta a nostra disposizione, queste porte restano aperte", ha affermato il diplomatico russo in un’intervista rilasciata all’agenzia Tass.

Nel frattempo, dal fronte orientale giungono notizie di nuovi avanzamenti militari. Il ministero della Difesa russo ha reso noto che le truppe di Mosca hanno preso il controllo del villaggio di Sukhyi Yar, a sud di Pokrovsk, dove proseguono duri scontri. L’operazione — secondo quanto riferito — si inserisce nel quadro di un progressivo consolidamento delle posizioni russe nel Donetsk.

Sul piano politico, il Cremlino denuncia ancora una volta la corruzione dilagante in Ucraina e la scarsa trasparenza nella gestione dei fondi occidentali. "Senza dubbio, l'ho notato", ha detto Dmitry Peskov, portavoce di Vladimir Putin, commentando le recenti inchieste su Kiev. "Riteniamo che in effetti nelle capitali europee se ne siano accorti, e anche negli Stati Uniti. Questi Paesi sono donatori molto attivi del regime di Kiev. Questi Paesi, naturalmente, stanno iniziando sempre più a rendersi conto che una parte significativa dei soldi che prendono dai loro contribuenti viene rubata dal regime di Kiev. È assolutamente evidente, e sempre più persone lo capiscono".

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