25 Marzo 2025
Il direttore di The Atlantic Jeffrey Goldberg è stato aggiunto "per errore" in una chat della Casa Bianca in cui erano presenti i più alti esponenti dell'amministrazione Trump, come il vicepresidente JD Vance, il capo del Pentagono Pete Hegseth ed il consigliere per la Sicurezza nazionale Mike Waltz. Chat esplicite nel quale avvengono discussioni sul piano contro i ribelli in Yemen e le conseguenze che un attacco potrebbe portare, "salvare l'Europa", secondo Vance.
Il direttore di The Atlantic ha raccontato quello che è avvenuto: "Il mondo ha scoperto poco prima delle 14 del 15 marzo che gli Stati Uniti stavano bombardando obiettivi Houthi in tutto lo Yemen. Io, invece, l'ho saputo due ora prima. E il motivo per cui l'ho saputo prima è che Pete Hegseth, il segretario alla Difesa, mi aveva inviato un sms con il piano di guerra alle 11.44". Il piano "includeva informazioni precise su pacchetti di armi, obiettivi e tempistiche". "Non può essere vero", è stato lo stupore di Goldberg, che ha accettato di entrare in un gruppo chiamato 'Houthi PC small group'. Un gruppo nel quale i più alti funzionari del Pentagono hanno ignorato la presenza del giornalista.
Goldberg alla fine ha deciso di uscire dalla chat ed è stato soltanto dopo la pubblicazione del suo articolo, quasi dieci giorni dopo i fatti, che il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale, Brian Hughes, ha ammesso l'incredibile disguido. "Il numero" del direttore "è stato erroneamente incluso in una chat di gruppo altamente confidenziale". Trump ha dichiarato di non saperne nulla, rifilando al contempo una stoccata a The Atlantic: "Rivista terribile".
Nella chat, vengono riportati alcuni dubbi del vicepresidente americano Vance sull'attacco agli Houthi. Il numero due del tycoon tagga Hegseth: "Se pensi dovremmo farlo, facciamolo. Odio salvare l'Europa di nuovo". "Cerchiamo solo di rendere il nostro messaggio chiaro e conciso qui e se ci sono cose che possiamo fare in anticipo per ridurre al minimo il rischio per gli impianti petroliferi sauditi, dovremmo farlo". Hegseth gli dà ragione: "Condivido pienamente il tuo odio per il parassita europeo. Sono patetici. Ma Mike (Waltz, ndr) ha ragione, siamo gli unici al mondo che possono farlo. Nessun altro ci si avvicina nemmeno. La questione è il tempismo. Penso che questo sia un buon momento, data la direttiva del presidente di riaprire le rotte di navigazione. Penso che dovremmo andare, ma il presinte ha ancora 24 ore per decidere".
Il vicecapo di gabinetto Stephen Miller: "Da quello che so, il presidente è stato chiaro: via libera, ma chiariamo presto all'Egitto e all'Europa cosa ci aspettiamo in cambio. Dobbiamo anche capire come far rispettare tale requisito. Ad esempio, se l'Europa non remunera, allora? Se gli Stati Uniti ripristinano con successo la libertà di navigazione a caro prezzo, è necessario che in cambio venga estratto un ulteriore guadagno economico".
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