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L'Argentina in rivoluzione, il discorso del presidente Milei in un paese che cerca la razionalità al posto dell'ignoranza istituzionalizzata

Il discorso del Presidente Milei ha chiarito i fatti e non lascia spazio alla discussione. Si tratta di recuperare la Razionalità in un paese che ha vissuto per decenni ingannato dalla falsa narrazione del Realismo Magico

13 Agosto 2025

Milei al WEF: "Viva la libertà, ca**o!" L’incredibile lectio magistralis del presidente argentino al Forum

Milei al WEF: @imagoeconomica

Venerdì scorso, il Presidente argentino, Javier Milei, ha parlato al paese attraverso la catena nazionale di radio e televisione per spiegare ai cittadini perché ha posto il veto a una legge recentemente approvata dal Congresso che pretendeva di costringere il Governo ad aumentare le pensioni senza avere una copertura per applicarla.

Il Congresso argentino è di maggioranza peronista o filo-peronista e negli ultimi mesi con la vicinanza delle elezioni legislative che si terranno a settembre e ottobre (in cui quasi tutti danno vincitore il partito libertario al governo), ha avviato una campagna di destabilizzazione promulgando leggi, veti a decreti  dell'esecutivo e ostruzioni a tramutazioni, che sono fuori di ogni logica.

È molto complesso per un giornalista spiegare in un singolo articolo - a chi non conosca l'Argentina - il contesto delle informazioni che provengono da quel Paese.

In primo luogo, perché fin dall'apparizione nel 1945 del fascismo vernacolare istituzionalizzato nel movimento creato dall'emulo di Mussolini Juan Perón, fu costruito uno status quo in base a una sorta di Realismo Magico, che gli argentini chiamano popolarmente "raconto" che alterava la realtà attraverso slogan fantasiosi e superstizioni, che poi quando periodicamente si confrontava con la realtà si scontrava e disintegrava fino a quando riusciva, grazie allo status quo, a riarmarsi.

Uno status quo che è sempre stato rispettato da tutti i partiti politici, compresi il più antico: il radicale.

In secondo luogo, è difficile da spiegare in questo mondo in cui un'Internazionale globalista (di cui fa parte il peronismo), attraverso il mainstream, impone informazioni distorte fuori del suo contesto; Propaganda, che insieme alla Demagogia sono i pilastri del fascismo.

Si deve sapere che in Argentina è in corso una vera rivoluzione popolare iniziata nelle reti sociali virtuali durante il lockdown del 2020 dato che in Argentina né la politica né nessun media ha mai osato parlare profondamente del peronismo dato il suo potere onnipresente.

E' stato Internet che ha permesso alle persone di sapere, perdere la paura, condividere informazioni ben documentate e iniziare a organizzarsi contro ciò che ha portato l'Argentina a disastri periodici che sono ben noti, agglutinandosi intorno alle idee liberali/libertarie che sono quelle che inizialmente spinsero lo sviluppo del paese e i cui risultati hanno attirato milioni di compatrioti a emigrare in argentina.

Non è stato Javier Milei a organizzare questo, ma quelle persone che hanno trovato nella figura di Milei, conosciuto per i suoi interventi didascalici nei media, i suoi libri e le sue conferenze, la persona giusta per guidare il cambiamento.

Il risultato è uno spettacolo patetico e vergognoso della caduta libera del movimento peronista, smascherato fino all'umiliazione da parte delle sue vittime; scoperto nella perversità delle sue strategie mafiose che, sfruttando l'ignoranza dei più poveri, ha rovinato la vita di tre generazioni creando esclusione sociale e culturale, la più criminale delle emarginazione perché impedisce alle persone di svilupparsi intrappolate in una sottocultura artificiale che ha fatto vedere il lavoro come una sofferenza e fatto credere che il paese sia così ricco che non c'è bisogno di fare nulla di più che aspettare il dono del padrone.

E fa parte di quel Realismo Magico che si pensi che il denaro possa essere emesso secondo i desideri dei governanti (questo è il motivo per cui si pensa alla necessità di adottare una valuta estera).

