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Germania, i grandi fatti a regia americana per indebolire il paese: dalle pressioni su Bayer e Volkswagen al sabotaggio di Nord Stream, il supporto di Musk all'AfD e le pressioni su Scholtz - RETROSCENA

I tentativi made in Usa per indebolire la solidità della Germania a livello economico, finanziario, geopolitico e governativo

11 Marzo 2025

Bundestag

Negli ultimi anni la Germania ha subito una serie di eventi che l'hanno portata ad un progressivo indebolimento sullo scenario internazionale ed europeo. Queste azioni sarebbero nello specifico le pressioni sui colossi Bayer e Volkswagen, il sabotaggio di Nord Stream fino al più recente supporto dimostrato da Musk nei confronti dell'AfD e le manovre per ridurre l'influenza dell'ex cancelliere Olaf Scholtz. Questi eventi suggerirebbero una strategia costituita da interventi in più parti e tutti legati ad un'unica regia, quella degli Stati Uniti.

L’indebolimento di Bayer

Le difficoltà finanziarie del colosso tedesco dell'industria chimica e farmaceutica Bayer sono iniziate in concomitanza con l'acquisizione di Monsanto nel 2018, in un'operazione valida 66 miliardi di dollari. Dalla fusione con l'azienda sono emerse le prime problematiche legali a causa dell'uso del glifosato, il principio attivo contenuto nell'erbicida Roundup (prodotto da Monsanto) e di altre pratiche agricole controverse, che hanno impattato negativamente sul valore di mercato dell'azienda.

La prima condanna nel 2018, quando una giuria di San Francisco aveva ordinato a Monsanto di pagare 289 milioni di dollari ad un ex giardiniere, Dewayne Johnson, che aveva accusato l'azienda dello sviluppo del suo linfoma non Hodgkin, un tumore del sistema linfatico. Una seconda condanna è arrivata nel marzo 2019, con Bayer costretta a versare 80 milioni di dollari in risarcimenti e danni al coltivatore californiano Andrew Herdemann, malato di cancro, ed una terza condanna nel luglio 2019 con cui Bayer ha sborsato 87 milioni di dollari alla coppia Alva e Alberta Pilliod ammalati anch'essi di cancro. In tutti e tre i casi, le accuse erano legate all'esposizione all'uso di Roundup. 

Nel 2020 Bayer ha poi accettato di pagare circa 10 miliardi di dollari per risolvere oltre 10.000 cause legali negli Stati Uniti relative all'erbicida Roundup, destinando ulteriori 1,25 miliardi per future rivendicazioni. Queste azioni legali nei confronti dell'azienda chimica e farmaceutica hanno portato il colosso a una graduale indebolimento all'interno del settore.

L'azione su Volkswagen 

Anche Volkswagen, il gigante automobilistico tedesco, sembrerebbe essere stato obiettivo di pressioni esterne. In particolare a partire dallo scandalo Dieselgate, del 18 settembre 2015, quando l'Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti (EPA) aveva rivelato che Volkswagen aveva installato un software illegale nei motori diesel per manipolare i test sulle emissioni. Questo software permetteva ai veicoli di rispettare i limiti di inquinamento solo durante i test, mentre in condizioni di guida reali emettevano fino a 40 volte più ossidi di azoto (NOx) rispetto ai limiti consentiti. Nei giorni immediatamente successivi il titolo della Volkswagen aveva subito pesanti perdite e l'amministratore delegato Martin Winterkorn si era dimesso.

Nel gennaio 2017 inoltre veniva arrestato in Florida Oliver Schmidt, dirigente per Volkswagen negli Usa, con l'accusa di frode. Tre giorni dopo, Volkswagen aveva comunicato il pagamento di 4,3 miliardi di dollari per chiudere la vertenza e far passare lo scandalo che aveva avuto forti ripercussioni sulle vendite della casa tedesca. Già nel giugno 2016 la casa aveva chiuso le class action istituite negli Stati Uniti con una cifra di 15 miliardi.

