27 Agosto 2025
I "6 terroristi" uccidi dall'Idf durante il raid sull'ospedale Nasser
Una sedicente "telecamera posizionata da Hamas nell'area dell'ospedale Nasser": questa la giustificazione che le Idf hanno dato per spiegare i bombardamenti avvenuti lunedì 25 agosto contro l'ospedale Nasser a Khan Younis, sud della Striscia, e a causa del quale hanno perso la vita 5 giornalisti e molte altre persone, tra operatori sanitari, medici, pazienti. Tra queste, continua l'Idf auto assolvendosi, "sei erano terroristi e uno di loro aveva preso parte all'attacco del 7 ottobre". Queste le motivazioni addotte dall'esercito israeliano in un comunicato diffuso dopo l'avvio di un'inchiesta sul raid di lunedì, tra le pressioni delle Nazioni Unite e della comunità internazionale che hanno chiesto "responsabilità e giustizia".
Le Idf hanno affermato che, da una prima indagine iniziale, le truppe della Brigata Golani operanti a Khan Younis avevano identificato la presenza di una telecamera appartenente ad Hamas e "utilizzata per osservare l'attività delle truppe dell'Idf al fine di dirigere attività terroristiche contro di loro". Motivazioni infondate, di cui l'Idf non ha fornito prove. Né l'Idf ha spiegato perché al primo attacco sia seguito un secondo raid pochi minuti dopo. L'ala dell'ospedale di Nasser coinvolta nei bombardamenti era regolarmente utilizzata dagli organi di stampa per la diretta streaming nella Striscia. Ma per l'Idf il colpo avrebbe ragioni militarmente lecite ("rimuovere la minaccia"), stesse motivazioni addotte in riferimento alla morte del giornalista Reuters 32enne al-Masri, considerato un "informatore di Hamas" e dunque un "obiettivo militare legittimo". "Si sospettava che la telecamera monitorasse le attività dei soldati - ha riferito al sito d'informazione Ynet News un portavoce delle milizie israeliane -, conclusione rafforzata dall'uso degli ospedali da parte delle organizzazioni terroristiche durante i combattimenti e sulla base di informazioni di intelligence". Non solo. L'Idf ha anche aggiunto di aver ucciso nel raid "6 terroristi" e che uno di loro avrebbe preso parte all'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023.
Accuse respinte da Hamas che ha negato di aver usato una telecamera all'interno dell'ospedale. Bassem Naim, membro dell'ufficio politico di Hamas, ha dichiarato all'Associated Press: "Se questa affermazione fosse vera, ci sono molti modi per neutralizzare questa telecamera senza colpire una struttura sanitaria con un colpo di carro armato". Per Hamas infatti l'apologia israeliana è totalmente "infondata": "priva di qualsiasi prova, e finalizzata unicamente a sottrarsi alla responsabilità giuridica e morale di un massacro". Intanto il capo di Stato maggiore dell'Idf, Eyal Zamir, che si è detto "rammaricato per qualsiasi danno ai civili", ha ordinato l'approfondimento delle indagini relativamente al processo di approvazione tra i quartier generali prima dell'attacco, sia per quanto riguarda gli armamenti approvati per l'attacco sia per quanto riguarda la tempistica dell'autorizzazione all'attacco, nonché indagini sul processo decisionale sul campo.
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