Si stima che l'esclusione socioculturale raggiunga la metà della popolazione e oggi la provincia di Buenos Aires ne è l'esempio migliore.

Il discorso di venerdì scorso del Presidente argentino, con il suo solito atteggiamento didascalico e le sue forme vibranti, è un pezzo storico di questa rivoluzione. È, in realtà, l'espressione della lotta della Ragione contro l'Ignoranza istituzionalizzata.

Milei ha offerto agli argentini una lectio magistralis su economia e società, una spiegazione dettagliata e comprensibile a tutti del perché la Demagogia non può essere accettata. Non si tratta di Volere ma di Potere. Denunciando con veemenza la pratica tradizionale della destabilizzazione del peronismo e della classe politica argentina contemporanea, che politica non è, e che è costata il rovesciamento dei Presidenti o il fallimento dei loro Governi. Il caso più scandaloso fu quello del presidente Fernando de la Rua nel 2001.

In Argentina si percepisce che i cittadini sono ogni volta più affascinati da questo vero "personaggio" che con i suoi modi da ex-rocker (adatti alla situazione), la sua formazione economica e la sua conoscenza delle strategie del fascismo vernacolare affronta con valore lo status quo peronista e la Ignoranza che esso ha installato e mantenuto per otto decenni in Argentina. E lo fa con le sole armi della Ragione e un'onestà e una trasparenza irremovibili, mostrandosi soltanto al servizio dei cittadini.

Per la prima volta, gli argentini sono soddisfatti di avere un Presidente che è sincero con loro e rispetta le sue promesse elettorali. Tra il 50 e il 65% (secondo i sondaggi internazionali degli ultimi mesi) supportano la sua gestione. E per quanto riguarda l'economia, è da sottolineare la sua sorprendente gestione "chirurgica" che impedisce che la necessaria normalizzazione colpisca la popolazione più svantaggiata.

È noto che le proteste che fino ad ora si sono sviluppate contro il Governo dalla prima settimana della sua assunzione sono organizzate e pagate dal peronismo e dai sindacati che fanno parte del partito peronista - ne sono il suo gruppo violento - e i suoi alleati filo-peronisti, come quella recente contro il veto alla legge di aumento irregolare delle pensioni di cui questo giornale ha opportunamente informato.

Queste proteste sono insignificanti per la già scoperta illegittimità e sono viste come una vera flash mob decadente dalla maggior parte degli argentini. È sorprendente vedere che ogni azione di questo tipo organizzata contro il Governo lo rafforza di più; le persone sono indignate dall'autoritarismo peronista e vorrebbero vederlo scomparire dalla scena per consentire la democratizzazione del sistema politico argentino. Questo nuovo attacco ha esaltato la vergognosa evidenza che i suoi autori sono traditori della patria.

Il discorso del Presidente Milei ha chiarito i fatti e non lascia spazio alla discussione. Si tratta di recuperare la Razionalità in un paese che ha vissuto per decenni ingannato dalla falsa narrazione del Realismo Magico.

di Marcello Marcolini

Discorso del Presidente argentino Javier Milei di venerdì 8 agosto 2025

"Buona sera a tutti. Cari argentini: come tutti sanno, questa gestione ha assunto la presidenza della nazione con un chiaro mandato economico, finire con l'inflazione e generare le condizioni per far crescere l'Argentina in modo sostenuto nel tempo.

Come vi ho detto qualche mese fa, quando abbiamo annunciato l'uscita del controllo del cambio monetario, noi siamo arrivati per correggere l'economia alla radice, senza scorciatoie o gradualismo, e l'unico modo per raggiungere questo obiettivo è attraverso l'ordine fiscale, l'ordine monetario e l'ordine negli scambi commerciali.

