16 Aprile 2025
Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, e il ministro della Cultura, Miki Zohar, hanno dichiarato che il blocco degli aiuti umanitari a Gaza, in vigore da 6 settimane, è destinato a continuare. Mentre nella Striscia sono state distrutte la maggior parte delle infrastrutture idriche e gli ospedali sono quasi tutti stati bombardati, nei giorni scorsi era stato colpito l'ultimo ospedale ancora completamente operativo nel nord di Gaza, il governo israeliano ha deciso di non far entrare nessun aiuto umanitario nella Striscia "come mezzo di pressione contro Hamas". I morti palestinesi dal 7 ottobre sono oltre 51mila e la carenza di medicine, cibo e acqua non sicura da bere non fanno altro che peggiorare una situazione già drammatica. Secondo Medici Senza Frontiere, Gaza sarebbe "in pieno assedio", in quanto nella Striscia si sarebbero esaurite le scorte di cibo, carburante e medicinali.
"La politica di Israele è chiara e nessun aiuto umanitario sarà consentito a Gaza, è uno dei principali strumenti di pressione che impedisce ad Hamas di usare questo mezzo contro la popolazione", ha affermato Israel Katz in una dichiarazione su X. "Nella realtà attuale, nessuno permetterà che arrivino aiuti umanitari a Gaza e non si stanno facendo preparativi per consentire aiuti di questo tipo", ha continuato, annunciando che potrebbero però essere presi "in futuro" provvedimenti per inviare aiuti "attraverso la società civile".
Il ministro della Cultura Miki Zohar invece si è pronunciato sulla questione in maniera molto più cruda. "Gli spregevoli assassini di Gaza non meritano alcun aiuto umanitario da parte di alcun organismo civile o militare", ha dichiarato Zohar su X, aggiungendo che "solo il fuoco dell'inferno dovrebbe essere riversato sui creatori del terrorismo fino al ritorno dell'ultimo ostaggio da Gaza".
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