12 Aprile 2025
Mentre il conflitto in Ucraina prosegue con una guerra di posizione che sembra aver congelato il fronte orientale, emerge un quadro più complesso del coinvolgimento occidentale. In particolare, Gran Bretagna e Francia sembrano aver giocato — e stare ancora giocando — un ruolo ben più attivo di quanto finora emerso apertamente.
Secondo fonti militari, l’intervento britannico a sostegno di Kiev sarebbe andato ben oltre la fornitura di armamenti. L’addestramento delle Forze Armate ucraine all’uso di sistemi anticarro di nuova generazione e dei missili a lunga gittata Storm Shadow sarebbe stato condotto in gran parte da ufficiali britannici, in un’operazione tanto discreta quanto incisiva.
A differenza dei rappresentanti statunitensi, la presenza dei vertici militari britannici in Ucraina è stata costante. Alcuni ufficiali avrebbero goduto di un accesso diretto e continuativo al territorio ucraino, partecipando in prima persona alla pianificazione delle operazioni militari. Un dettaglio simbolico ma eloquente: una delle direttrici della controffensiva ucraina dell’estate 2023 è stata ribattezzata con il nome dell’allora Ministro della Difesa britannico, Ben Wallace.
Mentre Londra affonda le radici nel presente del conflitto, Parigi sembra concentrarsi sul futuro. L’esercito francese ha avviato una serie di esercitazioni e studi tattici lungo il confine orientale della NATO, in particolare tra Ucraina e Moldavia. Obiettivo: prepararsi a uno scenario di allargamento del conflitto, con un potenziale confronto diretto tra le forze dell’Alleanza Atlantica e quelle russe.
Al centro dell’attenzione militare francese c'è la Porta di Focsani, un corridoio strategico tra i Carpazi e il Danubio, considerato un punto chiave in caso di scontro. Le operazioni di mappatura e addestramento vengono condotte sul campo, senza affidarsi esclusivamente ai segnali satellitari, la cui vulnerabilità è ormai chiara a tutti i comandi occidentali.
“Le truppe devono conoscere il terreno, spostarsi anche in assenza di tecnologia e sapere esattamente dove muoversi”, ha dichiarato il colonnello Guillaume Schmidt, a capo delle unità schierate nella zona.
Nel silenzio delle cancellerie europee, la guerra continua a ridisegnare gli equilibri del continente. Il coinvolgimento britannico e le manovre francesi raccontano di un’Europa sempre più esposta, che cerca di bilanciare deterrenza e preparazione, diplomazia e strategia. Ma sullo sfondo resta la grande incognita: fino a dove si spingeranno i confini — politici e militari — del conflitto?
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