Dopo un anno e mezzo di sforzi, il nostro programma ha iniziato a dare i suoi primi risultati. L'inflazione è crollata, passando da un tasso annuale del 300% a un tasso annuale del 25% e scomparirà entro il prossimo anno.
Abbiamo fatto uscire più di 12 milioni di persone dalla povertà, dei quali 2,5 milioni sono giovani e il tasso di indigenza è passato dal 20,2% al 7,3%, il che significa che circa 6 milioni di persone che non arrivavano a mangiare oggi mangiano.
Inoltre, i salari privati si sono incrementati sistematicamente più dell'inflazione dall'aprile dello scorso anno.
Questi sono alcuni dei nostri primi risultati, ma ciò non significa che tutti i problemi che
abbiamo ereditato siano già stati risolti, perché ciò che è stato distrutto in quasi un secolo non può essere riparato in due anni. Pertanto, prima di generare false illusioni negli argentini, abbiamo scelto di essere sinceri per dire loro quanto il cammino sia difficile ed essere fermi nel percorso, perché nulla di prezioso nella vita accade dall'oggi al domani.

Oggi voglio ringraziarvi ancora una volta per averci supportato nella direzione che abbiamo disegnato e voglio chiedervi di non lasciarvi ingannare da coloro che hanno già portato il Paese nel pozzo dal quale stiamo tentando di uscire.

Nell'ultimo mese abbiamo assistito a un nuovo sfortunato spettacolo nella politica argentina, il Congresso della nazione ha promosso una serie di leggi volte a distruggere il surplus fiscale che tanti sforzi è costato a tutti gli argentini e che è la pietra miliare per far sì che la ripresa economica sia sostenibile nel tempo e si trasformi in una crescita genuina.
Usando cause nobili come scuse, si promulgano leggi che portano irrimediabilmente al fallimento nazionale. I progetti approvati dal Congresso, se li sommiamo tutti - includono, tra l'altro, la reinstallazione della moratoria pensionistica, l'aumento dello stipendio
degli insegnanti e delle pensioni di disabilità - rappresentano una spesa annuale del 2,5% del PIL. Ciò implicherebbe un aumento della spesa pubblica equivalente a una YPF (Nota: la compagnia petrolifera nazionale) all'anno o, in altre parole, implicherebbe un ulteriore indebitamento di oltre 300.000 milioni di dollari o un aumento del debito dello Stato nazionale del 70%.
Sembra un'affermazione nobile, ma quando non ci sono soldi, non è altro che un inganno demagogico da parte della politica che tratta i cittadini da idioti, ma sfortunatamente qui il motivo non è che i pensionati, gli insegnanti o i disabili abbiano un reddito migliore, il vero motivo è la riconquista del potere, si tratta del disegno di una classe politica che
due anni fa perse il potere e farà qualsiasi cosa per recuperarlo a prescindere se questo implica distruggere la stabilità che tanto ci è costato ottenere.
Per me sarebbe facile accompagnare qualsiasi iniziativa del Congresso, aumentare le spese e ignorare le conseguenze future come hanno fatto i precedenti Presidenti. Sarebbe anche politicamente vantaggioso perché molti elettori avrebbero più soldi in tasca nei mesi precedenti le elezioni nazionali.

Ma il mio compito come Presidente non è fare quello che mi sia conveniente in termini di potere, il mio compito è garantire il benessere e il futuro dei 47 milioni di argentini. Non sono giunto qui per cercare scorciatoie, ma per voltare la pagina della nostra storia decadente. Il mio compito non è sembrare buono, è fare il bene, anche se il costo è che dicano che sono crudele: rettificare un'ipotetica ingiustizia presente, ma a costo di
giocarmi il nostro futuro ancora una volta, è puramente e semplicemente fare del male.

Ma prima è importante spiegare perché aumentare la spesa pubblica è un atto distruttivo: quando uno Stato spende più di quanto riscuota e non può prendere in prestito o aumentare le tasse, ricorre all'emissione monetaria per finanziare le sue spese. Questo non è altro che l'aggiunta di denaro inventato alla massa di denaro già presente nell'economia e produce inflazione. Quindi, l'inflazione è sempre e in ogni luogo un fenomeno monetario, causato dall'eccesso di offerta di denaro, sia da un aumento
dell'offerta, sia a causa di un calo della domanda o entrambi allo stesso tempo, il che porta alla perdita del potere d'acquisto del denaro, con conseguente aumento del livello dei prezzi.
Cioè, se l'inflazione non fosse direttamente legata alla quantità di denaro in un'economia, potremmo stampare felicemente i biglietti per tutti e abolire la povertà per legge. La dura realtà è che l'emissione di denaro non crea ricchezza, ma la distrugge, perché distrugge valore al denaro che era già in circolazione; Il denaro che è nella tasca di ciascuno degli
argentini. Perché? Perché la quantità di beni e servizi che questo denaro può acquistare rimane la stessa, il che rende che ci siano più pesos per ogni bene e servizio disponibile, cioè inflazione.

