26 Maggio 2025
Fonte: Facebook, @Laura Dido
Khan Younis, Gaza. Un'altra strage. Stavolta il bersaglio è stata la casa della dottoressa Ala Alaa al-Najjar, una pediatra. Una donna che salva bambini. Una madre. Il missile è piombato sulla sua casa mentre lei era in corsia. In servizio. Mentre provava a strappare vite alla morte, la sua famiglia veniva massacrata. Aveva dieci figli. Nove sono stati carbonizzati. Nove bambini. Il più piccolo aveva sette mesi, il più grande dodici anni. È sopravvissuto soltanto un figlio, di undici anni, ma è in fin di vita. Anche il marito è ferito gravemente e adesso è in terapia intensiva.
È evidente: Israele colpisce i familiari di medici, di giornalisti. Colpisce chi cura. Chi racconta. Chi si ostina a restare umano. E mentre tutto questo accadeva, altrove nella Striscia altri cinque palestinesi venivano ammazzati. Erano attorno a un camion che trasportava farina. Solo farina. Volevano sopravvivere, sfamarsi. Sono stati sterminati. Freddati per aver osato cercare del cibo.
Di Alessandro Di Battista
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