14 Aprile 2025
Fonte: X@VoxLiberdade
È iniziato in un tribunale federale di Washington il processo contro Meta, l'azienda del multimiliardario Mark Zuckerberg finito sul banco degli imputati per le accuse di creazione di monopolio. Secondo la Federal Trade Commission (FTC), l'agenzia governativa che si occupa di tutela dei consumatori, di privacy e di concorrenza, Meta avrebbe acquistato Instagram nell'aprile 2012 per 1 miliardo di dollari e Whatsapp nell'ottobre 2014 per 19 miliardi di dollari allo scopo di eliminare la concorrenza nel mercato dei social media nei confronti del social Facebook, violando, di fatto, le leggi antitrust statunitensi.
Mark Zuckerberg è di nuovo seduto al banco degli imputati, la sua azienda Meta, è accusata di creazione di monopolio sfruttano la sua posizione dominante quando ha acquisito Instagram nell'aprile del 2012 e WhatsApp nell'ottobre 2014. La Federal Trade Commission accusa il colosso dei social di aver violato lo Sherman Antritrust Act del 1890 che vieta di utilizzare pratiche anticoncorrenziali per costruire un monopolio, come è di fatto accaduto con l'incorporamento dei tre social sotto l'ala di Zuckerberg attraverso la strategia "buy or bury". Nessuna necessità di sotterrare WhatsApp e Instagram però, che dall'acquisizione da parte di Meta, come sostiene il fondatore di Facebook, "l'esperienza è migliorata". Zuckerberg ha sostenuto addrittura che "esistono molte altre applicazioni che ci fanno concorrenza, come X, TikTok e Snapchat".
Il processo potrebbe durare fino a 8 settimane e l'esito è incerto. Se Meta venisse riconosciuta colpevole di aver creato un monopolio, Zuckerberg sarebbe costretto a doverle cedere, una o l'altra. L'avvicinamento tra il fondatore di Meta e Donald Trump, tuttavia, hanno fatto ipotizzare alcuni la possibilità che il processo abbia un esito positivo per Mark Zuckerberg. Al momento, il direttore della FCT, Andrew Ferguson, nominato da Trump nel gennaio scorso, ha dichiarato che gli avvocati sono "impazienti di cominciare" ma due settimane prima dell'inizio del processo aveva anche detto che se Trump gli avesse chiesto di archiviare il caso, lui lo avrebbe fatto. Indiscrezioni della stampa locale sostengono che Zuckerberg abbia fatto pressioni perché la FTC abbandoni il caso.
La FCT aveva presentato le prime accuse formali nei confronti dell'azienda di Zuckerberg nel 2020. In quel momento, Trump era al termine del suo primo mandato e i rapporti con il fondatore di Facebook erano tesi fino ad arrivare al momento di massima "ostilità" nel gennaio 2021 quando il tycoon è stato "bannato" dai social per la "rivolta al Campidoglio". Zuckerberg nel frattempo ha provveduto ad effettuare generose donazioni nei confronti del comitato elettorale di Trump (1 milione di dollari) ed ha apportato modifiche ai social di cui è proprietario in linea con l'amministrazione del Presidente eliminando i programmi di diversità e inclusione e i sistemi di fact checking.
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