Coloro che hanno vissuto iperinflazioni sanno bene che avere più biglietti non significa acquistare più cose. In questo modo, il potere di acquisto viene rubato ai settori più vulnerabili che non possono difendersi da questo oltraggio.

Questo fenomeno così difficile da identificare e così attraente per i politici opera con un ritardo di 18-24 mesi, dissociando le cause dal loro effetto. Abbiamo fissato la quantità di denaro un anno fa, il che farà sì, per il prossimo anno, che l'inflazione scompaia completamente. Ciò che rende così allettante l'inflazione è che, non essendo distribuita equamente in tutta la società, genera disuguaglianze a favore della politica. Cioè,
poiché la banca centrale non deposita il denaro emesso sui conti degli argentini, direttamente nelle loro tasche, coloro che emettono il denaro possono spenderlo prima che i prezzi siano colpiti dal fenomeno inflazionistico. Cioè, chi distribuisce, come sempre accade con la politica, rimane con la parte migliore. Questo è noto come l'effetto
Humme-Cantillon.
Allo stesso tempo, coloro che hanno bisogno di negare che l'inflazione sia un fenomeno monetario, di solito si scusavano dicendo che il valore del dollaro è quello che determina i prezzi dell'economia e che l'aumento del dollaro causerà un aumento di tutti i prezzi per sempre, ma questo è falso.
Quando la base monetaria è fissa, se per qualsiasi motivo si produce un cambiamento nella composizione della domanda a favore di un bene A, a scapito di un bene B, il prezzo di A aumenterà e quindi aumenterà anche la spesa nel bene A, in modo che la spesa nel bene B cadrà e quindi anche il suo prezzo. Pertanto, ciò che aumenta il prezzo di A è compensato con il calo del prezzo di B, quindi il livello generale di prezzi non cambia ma
ciò che accade è una variazione dei prezzi relativi. Pertanto, l'unico modo che ci sia inflazione è che la banca centrale per evitare il calo del prezzo di B, emetta denaro aumentando il prezzo di A più che proporzionalmente e dando origine all'inflazione.
Ciò significa che, senza convalida monetaria o messo in altro modo, con la base monetaria fissa, il livello dei prezzi non varia. Pertanto, quando si finisce di pulire i ritardi dell'emissione monetaria passata, le fluttuazioni del dollaro, la patata o la carota non devono avere un impatto sul livello generale dei prezzi e, quindi, nel tasso di inflazione.
Va detto ancora una e altra volta: l'unica relazione causale che esiste è dalla quantità di denaro fino al livello di prezzo; non esiste una relazione causale tra il tasso di cambio e il livello di prezzo. La quantità di denaro è quella che determinerà i prezzi e, se la lasciamo
costante, una volta che i ritardi della politica monetaria ereditati dal disastro della gestione precedente saranno puliti, l'inflazione sarà solo un cattivo ricordo del passato.

