08 Dicembre 2024
La Siria è caduta nelle mani dei ribelli, che hanno conquistato anche la capitale Damasco. Dopo aver conquistato una città dopo l'altra gli insorti sono riusciti a prendere anche il "bottino" più grosso, mentre il presidente siriano Assad è in fuga verso una destinazione sconosciuta. Assaltato il carcere, liberati i prigionieri "ingiustamente detenuti". Secondo Trump, presente alla riapertura di Notre Dame ieri sera, "Assad è fuggito dopo aver perso il sostegno russo".
La Siria è caduta in appena 11 giorni. Tutto è successo quando i ribelli siriani del gruppo Hayat Tahrir al-Sham guidato da Abu Mohammed al-Jolani, hanno lanciato un'offensiva verso il governo di Bashar al-Assad. In meno di due settimane sono entrati a Damasco, dichiarando la città "libera dalla tirannia dopo 50 anni". Le milizie hanno preso controllo delle strade, della radio e della tv pubblica e l'esercito regolare ha abbandonato il Paese.
Al Jolani ha comunicato che nessuno dovrà avvicinarsi alle "istituzioni pubbliche", sotto la "supervisione" del primo ministro uscente "finché non passeranno ufficialmente di mano". Il primo ministro, ingegnere, 55 anni, nominato alla guida del governo il 14 settembre, ha fatto sapere con un discorso diffuso sui social di essere ancora nella capitale e di volere il meglio per i cittadini. La Siria, ha detto al-Jalali, "può essere un paese normale che costruisce buone relazioni con i suoi vicini e con il mondo", ed ha acconsentito a "libere elezioni affinché il popolo possa scegliere chi debba guidarli".
Il presidente Assad è in fuga, ma potrebbe non essere a Mosca, se quanto sostenuto da Trump fosse vero. C'è anche chi ha rilanciato alcune fake news: "Incidente aereo di Bashar al-Assad vicino a Homs! Partiva dall'aeroporto di Damasco, ha fatto una curva e ha raggiunto un'altitudine di 500 metri. Poi si è schiantato!".
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