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Analisi psicolinguistica della dichiarazione congiunta dei due Presidenti patrioti che sta cambiando la geopolitica mondiale

Un Putin emozionato e timido e un Trump affaticato ma soddisfatto. Un ipotesi sulla "big thing" su cui non c'è ancora accordo

17 Agosto 2025

Analisi psicolinguistica della dichiarazione congiunta dei due Presidenti patrioti che sta cambiando la geopolitica mondiale

Una dichiarazione congiunta quella del 15 agosto in Alaska da parte dei due "Presidenti patrioti" Trump e Putin che mi ha profondamente stupito. Tutti sapevano dei buoni rapporti di Trump con Putin, della simpatia del Presidente americano verso quello russo, ricambiata ma un'altra cosa è sentirlo dire da Donald stesso di fronte a tutto il mondo: con Putin vado d'accordo, mi piace. La parole di Putin sono state anch'esse importanti ma più prevedibili: il riconoscere che se ci fosse stato Trump la guerra non sarebbe scoppiata e il ricordo dell'amicizia del 1942-1945 tra le due nazioni che ha permesso di sconfiggere l'orrore nazista. E l'Alaska è importante anche per questo: ricorda non solo l'antica presenza russa ma pure il suo essere stato una preziosa linea di passaggio di riformimenti americani: tecnici, materiali, armi, petrolio e carbone che aiutò l'Urss a resistere all'avanzata tedesca. Un altro dato prezioso lo possiamo apprezzare in negativo: il fatto che Trump abbia riconosciuto che solo per una "big thing" non c'è stato "l'accordo globale" ha rappresentato un importante riconoscimento di quella che era la vera finalità dell'incontro, cioè non solo favorire una pace russo-ucraina ma anche e soprattutto ridefinire i rapporti fra le due super-potenze e, quindi, ridefinire gli equilibri mondiali. Quale potrebbe essere stato questo importante argomento su cui ancora negozieranno? Alcuni grandi "giornalisti" improvvisati specialisti di geopolitica hanno detto sciocchezze: sarebbero "gli europei"? Ridicolo. La spartizione dell'Europa fra Trump e Putin non è un problema e si sta già delineando. Il tema per me è semplicemente identificabile: è il Caucaso, dove Trump sta vincendo allargando l'influenza americana con il portare l'Armenia verso Occidente e con il siglare la sua pace con gli azeri e la Turchia. Il tutto per realizzare la geniale tecnica della "cannuccia": tagliare fuori Cina, Russia e Iran dal trasporto delle risorse verso Occidente dall'Asia centrale attraverso una nuova linea navale-ferroviaria e autostradale Baku-Instanbul (navale per il tratto dal Turkmenistan a Baku). Altri argomenti allusi da Donald su induzione russa possono essere stati: la continua pressione occidentalista anti-russa in Georgia e in Serbia che infastidisce gli interessi geopolitici di Putin e del Governo russo e dalla quale gli Usa potrebbero smarcarsi lasciando il Regno Unito solo nel reggere il moccolo della vecchia dottrina di accerchiamento della Russia che Trump vuole superare o almeno abborbidire in un modulo solo affaristico-cooperativo e non violento. Lo scambio potrebbe essere: l'acconsentire di Putin alla nuova linea est-ovest, se realizzata in modo pacifico e con una parte di vantaggio economico per la Russia, e l'accettazione Usa dell'influenza russa su Serbia e Georgia. Straordinari anche i sorrisi e il linguaggio del corpo oltre ai pazzeschi "thank you Vladimir" e "fantastic relationship": non mi sarei aspettato un Trump così apertamente cordiale e solare verso Putin. Questo è: un grande segno di forza e non di debolezza degli Usa in quanto dimostra la loro capacità di mutare le relazioni e le situazioni a loro vantaggio oltre che rappresentare una chiara indicazione di cambiamento di orientamento in politica internazionale. Gli Usa hanno bisogno della via artica, da gestire insieme con i russi e hanno bisogno delle materie prime russe. Il tutto per tornare tra pochi anni indipendenti dal globalismo anglocinese. I patrioti tra di loro si capiscono, si rispettano e si aiutano.

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