Oggi, il Congresso nazionale sta promuovendo le spese senza spiegare la sua fonte di finanziamento e senza preoccuparsi perché quella fonte implichi o no stampare denaro. Nel fare ciò, non propone nient'altro che più tasse che distruggono la crescita economica o più debiti causando un genocidio contro i giovani, i nostri figli, i nostri nipoti e le generazioni future, o più inflazione, che colpisce in particolare i settori più vulnerabili che loro sostengono di difendere.
Naturalmente, nei regimi ad alta inflazione, gli stipendi di deputati e senatori aumentano al ritmo dell'inflazione e non perdono il potere d'acquisto. Pertanto, non soffrono nella propria carne le conseguenze della propria irresponsabilità.
Pertanto, per loro è politicamente redditizio mostrarsi come difensori degli svantaggi, perché non riconoscono o soffrono le conseguenze dirette delle politiche che promuovono, che sono inflazione e distruzione del potere d'acquisto delle persone. Questa pratica definisce la casta nella sua interezza ed è qualcosa che i politici di ogni tipo hanno fatto nel corso della Storia.
Come ha detto Sun Tzu più di due millenni fa, "il sovrano codardo è in grado di dare fuoco al suo proprio paese per regnare sulle sue ceneri", ed è esattamente ciò che il Congresso sta cercando di fare con i suoi costanti attacchi all'equilibrio fiscale. Non invano siamo il primo governo in 123 anni che ha deficit zero dopo il pagamento degli interessi.

È paradossale che la figura del parlamento sia stata originariamente concepita con lo scopo di proteggere il patrimonio dei suoi rappresentati dagli artigli del potere esecutivo. Per questo, durante le rivoluzioni americane la frase "non vi è tassazione senza rappresentanza" era popolare.
In una repubblica sana, l'esecutivo propone le tasse da riscuotere e il parlamento, in reppresentanza del popolo, decide se le accetta o no, al fine di difendere gli interessi dei suoi rappresentati.
La follia qui è che è il Parlamento stesso che pretende di aumentare la spesa, il che implica maggiori tasse e quindi attenta contro il reddito di suoi rappresentati.
Il vero mondo capovolto.
Fino a che punto siamo lontani oggi da quell'ideale che prendiamo come normale, se il Congresso ci impone la grande tassa non legiferata che è l'inflazione!
Per questo motivo e di fronte ai continui tentativi del Congresso della nazione di attentare contro il programma economico del Governo e la prosperità degli argentini, voglio annunciare che nei prossimi giorni prenderemo due misure per murare il deficit zero e la politica monetaria di questo Governo.
In primo luogo, lunedì firmerò un'istruzione al Ministero dell'economia della nazione per vietare al Tesoro di finanziare le spese primarie con l'emissione monetaria. Il Tesoro nazionale, attraverso questo atto, non sarà in grado di richiedere denaro in prestito alla banca centrale per finanziare le sue spese.
Questa è una misura che, sebbene in pratica già implementata, oggi stiamo formalizzando.
In secondo luogo, nei prossimi giorni invierò un disegno di legge al Congresso per penalizzare l'approvazione dei bilanci nazionali sostenuti in deficit fiscale. Questo progetto stabilisce una rigida regola fiscale che richiede al settore pubblico nazionale di ottenere un risultato finanziario in equilibrio o surplus. Tutta la nuova spesa o il taglio di entrate che incida su questo risultato deve implicare un taglio nella stessa proporzione: ogni nuovo peso che vogliono spendere deve avere un nome e un cognome; devono dire da dove viene e a chi lo si toglie.
Si stabilirà anche una sanzione penale per i legislatori e i funzionari che non rispettino queste nuove regole fiscali. Queste misure sembrano astratte, ma permettetemi di raccontarvi cosa succederebbe se dovessimo ratificare le leggi che il Congresso celebra oggi:
A causa dell'essere il Paese con la peggiore storia default degli ultimi 100 anni, non abbiamo ancora accesso ai mercati del credito internazionali, quindi sarebbe praticamente impossibile prendere debito per finanziare le spese attuali che il Congresso sta approvando. Pertanto, dovremmo finanziare tutte queste spese con l'emissione monetaria o l'imposizione di apposite tasse.
Gli argentini sanno già cosa accadrebbe se finanziassimo queste spese con l'emissione monetaria, l'abbiamo visto qualche anno fa, un effetto palla di neve simile a quello che abbiamo vissuto per tutto il 2023 quando l'inflazione arrivò al ritmo dell'1,5% ogni giorno e la vita di tutti noi era una cosa fuori controllo nella quale non avevamo nozione di quanto
costavano le cose e neanche la maniera di conservare il nostro potere di acquisto di fronte all'aumento sostenuto dei prezzi. Questo è solo il ricordo più recente, ma abbiamo vissuto diverse esperienze simili che hanno devastato la nostra economia.

