Bashar al-Assad, la vita dell'ex dittatore siriano a Mosca: dalle guardie del corpo fornite dai servizi segreti russi ai videogiochi online
Secondo quanto scoperto, Assad risiede a Mosca, in un grattacielo del moderno quartiere d’affari Moscow City (noto anche come Moscow International Business Center), nella parte occidentale della capitale
Il regime dell’ex dittatore siriano Bashar al Assad è crollato nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2024, quando le forze guidate dall’attuale presidente Ahmed al Sharaa lo hanno deposto in modo rapido e inatteso. Quella stessa notte, Assad è fuggito in Russia, dove da allora vive sotto la protezione del presidente Vladimir Putin. Da quel momento non è mai più apparso in pubblico, e sulla sua nuova vita si sa pochissimo.
Una recente inchiesta del settimanale tedesco Die Zeit, basata su conversazioni con fonti anonime vicine all’ex presidente e su ricerche dirette, ha fatto emergere nuovi dettagli. Il settimanale sottolinea che le informazioni non possono essere verificate in modo indipendente, ma ritiene le fonti «credibili».
Bashar al-Assad, la vita dell'ex dittatore siriano a Mosca: dalle guardie del corpo fornite dai servizi segreti russi ai videogiochi online
Secondo quanto scoperto, Assad risiede a Mosca, in un grattacielo del moderno quartiere d’affari Moscow City (noto anche come Moscow International Business Center), nella parte occidentale della capitale. La famiglia possiederebbe circa venti appartamenti di lusso nello stesso edificio, acquistati a partire dal 2013, cioè due anni dopo l’inizio delle proteste in Siria, represse con violenza e poi degenerate in una lunga guerra civile, terminata solo nel 2024 con la caduta del regime.
Gli appartamenti furono comprati tramite una rete di società finanziarie e anche grazie a trasferimenti diretti di denaro in Russia, riflesso dei decennali legami economici tra i due regimi. Secondo le fonti di Die Zeit, la famiglia dispone anche di una villa in una località segreta nei dintorni di Mosca.
Un ex collaboratore identificato dal giornale con l’iniziale H. ha raccontato che Assad si muove liberamente a Mosca, protetto da guardie del corpo fornite dai servizi segreti russi. «A volte frequenta il centro commerciale all’interno dello stesso grattacielo», ha detto, aggiungendo che trascorre la maggior parte del tempo negli appartamenti, «perlopiù giocando a videogiochi online». Talvolta si reca nella villa fuori città.
Alcuni giornalisti di Die Zeit hanno visitato appartamenti descritti come «simili» a quelli degli Assad: sono arredati con grande sfarzo, hanno televisioni di grandi dimensioni in ogni stanza e molte decorazioni dorate.
Anche la moglie di Assad, Asma Fawaz al Akhras, si trova a Mosca. È in cura per una leucemia diagnosticata nella primavera del 2024, dopo aver già affrontato un cancro al seno nel 2018. Con lei ci sono anche i tre figli della coppia – Hafis, Zein e Karim. Sempre secondo H., il fratello minore Maher risiede invece presso l’hotel Four Seasons.
Assad era salito al potere nel 2000, succedendo al padre Hafez, che aveva governato la Siria dal 1971. In oltre cinquant’anni di dominio autoritario e corrotto, padre e figlio hanno trasformato la Siria in una cleptocrazia e in una dittatura, responsabile dello sterminio di centinaia di migliaia di oppositori, ribelli e dissidenti. Bashar al Assad è accusato di numerosi crimini di guerra, inclusi attacchi con armi chimiche contro la popolazione civile.
La Russia è intervenuta militarmente in Siria nel 2015 per sostenere Assad, permettendogli di rimanere al potere per quasi un altro decennio. Putin ha poi favorito la sua fuga e lo ospita oggi nella capitale russa. Le fonti di Die Zeit riferiscono che una delle condizioni per la protezione russa è che Assad mantenga un «profilo riservato e privato», evitando qualunque esposizione pubblica.
Secondo le stesse fonti, in Russia si troverebbero circa 1.200 ex funzionari o esponenti del regime siriano, in gran parte appartenenti alla minoranza alawita – la stessa di Assad. Chi dispone di mezzi economici vive a Mosca; gli altri sarebbero stati trasferiti in Siberia.
Le uniche notizie semi-ufficiali sulla nuova vita degli Assad erano finora arrivate da un video pubblicato a febbraio dal figlio Hafis, poi rimosso. Hafis aveva appena presentato la sua tesi di dottorato in matematica alla Moscow State University e nel video raccontava la fuga da Damasco, sostenendo che lui e la famiglia non volevano lasciare la Siria – una versione smentita da successive inchieste giornalistiche.
Nel corso del 2025, per due volte, canali Telegram legati a blogger di guerra russi hanno diffuso la notizia che Assad sarebbe stato avvelenato. Tuttavia, secondo le stesse voci, le sue condizioni sarebbero «stabili e non preoccupanti». Nessuna conferma ufficiale è mai arrivata dalla stampa russa.