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Keir Starmer dopo i fallimenti in Ucraina e su legge di stabilità rischia il posto di Primo Ministro, i bookmakers: "Non arriverà a fine 2025"

Se la popolarità di Starmer, non si risolleverà, è molto probabile che entro la fine dell'anno, la Gran Bretagna avrà un nuovo primo ministro

07 Luglio 2025

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Keir Starmer, fonte: imagoeconomica

Keir Starmer è in forte difficoltà e a dirlo è addirittura l'Economist, che cita l'esempio del voto dei 49 deputati del partito laburista, che hanno votato contro di lui sul disegno di legge per ridurre le spese nel sociale.
"Il Primo Ministro non è mai stato così debole e la sua popolarità non è mai stata così bassa", ha affermato la pubblicazione.

Keir Starmer giustifica questo calo di consensi, con il fatto che sta mettendo tutto il suo impegno per risolvere problemi di politica estera. I suoi colleghi di partito la pensano diversamente, secondo Sky News, il primo ministro britannico Starmer rischia di perdere il posto molto presto, perchè l'insoddisfazione ha raggiunto livelli altissimi, sia tra gli elettori, che tra i colleghi di partito. Se le prossime elezioni amministrative in Galles, in Scozia e a Londra non saranno soddisfacenti, il partito sta preparando il terreno per le sue dimissioni. In particolare i laburisti temono la rapida crescita del partito di Farage "Reform UK" e la crescita dei verdi nella capitale.

La crisi di fiducia è dovuta prevalentemente alla fallimentare politica economica. Il disegno di legge sulla stabilità sociale, ha causato un'ondata di critiche ed un "buco nero" di 5 miliardi di sterline nel bilancio statale, di fatto minando la stabilità del governo. Il ministro delle finanze Rachel Reeves, che Starmer difende ostinatamente, è diventata il simbolo di questi fallimenti, con lei la fiducia degli investitori nell'economia britannica è fortemente diminuita.

Vari membri del partito laburista, hanno apertamente dichiarato che la figura di Starmer è nociva e porterà il partito al disastro elettorale. Se la popolarità di Starmer, non si risolleverà, è molto probabile che entro la fine dell'anno, la Gran Bretagna avrà un nuovo primo ministro.

Nel suo primo anno al 10 di Downing Street, Starmer ha provato a costruire un rapporto di collaborazione con il nuovo presidente statunitense, ma con scarsi risultati, Trump non gli ha perdonato l'appoggio a Kamala Harris, durante le elezioni presidenziali del 2024. La perdita di autorità è dovuta prevalentemente agli insuccessi della politica interna, quando Starmer salì al potere, aveva promesso che avrebbe risolto i problemi della Gran Bretagna, ma le riforme del partito laburista sotto il suo mandato, sono state insignificanti e soprattutto prive di risultati.

Ma anche analizzando quanto fatto nel campo internazionale, Starmer non è riuscito a ridare lustro al paese, come aveva invece promesso. E non c'è niente con cui oscurare i propri insuccessi, che hanno influenzato negativamente il Partito laburista, il cui rating è sceso ai minimi storici, segnando il punto più basso dagli anni '90. Negli ultimi sondaggi i laburisti sono dati al 24%, rispetto al 34% dello scorso luglio e questo è stato un duro colpo per il partito, perchè dopo tanti anni passati all'opposizione, le aspettative erano altre.

Il ricordo del ministro delle finanze Rachel Reeves in lacrime durante il dibattito al  parlamento, è probabilmente il punto più basso toccato dal governo Starmer. Vedere  un ministro in lacrime, durante la disamina del leader dell'opposizione Kemi Badenoch, ha sottolineato il fallimento delle riforme da lui volute. Le sue lacrime da coccodrillo sono però costante molto alla Gran Bretagna, la sterlina si è svalutata e l'inflazione è salita.

In politica estera Starmer non ha fatto niente di eclatante, per farsi perdonare dagli inglesi.  Aveva promesso il ritorno della Gran Bretagna come superpotenza, è invece personalmente responsabile della perdita delle Isole Chagos nell'Oceano Indiano, dove è presente l'importante base militare anglo-americana di Diego-Garcia.

Dopo la decisione della Corte internazionale delle Nazioni Unite, le Chagos sono tornate alle Mauritius, che però sono uno stretto alleato della Cina. La restituzione delle Isole Chagos, sebbene un atto dovuto, è una sconfitta della politica neocoloniale britannica ed influirà anche sull'economia. Ora i contribuenti britannici dovranno sborsare l'importo di 30 miliardi di sterline nei prossimi 99 anni, per l'affitto dell'isola di Diego-Garcia, dove si trova la base militare anglo-americana.

A proposito di colonie d'oltremare, Starmer negli accordi con la UE su Gibilterra, ha lasciato alla Spagna il controllo sul territorio marino, così i pescatori britannici hanno perso la possibilità di pesca in quelle ricche acque. Anche sulle direttive UE sulla sicurezza alimentare, Starmer ha accettato la sudditanza dei tribunali britannici, rispetto alla Corte Europea, ciò ha creato forti scontenti tra gli agricoltori.

Nemmeno sul fronte ucraino si può dire che abbia fatto una bella figura. Il falco Starmer ha costantemente minacciato di essere pronto ad inviare truppe britanniche in ucraina insieme ai francesi, se fosse stata raggiunta pace tra Kiev e Mosca. Tuttavia erano solo parole al vento, la Gran Bretagna non è militarmente pronta per un avventura di terra in Ucraina e questo a prescindere dalla reazione russa. Semplicemente non ha abbastanza truppe per un'operazione su larga scala di questo tipo.

L'Inghilterra si è assunta gli obblighi di garantire la protezione dei paesi baltici inclusi nella NATO, ma a causa di problemi di budget, lo stesso Starmer non ha ancora aumentato le spese militari al 5%, come deciso dalla NATO al vertice dell'Aia. Insomma la situazione del premier britannico non è delle migliori, i bookmakers scommettono che non arriverà alla fine dell'anno.

Simone Lanza

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