Negli ultimi 100 anni abbiamo rimosso 13 zeri alla nostra valuta e cambiato il nome cinque volte cercando di iniziare da zero e tuttavia il risultato finale di ogni nuova avventura è stato lo stesso, iperinflazione, aumento della povertà e scoppio sociale. Infine, una nuova crisi.
Se invece di ricorrere all'emissione monetaria, ricorrerressimo all'aumento delle tasse, dovremmo raccogliere nuovamente le retenciones (Nota: ritenuta anticipata di tasse alla esportazioni agricole), tornare ad imporre la tassa Pais (Nota: aquisti al estero tramite Internet), l'imposta sul trasferimento immobiliare, retrogradare gli aggiornamenti agli importi dell'imposta sul reddito, aumentare la tassa sui beni personali, aumentare i dazi di un'infinità di prodotti rincarando la vita degli argentini e aumentare tutte le tasse che abbiamo abbassato negli ultimi due anni.
Il problema è che l'aumento delle tasse distrugge il potenziale di crescita economica, che si traduce in meno posti di lavoro e minori salari e finirebbe per impoverirci tutti. A sua volta, il calo dell'attività finirebbe anche per ridurre il livello di riscossione, facendo sì che lo
stato abbia sempre meno denaro per affrontare con precisione i suoi obblighi, come di vecchiaia o pensioni di invalidità, e ancora non raccoglierebbe il denaro necessario per pagare tutte queste spese che il Congresso intende imporre. Ciò ci costringerebbe inevitabilmente a stampare di nuovo e, di conseguenza l'inflazione, invece di diminuire ogni mese, inizierebbe ad aumentare ogni mese fino a finire in una nuova iperinflazione. Cioè, approvare tutti questi progetti del Congresso implica, né più né meno, riportare l'Argentina al suo passato di impoverimento e declino, cioè buttare via tutto il sacrificio di quest'anno e mezzo che abbiamo fatto, ipotecando il futuro di tutti noi argentini, un
affare solo per i politici.
Voglio essere molto chiaro su questo: non c'è nessuna possibilità che permetta che ciò accada. Non torneremo indietro, non torneremo al passato, non torneremo sul percorso del declino, e io dico al Congresso: se vuoi tornare indietro, dovrai portarmi con i piedi in avanti.

Argentini, non possiamo continuare a fare le stesse cose di sempre e aspettarci risultati diversi. Se vogliamo che l'inflazione continui a scendere, se vogliamo che la povertà continui la ritirata, se vogliamo aumentare il reddito e che il tenore di vita degli argentini sia migliore, non possiamo ripetere le stesse ricette che ci hanno portato al fallimento e pretendere che magicamente questa volta funzionerà. Non funzionerà.
La politica economica del partito dello Stato serve solo ai politici, non agli argentini per bene. È tempo di prendersi cura della verità. L'unico modo in cui il reddito argentino migliori in modo sostenuto nel tempo, è con una crescita economica autentica e l'unico modo per crescere è con l'ordine fiscale e monetario. Con una crescita genuina migliorerà il reddito di tutti, dei lavoratori privati, dei lavoratori del settore pubblico, dei pensionati e degli assegnatari di servizi sociali.
Ma non ci sono scorciatoie nell'economia, non c'è una via d'uscita facile. Come in tutti gli ordini di vita, le ricette magiche portano al fallimento.
Se l'aumento della spesa pubblica fosse una soluzione, saremmo il paese più prospero non solo nel mondo, ma dell'intera galassia.
Per tutto ciò sapete che c'è un solo possibile percorso ed è quello che offriamo, un percorso diverso che l'Argentina non ha mai percorso nella sua storia, che è il percorso della vera crescita economica. Questo percorso è possibile solo custodendo gelosamente il surplus fiscale e i diritti di proprietà, che consentono appaia il risparmio che finanzia l'investimento per la crescita.
È un processo che a poco a poco e settore per settore, sta dando frutti e che presto trasferirà i suoi benefici all'intera economia.
Questo i politici lo sanno molto bene. Ecco perché il Congresso ha raddoppiato i suoi sforzi di sabotaggio e ostruzione, perchè vogliono rompere l'economia e trascinarci nell'abisso. Sono consapevoli che ogni passo che facciamo avanti li allontana di più dal recupero del potere e dai loro privilegi. Sanno che quando l'Argentina decollerà definitivamente, non diventeranno altro che un cattivo ricordo della Storia.
Una volta che noi argentini impareremo che si puo vivere meglio, avremo infranto il legame malaticcio che ci ha mantenuto assoggettati a demagoghi e governi populisti, e non c'è nulla che li spaventi più che sapere che non abbiamo bisogno di loro e che dovranno guadagnarsi da vivere onestamente nel settore privato.
L'altra strada la conosciamo bene perché è quella che abbiamo percorso come Paese da un secolo: il percorso preferito della politica, il percorso dell'illusione monetaria e della servitù statale. È il percorso proposto da questo Congresso che vuole convincerci che stampando denaro e regalandolo funziona. Secondo loro, la ricchezza può essere stampata, ma abbiamo già visto non tanto tempo fa che questo percorso porta direttamente al collasso perché non è altro che una rapina e un miraggio. Abbiamo già percorso quella strada e ci ha portato direttamente alla più terribile delle povertà, ci ha portato alla distruzione del nostro futuro, e nel recente passato ci ha lasciato al limite di un'iperinflazione che, con enorme sacrificio, siamo riusciti a evitare.

