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Colloqui Riad, saltata dichiarazione congiunta USA-Russia per posizione Ucraina, il ministero della difesa russo: “Impossibile fidarsi di Zelensky”

Come riferito dal senatore Chizhov, è saltata la dichiarazione congiunta tra USA e Russia per “la posizione dell’Ucraina”. Nel frattempo Kiev ha sferrato 3 attacchi contro infrastrutture energetiche russe

25 Marzo 2025

delegazione russa

Fonte: instagram @Tg2

Era prevista per stamattina alle 9 la dichiarazione congiunta tra USA e Russia, dopo i colloqui di ieri durati 12 ore. Questa mattina il senatore russo Chizhov ha dichiarato che la dichiarazione non è stata adottata a causa della posizione dell’Ucraina, che nel frattempo ha attaccato 3 infrastrutture energetiche russe. “Impossibile fidarsi di Zelensky” la risposta da Mosca.

Nessuna dichiarazione congiunta USA-Russia per "posizione" Ucraina

I colloqui tra Russia e Stati Uniti, svoltisi ieri a Riad e durati 12 ore, non hanno portato all'adozione di una dichiarazione congiunta. La causa, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Interfax, sarebbe da attribuire alla posizione dell'Ucraina. A rivelarlo è stato Vladimir Chizhov, senatore russo di alto livello, che ha dichiarato al canale televisivo statale Rossiya-24: “Il fatto che si siano seduti per 12 ore e abbiano apparentemente concordato una dichiarazione congiunta, che però non è stata adottata a causa della posizione dell'Ucraina, è molto tipico e sintomatico”.

L'incontro tra funzionari statunitensi e russi aveva l'obiettivo di discutere una proposta circoscritta di cessate il fuoco marittimo tra Kiev e Mosca, nel quadro di un'iniziativa diplomatica che Washington spera possa facilitare un futuro negoziato di pace più ampio. Tuttavia, la mancata intesa riflette le persistenti difficoltà nel trovare un punto d’incontro tra le parti in conflitto.

L'attacco ucraino a 3 centrali energetiche russe

Il Ministero della Difesa russo ha riferito che, mentre i colloqui erano in corso, l'Ucraina avrebbe lanciato tre attacchi contro infrastrutture energetiche civili russe. Secondo un comunicato ufficiale, gli obiettivi sarebbero stati infrastrutture della compagnia statale Rosseti, la stazione di distribuzione del gas di Svatovo nell'Ucraina orientale controllata da Mosca e un impianto di stoccaggio sotterraneo del gas in Crimea.

Mosca ha affermato di aver concordato una moratoria sui propri attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine dopo una telefonata tra il presidente russo Vladimir Putin e l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, avvenuta martedì della scorsa settimana. Tuttavia, l'Ucraina non ha adottato una misura simile, dichiarando che sarebbe disposta a considerarla solo nell’ambito di un accordo formale con termini precisi.

La posizione ucraina è stata criticata dal Ministero della Difesa russo, che ha sottolineato: “Continuando i suoi attacchi quotidiani alle infrastrutture energetiche russe, Zelensky sta confermando la sua indisponibilità a raggiungere un accordo e l'impossibilità di fidarsi delle garanzie che potrebbe dare per il rispetto di eventuali accordi”.

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