Gaza, Trump annuncia: "Hamas accetta accordo su fase uno del piano di pace, ostaggi presto liberi, Israele ritirerà truppe"

La firma è prevista per le 11 ora italiana; migliaia di palestinesi hanno festeggiato in piazza l'annuncio dell'accordo. Secondo la Cnn, il ritiro delle Idf dovrebbe richiedere meno di 24 ore, dopo saranno liberati gli ostaggi. Ulteriori negoziati necessari per concordare le modalità di disarmo di Hamas e la gestione del governo della Striscia

L’annuncio arriva poco prima dell’una di notte, direttamente dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump: Israele e Hamas hanno accettato la prima fase del piano di pace per la Striscia di Gaza. Il cessate il fuoco diventa quindi una realtà. Trump scrive su Truth: "Tutti gli ostaggi saranno rilasciati molto presto e Israele ritirerà le sue truppe secondo una linea concordata, come primo passo verso una pace forte e duratura". E aggiunge: "Questo è un grande giorno per il mondo arabo e musulmano, Israele, tutte le nazioni circostanti e gli Stati Uniti d’America. Ringraziamo i mediatori di Qatar, Egitto e Turchia, che hanno collaborato con noi per rendere possibile questo evento storico e senza precedenti. Siano benedetti gli operatori di pace!".

Gaza, Trump annuncia: "Hamas accetta accordo su fase uno del piano di pace, ostaggi presto liberi, Israele ritirerà truppe"

Una fonte vicina ad Hamas ha rivelato all’AFP i dettagli della prima fase dell’accordo: dopo che l'Idf si ritirerà dalla Striscia, il movimento islamista rilascerà 20 ostaggi vivi in un’unica soluzione, in cambio della liberazione di circa 2.000 prigionieri palestinesi. Lo scambio dovrà avvenire entro 72 ore dall’avvio dell’attuazione dell’accordo, la cui firma è prevista per oggi alle ore 11 italiane. Secondo la stessa fonte, tra i detenuti palestinesi che Israele libererà figurano 250 persone condannate all’ergastolo e 1.700 arrestate dopo l’inizio della guerra, il 7 ottobre 2023.

Hamas ha chiarito i punti salienti dell’intesa: il piano di pace "prevede la fine della guerra a Gaza, il ritiro delle forze di occupazione, l’ingresso di aiuti umanitari e uno scambio di prigionieri". L’organizzazione ha poi esortato le parti coinvolte "a costringere il governo di occupazione a rispettare pienamente gli obblighi dell’accordo e a impedirgli di eludere o ritardare l’attuazione di quanto concordato". Infine, ha voluto ringraziare "il grande popolo nella Striscia di Gaza, a Gerusalemme e in Cisgiordania, nella nostra patria e all’estero, che ha dimostrato onore, coraggio e fermezza senza pari, affrontando i piani fascisti dell’occupazione che hanno preso di mira loro e i loro diritti nazionali".

Per quanto riguarda il ritiro delle forze israeliane, i dettagli al momento sono scarsi. Un alto funzionario della Casa Bianca ha riferito alla CNN che "una volta votato a favore, Israele dovrà ritirarsi sulla linea, il che dovrebbe richiedere meno di 24 ore". Dopo il ritiro, inizieranno a decorrere le 72 ore entro cui dovrà avvenire la liberazione degli ostaggi israeliani. "La nostra valutazione è che gli ostaggi inizieranno a essere rilasciati lunedì", ha dichiarato il funzionario, anche se altre fonti non escludono che i primi rilasci possano avvenire già sabato o domenica. Secondo quanto riportato dalla BBC, Israele ha rifiutato la richiesta di includere Marwan Barghouti nello scambio di prigionieri, nonostante l’insistenza di Hamas. Saranno necessari ulteriori negoziati per definire i dettagli sul disarmo del movimento islamista e sul futuro governo della Striscia di Gaza.

L'Idf tuttavia ha già fatto sapere che si ritirerà sì dalla Striscia, ma non da Rafah.

Anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si esprime sull’intesa: "Con l’aiuto di Dio li riporteremo tutti a casa", riferendosi agli ostaggi. Netanyahu definisce questa giornata "un grande giorno per Israele" e anticipa: "Domani convocherò il governo per approvare l’accordo e riportare a casa tutti i nostri cari ostaggi. Ringrazio gli eroici soldati dell’Idf e tutte le forze di sicurezza che, con il loro coraggio e sacrificio, ci hanno portato fino a questo giorno. Ringrazio dal profondo del cuore il Presidente Trump e la sua squadra per la loro dedizione a questa sacra missione di liberare i nostri ostaggi. Con l’aiuto di Dio, insieme continueremo a raggiungere tutti i nostri obiettivi e a espandere la pace con i nostri vicini".

Intanto, secondo i media israeliani, i cittadini di Gaza stanno celebrando il cessate il fuoco per le strade, in particolare a Khan Yunis.

L’ufficio del primo ministro israeliano ha comunicato i contenuti della telefonata tra Netanyahu e Trump, riferendo che i due leader hanno concordato di proseguire la loro "stretta collaborazione e il Primo Ministro ha invitato il Presidente Trump a parlare alla Knesset israeliana". È prevista la visita di Trump in Israele all’inizio della prossima settimana.

L’accordo arriva a due anni esatti dall’inizio della campagna militare lanciata da Israele contro Gaza, in risposta all’attacco del 7 ottobre 2023, durante il quale Hamas ha ucciso circa 1.200 persone e ne ha rapite 251. Da allora, secondo i dati del ministero della Salute palestinese, le operazioni israeliane hanno causato la morte di almeno 67.183 persone, tra cui 20.179 bambini. Un genocidio commesso da parte del governo israeliano.

Il Giornale d'Italia è attualmente in Israele, al confine con la Striscia di Gaza, e testimonia come le Idf continuino a bombardare la Striscia e effettuare attacchi anche con mitragliatrici.