04 Settembre 2025
Von der Leyen, fonte: Instagram, @ilcorriere
La Commissione Ue fa retromarcia e poi ammette che il gps jamming non era diretto all'aereo di Ursula von der Leyen. È stata Arianna Podestà, portavoce della presidente, a dichiararlo, dopo che per prima aveva parlato senza certezze in mano di presunte interferenze russe. Quest'oggi invece, è arrivata la smentita: "Non abbiamo mai detto che l’interferenza al segnale Gps riscontrata dall’aereo sul quale volava la presidente Ursula von der Leyen in Bulgaria sia stata espressamente contro di lei", ha detto Podestà. E riguardo la "palese interferenza da parte della Russia", ha puntato il dito contro Sofia: "Colpa di un comunicato stampa della autorità bulgara".
L'aereo di von der Leyen non è stato attaccato da hacker russi. A darne conferma è la stessa Commissione Ue, che per prima aveva parlato di gps jamming diretto al volo della presidente. Lunedì scorso infatti, Podestà affermava: "Possiamo effettivamente confermare che si è verificato un disturbo del segnale GPS, ma l’aereo è atterrato sano e salvo in Bulgaria. Abbiamo ricevuto informazioni dalle autorità bulgare secondo cui ciò è dovuto a una palese interferenza da parte della Russia. Siamo, ovviamente, consapevoli e in qualche modo abituati alle minacce e alle intimidazioni che sono una componente costante del comportamento ostile della Russia".
Insomma, un attacco in piena regola contro Mosca senza avere informazioni in mano. Ma lo stesso giorno la Bulgaria smentiva l’ipotesi di un attacco. Il ministro dell’Interno Daniel Mitov dichiarava: "Siamo stati immediatamente informati del problema. Il dipartimento per la criminalità informatica del Servizio per la lotta contro la criminalità organizzata (Gdbob) è stato incaricato di verificare se si trattasse di un attacco informatico, e possiamo affermare categoricamente che non è così: non si tratta di un attacco informatico".
La Commissione Ue non ha mancato di fare un ennesimo attacco alla Russia, nonostante abbia smentito il coinvolgimento di Mosca: "La situazione è complicata ma è un dato di fatto che dall’inizio dell’aggressione russa ai danni dell’Ucraina gli episodi di questo tipo siano di gran lunga aumentati. È proprio per questo motivo che c’è un’azione coordinata da parte della Commissione, che supporta gli Stati membri per lo sviluppo di un action plan che definisca le responsabilità in questo settore".
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