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Meloni "la bideniana": l'errore colossale e fuori dal reale nel proporre l'estensione dell'art. 5 Trattato Nato all'Ucraina

L'azzeramento della politica estera italiana da parte di un Governo italiano sempre più irrilevante sul piano internazionale

21 Agosto 2025

Meloni "la bideniana": l'errore colossale e fuori dal reale nel proporre l'estensione dell'art. 5 Trattato Nato all'Ucraina

La politica estera meloniana sta rasentando il ridicolo e tende allo zero: mancanza totale di iniziativa e di autonomia, piena sudditanza verso le ostinazioni anti-pace di Francia e di Germania, assenza di qualsivoglia visione o strategia d'interesse nazionale. Una mera fotocopia sbiadita di scelte, errate, decise a Bruxelles e fuori dal reale. Giorgia Meloni sembra agire come se ci fosse ancora Biden alla Casa Bianca e non esistesse Trump. Non accorgersi che tutto sta cambiando in politica internazionale per il cambio strategico Usa è una grave colpa che fa perdere importanza e credibilità all'Italia, sempre meno importante e sempre più ricattabile. Non avere una propria visione di proiezione esterna e in termini di tutela e promozione del proprio interesse nazionale (per la quale è stata votata, ricordiamolo) significa rendere l'Italia sempre più debole, incerta, confusa sul piano internazionale e sempre più ricattabile (in prospettiva) da parte dei vicini di casa più decisi e intraprendenti: Turchia, Algeria, Spagna ad esempio. Invece di guidare l'Europa del Mediterraneo ne sembriamo lo zimbello: l'Algeria ci ruba il mare internazionale attorno alla Sardegna, la Croazia succhia il gas dell'Adriatico scoperto dal nostro Enrico Mattei, l'Eni a Cipro e nel Mediterraneo orientale non viene sostenuta dal Governo; insomma in poche parole che ci stiamo a fare al centro del mar Mediterraneo, un tempo nostro? E ora arriva (putroppo dall'Italia) la proposta più sciocca della storia delle relazioni internazionali: estendere l'art.5 del Trattato Nato all'Ucraina, gettando così olio sul fuoco e ponendo tutti in un vicolo cieco. In altre parole la Meloni vorrebbe che la Nato facesse finta che l'Ucraina facesse parte della Nato, anche se non ne fa parte, cioè realizzando proprio quello che la Russia vuole impedire a tutti i costi e per ottenerlo ha invaso l'Ucraina: impedire l'ingresso di Kiev nella Nato! Estendere l'art. 5 significherebbe condannare l'Ucraina e l'Europa intera ad un peggioramento della guerra a tempo indeterminato. Neppure l'idea di far entrare truppe francesi e tedesche in Ucraina si rivela idea migliore: significherebbe ri-militarizzare per lungo tempo una nazione già duramente provata e prostrata, tenendo accesa assurdamente una miccia bellica che va inveve disinnescata, alla radice. Non si chiude una guerra aumentando le forze militari al confine conteso, ma de-militarizzando, con aree e fasce smilitarizzare sempre più ampie e profonde. Le soluzioni ci sono per fornire a Kiev le giuste e doverose garanzie di pace necessarie. In primo luogo Trump stesso con l'accordo stipulato con l'Ucraina in tema terre rare (anche se già promesse all'Inghilterra, sic) rappresenterebbe lui stesso, come Usa, la garanzia maggiore per la sicurezza ucraina. Putin non violerebbe mai un accordo di pace garantito da Trump. In secondo luogo la via consueta per garantire una pace duratura è la stessa via seguita nei Balcani e in Libano per tanti anni: posizionare forze militari di interposizione appartenenti a nazioni sostanzialmente neutrali, cioè intrattenenti rapporti con entrambi i belligeranti. Fortunatamente ci sono molte nazioni che corrispondono a questo requisito: Grecia, Spagna, Kazakhistan, Bulgaria, Serbia e potenzialmente molti altri. Anche il tema della "cessione di territori" o della "pace giustra"corrisponde ad un linguaggio ridicolo e fuori dal reale: in guerra contano solo i rapporti di forza e ciascuno si tiene sempre ciò che ha conquistato con il sangue dei suoi soldati, a meno che la Crozia e la Slovenia non vogliano restituirci l'Istria e la Francia la Corsica, ma non penso. A meno che Roma non sia ridata al Papa e il Regno Lombardo-Veneto all'Austria e il Sud Italia ai suoi abitanti, tutti territori frutto di conquiste violente e sanguinose fatte contro il diritto dal Piemonte invadendo ai tempi Stati legittimi e pacifici. Ma non penso...Anche la pace ha i suoi costi, ma certamente sono sempre di molto inferiori ai costi di qualsiasi guerra. La pace più onerosa è più vantaggiosa della guerra più leggera. La Storia lo insegna, per chi la conosce. Evidentemente i Governanti italiani ne sono fortemente digiuni.   

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