02 Maggio 2025
Fonte: X @LegaSalvini
Più della metà dei Paesi membri dell’Unione Europea intende avvalersi della deroga che consente di superare i vincoli di bilancio per incrementare la spesa militare. A confermarlo è stato il Consiglio europeo, in linea con quanto stabilito dalla Commissione a inizio anno: i governi potranno investire fino all’1,5% del PIL in difesa nei prossimi 4 anni senza incorrere in violazioni delle regole sul deficit e sul debito. I paesi in questione, dopo la Germania, sono Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Grecia, Lettonia, Lituania, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Ungheria. No di Salvini che rilancia: “Avanti verso la pace, l’Europa non faccia saltare il tavolo”.
Secondo quanto riferito dall’Ue in un comunicato, “la Germania e la Polonia sono in testa al gruppo di Paesi che hanno dichiarato di volerlo fare”. Nell’elenco figurano anche Ungheria e Slovacchia, nonostante i loro governi siano considerati più vicini a posizioni filorusse.
A oggi, i Paesi che hanno chiesto ufficialmente di attivare la “clausola di salvaguardia” sono: Belgio, Danimarca, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Grecia, Portogallo, Slovenia, Repubblica Ceca, Croazia e Bulgaria. E altri potrebbero aggiungersi: “Restiamo aperti a ulteriori richieste di esenzione”, ha dichiarato il commissario economico dell’Ue Valdis Dombrovskis.
La clausola in questione potrebbe liberare centinaia di miliardi di euro per il riarmo entro il 2030. Nonostante le spese militari dell’Unione siano già cresciute del 31% dal 2021, molti Stati membri puntano a un ulteriore incremento.
Il nuovo corso è stato chiaramente delineato anche dalle parole della presidente della Commissione Ursula von der Leyen: “Siamo in un'epoca di riarmo. E l'Europa è pronta a incrementare massicciamente la spesa per la difesa”. E ancora: “Sia per rispondere all'urgenza a breve termine di agire e sostenere l'Ucraina, sia per affrontare la necessità a lungo termine di assumerci una responsabilità molto maggiore per la nostra sicurezza europea”.
Sulla stessa linea Friedrich Merz, probabile futuro cancelliere tedesco, che ha dichiarato: “Alla luce delle minacce alla nostra libertà e alla pace nel nostro continente, la regola per la nostra difesa deve essere tutto ciò che serve”.
Non mancano però le voci critiche. Il vicepremier italiano Matteo Salvini ha lanciato un appello contro una deriva bellicista dell’Unione: “Avanti verso la Pace. E che l'Unione Europea non cerchi di far saltare il tavolo con eserciti o debiti europei per comprare nuove armi”, ha scritto su X, rilanciando anche le parole del vicepresidente Usa J.D. Vance, secondo cui “Kiev e Mosca hanno presentato proposte per la pace”, e quelle del presidente ucraino Volodymyr Zelensky in merito a un accordo sulle terre rare con gli Stati Uniti.
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