Gaza, 5 giornalisti assassinati dall'Idf all'ospedale Nasser, l'indignazione e la condanna della comunità internazionale: "Intollerabile, un barbaro crimine di guerra"

Al Jazeera ha accusato Israele di "assassinare giornalisti nell'ambito di una campagna sistematica per mettere a tacere la verità"

Lunedì 25 agosto, 5 giornalisti sono stati assassinati da Israele in un "double-tap strike all'ospedale Nasser di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. A perdere la vita sono stati Mariam Abu Dagga ( che collaborava con l’Indipendent Arabic e Associated Press), Mohammed Salama (fotoreporter di Al Jazeera), Moaz Abu Taha (reporter di NBC) e Ahmed Abu Aziz (collaborava conAfp). Oltre a loro, è morto anche Hussam al-Masri, fotoreporter che collaborava con Reuters, ucciso da un "attacco pianificato" delle Idf, che lo considerava "un informatore di Hamas". 

In totale 21 persone sono rimaste uccise dai due attacchi israeliani, tra cui molti soccorritori. 

L'uccisione dei 5 giornalisti ha suscitato l'indignazione degli operatori media e della comunità internazionale, portando molti Paesi a condannare l'accaduto. 

Gaza, 5 giornalisti assassinati dall'Idf all'ospedale Nasser, l'indignazione e la condanna della comunità internazionale: "Intollerabile, un barbaro crimine di guerra"

Al Jazeera ha affermato di condannare "questo orribile crimine commesso dalle forze di occupazione israeliane, che hanno preso di mira e assassinato direttamente i giornalisti nell'ambito di una campagna sistematica per mettere a tacere la verità". "Il sangue dei nostri giornalisti martirizzati a Gaza non si è ancora asciugato prima che le forze di occupazione israeliane commettessero un altro crimine contro il cameraman di Al Jazeera Mohammad Salama, insieme ad altri tre fotoreporter", ha dichiarato la rete, riferendosi all'assassinio di Anas al-Sharif, avvenuto appena due settimane fa.

Al Jazeera ha definito l'attacco una violazione delle norme e delle leggi internazionali, "pari a crimini di guerra".

Il Qatar ha dichiarato di considerare l'attacco un "nuovo episodio nella serie in corso di crimini efferati commessi dall'occupazione contro il popolo fraterno palestinese e una palese violazione del diritto internazionale". Il Ministero ribadisce inoltre l'urgente necessità di solidarietà globale per porre fine alla brutale guerra genocida nella Striscia di Gaza, affrontare la catastrofica situazione umanitaria nell'enclave e procedere verso il raggiungimento di una pace giusta e sostenibile che garantisca la creazione di uno Stato palestinese indipendente e pienamente sovrano, basato sui confini del 1967, con Gerusalemme Est come capitale.”

La Turchia ha denunciato gli attacchi come “un altro crimine di guerra”. "La libertà di stampa e i valori umani sono stati ancora una volta presi di mira, all'ombra del genocidio, tra le grida angosciate degli innocenti", ha affermato Burhanettin Duran, capo della direzione delle comunicazioni presidenziali della Turchia.

Israele, che continua a commettere atrocità senza riguardo per alcun principio umanitario o legale, si illude di poter impedire che la verità venga rivelata attraverso i suoi attacchi sistematici ai giornalisti”.

L'Iran, attraverso il portavoce del Ministero degli Esteri, ha affermato che gli attacchi costituiscono un "barbaro crimine di guerra", commesso da Israele per portare avanti il ​​suo piano di "genocidio dei palestinesi".

L'Egitto ha condannato fermamente l'attacco, descrivendolo come un'altra "palese violazione del diritto internazionale umanitario". "L'Egitto esprime la sua ferma condanna per gli attacchi deliberati dell'occupazione israeliana contro giornalisti e operatori del settore medico e umanitario e respinge i crimini di genocidio che sta commettendo contro il popolo palestinese nella Striscia di Gaza", ha affermato.

