09 Giugno 2025
Il Nuovo Corso Americano riprendendo le lezioni di Lincoln e di Roosevelt punta a restaurare il principio di sovranità. Questo è il punto fondamentale. I dazi sono solo uno dei mezzi per questo cambio epocale di strategia di lungo periodo. ll dazio, come pure le sanzioni, esprimono una scelta politica molto chiara e netta: possiamo farcela senza di te, non abbiamo bisogno delle tue merci e del tuo denaro, nè delle tue aziende. La politica torna superiore all'economia e l'economia alla finanza. Non riuscendo a fermare l'avanzare tecnologico e politico della Cina nè a piegare la Russia la strategia Usa cambia logica e segue due linee innovative e tradizionali nel contempo: l'abbraccio mortale con i Brics (se non puoi vincerli: imitali, coopera con loro) e il ritorno al principio di sovranità con tutto quello che comporta. Fino ad oggi era apparso un dato quasi irrilevante che gli Usa siano da poco più di un secolo i maggiori possessori di oro da investimento al mondo, con le loro ben 8.000 tonnellate auree. Oggi il Nuovo Corso Americano deve per forza dare un senso politico, reale, strategico e monetario a tale pubblica ricchezza in modo che la superiorità Usa non sia affidata solo alle Borse e a poche banche private d'affari ma si fondi anche su i classici pilastri interni autarchici-imperiali-nazionali: oro, lavoro, produzioni essenziali interne. Come hanno spiegato bene Armando Savini e Roberto Mazzoni il comprare oro pagando in dollari punta al ri-equilibrio del rapporto oro/dollaro. Oggi abbiamo un dollaro ipertrofico e sopravvalutato e un oro ancora sottovalutato, nonostante la grande crescita degli ultimi due anni. L'oro infatti è un bene assai scarso e se ne estraggono ogni anno poche tonnellate in tutto il mondo. Di fronte ad una richiesta crescente di investitori pubblici e privati e di ogni tipo di risparmiatori il suo prezzo dovrebbe essere molto più alto e quindi salirà ancora in modo notevole per alcuni anni. Il dollaro è il punto debole quanto è stato il punto di forza degli Usa per circa un secolo. Oggi che i Brics si stanno allontanando dall'uso del dollaro il Nuovo Corso Americano a sua volta prova a disinnescare il dollaro quale problema e bomba ad orologeria tramite i dazi e l'utilizzo dell'oro quale asset pubblico e patrimonio fondamentale. Meno dollaro in circolazione equivale ad un'America meno ricattabile dai Brics e un dollaro che vale meno significa un debito pubblico più leggero e la crescita delle esportazioni a stelle e strisce. Tramite i dazi e l'uso politico-finanziario dell'oro pubblico i nuovi Usa di Trump e di Vance tendono a riprendere il controllo politico e pubblico sul denaro, o, almeno, a generare un canale sovrano parallelo indipendente dalle Borse e dalle elites finanziarie private in modo che nessun crollo finanziario-monetario prossimo o imminente nè alcuna guerra o crisi climatica che sia possa piegare gli Usa quale potenza mondiale. Questa via è l'unica che possiede l'Occidente per non essere rassegnato al proprio declino: anticipare i Brics nel rigenerare la moneta. In questo senso anche le monete digitali possono essere uno strumento importante ma a due condizioni: a) che siano connesse con fattori-indici reali; b) che siano monete complementari, pluraliste e non il tentativo egemonistico di una nuova moneta unica mondiale: utopia che porterebbe al moltiplicarsi dei conflitti e al suicidio finanziario. La molteplicità di monete, seguendo l'esempio ottimo dell'Europa ante 1789 e del Regno delle due Sicilie, rappresenta oggi, insieme alla valorizzazione dell'oro da investimento, il piccolo segreto per non soccombere tutti sotto l'implosione della bolla del denaro finanziario e bancario che solo in apparenza e non per sempre può darsi come infinito e indolore. Speriamo che oro e moneta digitale possano normalizzare e risanare il dollaro e, con esso, tutto il sistema monetario internazionale, senza bisogno del piombo (= delle guerre) per creare un nuovo equilibrio mondiale.
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