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CIA e MI6, la Trattativa Segreta sull'Ucraina: concessioni territoriali, garanzie di sicurezza e il ruolo della Cina tra le variabili - RETROSCENA

Sono l'intelligence americana e quella inglese (per l'Europa) che stanno muovendo i fili del possibile accordo-tregua con Putin

12 Marzo 2025

CIA e MI6, la Trattativa Segreta sull'Ucraina - RETROSCENA -

fonte: Instagram @Zelensky

Mentre si è appena concluso il primo round negoziale tra Usa e Ucraina con l'"offerta" di tregua al leader del Cremlino Putin, dietro le quinte si muovono dinamiche molto più complesse. Secondo fonti vicine agli ambienti dell'intelligence occidentale, dietro le quinte sono CIA e MI6 i principali tessitori dei colloqui riservati di questi giorni per definire i contorni di un possibile stop alla guerra che possa portare a una de-escalation del conflitto.

L’obiettivo: una pace gestita

L’idea che circola nei circoli riservati dell’intelligence non è quella di una resa, ma di una soluzione che possa soddisfare almeno in parte le esigenze strategiche di Washington e Londra, senza compromettere completamente gli interessi di Mosca. L’obiettivo sarebbe garantire all’Ucraina la sopravvivenza come Stato sovrano, ma con concessioni territoriali che potrebbero servire come moneta di scambio per ottenere un cessate il fuoco stabile.

I contatti sotterranei

Le trattative non stanno avvenendo solo a Gedda ma anche attraverso intermediari, tra cui alcuni paesi della NATO con un canale di dialogo aperto con Mosca. In questo contesto, la Turchia e alcuni stati del Medio Oriente stanno giocando un ruolo cruciale.

Secondo indiscrezioni, la CIA e il MI6 avrebbero intensificato i loro incontri segreti negli ultimi mesi, sfruttando basi sicure in Europa e nel Medio Oriente. Le discussioni riguarderebbero non solo le concessioni territoriali, ma anche le garanzie di sicurezza per Kiev, l'eventuale ingresso nella NATO in forma limitata e il ruolo della Cina come possibile garante della stabilità post-bellica. Tutto è sul tappeto.

Il fattore elezioni e il ruolo dell’Europa

Un altro elemento che spinge le agenzie occidentali a fare presto sono le variabili di politica interna. L'arrivo di Trump negli Stati Uniti e le tensioni politiche in Europa stanno mettendo sotto pressione i governi occidentali, costringendoli a fare presto.

Putin e la risposta russa

Dall’altro lato, Mosca ancora non si fida delle intenzioni occidentali. Il Cremlino ha ribadito pubblicamente che non accetterà compromessi su Crimea e Donbass, ma dietro le quinte potrebbero esserci aperture condizionate, soprattutto se il rischio è che non accettando la tregua il conflitto possa trasformarsi in una guerra di logoramento insostenibile per entrambe le parti.

Il punto di svolta

Il vero nodo della trattativa in corso resta la questione territoriale: Kiev non può accettare di cedere porzioni significative del proprio territorio senza garanzie concrete di sicurezza e ricostruzione, mentre Mosca non intende fare passi indietro senza un riconoscimento della sua influenza nell’area.

Se la CIA e il MI6 (per l'Europa) riusciranno nel loro intento, il 2025 potrebbe segnare una svolta nel conflitto. Altrimenti, lo scontro continuerà senza una chiara via d’uscita, con il rischio di un’ulteriore escalation militare.

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