Penso di aver chiarito lo scenario che oggi ci si prefigura come Paese: dobbiamo scegliere tra responsabilità e realismo magico, tra fare la cosa giusta anche se implica essere pazienti e prendere la scorciatoia e inevitabilmente scontrarsi di nuovo.

I primi due anni del nostro Governo possono essere spiegati in un vecchio paradosso logico: cosa accadrebbe se una forza inarrestabile si scontrasse con un oggetto immobile? La forza inarrestabile è la nostra determinazione a cambiare il corso economico, implementando un programma che non è mai stato fatto prima nella Storia argentina. L'oggetto immobile è la dipendenza della politica dalla spesa pubblica senza supporto, il che fornisce loro reddito immediato, ma che distrugge il futuro di tutti gli argentini.

Ognuna delle sessioni che sono state viste al Congresso negli ultimi sei mesi è stata un'espressione dello scontro tra questa forza inarrestabile e quell'oggetto immobile, e oggi siamo alle porte della risoluzione di questo conflitto.
Fortunatamente, per tutti gli argentini le prossime elezioni di ottobre risolveranno questo paradosso una volta per tutte. E si potrà scegliere un nuovo congresso che ci consenta di avanzare più velocemente con i cambiamenti di cui il paese ha bisogno. siete voi a definire chi resiste di più, la forza inarrestabile del cambiamento o l'oggetto immobile. Non ci sono terzi percorsi a questo crocevia. Non ci sono soluzioni magiche. Oggi dobbiamo farci carico del passato per garantire alle generazioni future un futuro migliore. Questo è il compito di base di un governo patriottico. E il momento in cui lo trascuriamo, smettiamo di meritare la fiducia che le persone hanno riposto in noi.

Oggi chiedo a voi, membri del Congresso Nazionale, che per una volta siate all'altezza del compito affidato dalla volontà della nostra grande Nazione, e chiedo alla società di fidarsi del progetto. Vi assicuro che questo Governo non claudicherà nella sua lotta per eliminare l'inflazione, mantenere il surplus fiscale e porre fine ai privilegi della politica, con
l'obiettivo di rimettere il Paese sulla strada del progresso e della prosperità. Vi ricordo una frase di Virgilio, poi citata da Ludwig von Mises: "non cediamo mai al male, ma combattiamolo con molta più forza".

Possa Dio benedire gli argentini e che le forze del cielo ci accompagnino. Grazie mille".

Traduzione di Marcello Marcolini con la collaborazione del Avv. Alfredo Tocchi.

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