Il Ministero degli Esteri dell'Arabia Saudita ha condannato l'attacco di Israele contro il personale medico e i giornalisti. "Il Ministero sottolinea il rifiuto del Regno di fronte alle continue violazioni del diritto e delle norme internazionali da parte di Israele", ha affermato. Il Regno ribadisce il suo appello alla comunità internazionale affinché metta fine a questi crimini israeliani e sottolinea la necessità di proteggere il personale medico, di soccorso e dei media”.

Anche i Paesi occidentali condannano l'attacco all'ospedale Nasser.

Il ministro degli Esteri britannico David Lammy ha espresso orrore per l'attacco. "Siamo inorriditi dall'attacco israeliano all'ospedale Nasser. Civili, operatori sanitari e giornalisti devono essere protetti. Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco immediato", ha scritto Lammy in un post su X.

Il Ministero degli Esteri spagnolo ha rilasciato una dichiarazione in cui condanna l'attacco come una flagrante violazione del diritto umanitario"Il governo spagnolo condanna l'attacco israeliano all'ospedale Nasser di Gaza, che ha causato la morte di cinque giornalisti e di civili innocenti", ha affermato il ministero. "Ribadiamo che i siti protetti non possono essere presi di mira. Si tratta di una flagrante e inaccettabile violazione del diritto internazionale umanitario, che deve essere indagata", ha affermato.

La Germania ha dichiarato di essere "scioccata dall'uccisione di numerosi giornalisti, soccorritori e altri civili". "Questo attacco deve essere indagato", ha affermato il Ministero degli Esteri, invitando inoltre Israele a "consentire l'accesso immediato ai media stranieri indipendenti e a garantire protezione ai giornalisti che operano a Gaza".

Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che gli attacchi sono "intollerabili". "Civili e giornalisti devono essere protetti in ogni circostanza. I media devono poter svolgere la loro missione liberamente e in autonomia per raccontare la realtà del conflitto", ha affermato in un post su X. "Ridurre una popolazione alla carestia è un crimine che deve cessare immediatamente", ha aggiunto.

Il Canada ha condannato l'attacco e ha affermato che Israele ha l'obbligo di proteggere i civili nella zona di combattimento. "Il Canada è inorridito dall'attacco militare israeliano all'ospedale Nasser di Gaza, che ha ucciso cinque giornalisti e molti civili, tra cui soccorritori e personale sanitario. Simili attacchi sono inaccettabili", ha dichiarato il Ministero degli Esteri in una nota.

Antonio Guterres, segretario Generale dell'Onu, ha condannato fermamente l'uccisione di palestinesi negli attacchi israeliani che hanno colpito l'ospedale Nasser e ha chiesto un'indagine, ha affermato il portavoce Stephane Dujarric"Il Segretario Generale ricorda che i civili, compresi il personale medico e i giornalisti, devono essere rispettati e protetti in ogni momento. Chiede un'indagine tempestiva e imparziale su queste uccisioni", ha detto Dujarric ai giornalisti.

"Soccorritori uccisi in servizio. Scene come questa si verificano ogni giorno a Gaza, spesso invisibili, in gran parte non documentate", ha dichiarato Francesca Albanese, relatore speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, in un post su X. "Imploro gli Stati: quanto ancora dovremo vedere prima di agire per fermare questa carneficina? Rompete il blocco. Imponete un embargo sulle armi. Imposte sanzioni", ha scritto.

Anche Medici Senza Frontiere si schiera contro Israele. Mentre Israele continua a ignorare il diritto internazionale, gli unici testimoni della sua campagna genocida vengono deliberatamente presi di mira. Questa situazione deve finire ora". Jerome Grimaud, coordinatore delle emergenze di MSF a Gaza, ha riferito che la giornalista Mariam Abu Daqqa ha lavorato con l'organizzazione umanitaria.

Dal canto suo, il primo ministro israeliano Netanyahu cerca di giustificarsi dichiarando di "esprimere profondo rammarico per il tragico incidente" all'ospedale Nasser. In una dichiarazione del suo ufficio, Netanyahu ha affermato che Israele "apprezza" il lavoro dei giornalisti, del personale medico e dei civili.

"Le autorità militari stanno conducendo un'indagine approfondita", si legge nella nota. Le indagini condotte da Israele sulle azioni delle sue forze armate raramente portano ad accuse penali o ad alcuna forma di accertamento delle responsabilità.