Sempre nel 2017 una serie di condanne avevano coinvolto la casa automobilistica: Giovanni Pamio, accusato negli Usa di associazione a delinquere, truffa e violazioni delle leggi ambientali, dopodiché James Robert Liang, ex ingegnere, condannato a 40 mesi di carcere negli Usa e una multa di 20mila dollari.

Nel giugno 2018 Rupert Stadler, CEO di Audi, veniva arrestato in Germania con l'accusa di frode legata al Dieselgate. Nel 2023 lo stesso Stadler era stato riconosciuto colpevole di aver bloccato troppo tardi la vendita di auto diesel con emissioni manipolate ed era stato condannato a una pena di 1 anno e 9 mesi con sospensione condizionale e a una multa di 1,1 milioni di euro.

In conclusione, il Dieselgate aveva portato la Volkswagen al pagamento di una multa in Germania di 1 miliardo di euro per la mancata sorveglianza nelle attività di misurazione delle emissioni. La casa tedesca inoltre, assieme a BMW e Daimler era stata multata dall'Unione Europea nel 2021 per un totale di 875 milioni di euro per pratiche anticoncorrenziali legate alle tecnologie di riduzione delle emissioni.

Recentemente infine, in Italia, nel maggio 2024, Altroconsumo e Volkswagen hanno raggiunto un accordo per chiudere la class action relativa al Dieselgate. Volkswagen ha messo a disposizione oltre 50 milioni di euro, con pagamenti fino a 1.100 euro per singolo proprietario, beneficiando oltre 60.000 consumatori che avevano acquistato veicoli coinvolti nello scandalo tra il 2009 e il 2015.

La casa automobilistica tedesca ha sofferto una grave crisi finanziaria e reputazionale, in questo momento fortemente indebolita si trova a rincorrere la concorrenza di prodotti cinesi e anche statunitensi come Tesla all'interno del mercato dei veicoli elettrici. Le politiche fiscali e le tariffe introdotte durante la presidenza Trump poi, stanno rendendo ancora più difficile per il colosso tedesco mantenere la propria leadership nel settore automobilistico.

Sabotaggio di Nord Stream

Nel settembre 2022, esplosioni sottomarine hanno danneggiato nel Mar Baltico i gasdotti Nord Stream 1 e 2, progettati per trasportare gas naturale dalla Russia alla Germania. La distruzione dei gasdotti ha causato la più grande fuga di metano mai registrata, equivalente alle emissioni annuali di otto milioni di automobili. Le indagini hanno confermato che si è trattato di un atto di sabotaggio ma non è stato mai chiarito a chi appartenga la responsabilità. Teorie sono emerse sul possibile mandante dell'operazione, una delle piste potrebbe essere appunto legato agli Stati Uniti in un tentativo di indebolire l'Europa. 

Di questa opinione è il giornalista investigativo Seymour Hersh, che ha sostenuto nella sua inchiesta giornalistica nel 2023 che gli Stati Uniti, con l’aiuto della Norvegia, avrebbero pianificato l'attacco durante un'esercitazione NATO nel Baltico. I sommozzatori della marina Usa avrebbero piazzato esplosivi sotto i gasdotti nel giugno 2022, poi fatti esplodere a distanza. Gli Stati Uniti hanno però negato ogni coinvolgimento.

L'affossamento di Scholtz e l'appoggio di Musk all'estrema destra di AfD

Infine, la Germania sembrerebbe essere stata presa di mira anche a livello governativo. Degni di nota, l'indebolimento dell'ex cancelliere Scholtz e l'appoggio plateale di Musk al partito di estrema destra tedesco AfD.

Secondo molti analisi esperti di geopolitica l'ex cancelliere avrebbe preso delle azioni che sono state interpretate come un volontario allontanamento dal lato degli Stati Uniti per avvicinarsi invece a Pechino, quando, per esempio, ha autorizzato l'ingresso della compagnia cinese Cosco nel porto di Amburgo. Inoltre, l'ex leader tedesco avrebbe avuto una posizione molto controversa anche all'interno della stessa Unione Europea, prendendo molte decisioni senza consultare i partner. Per esempio quando ha 200 miliardi di euro per sostenere famiglie e imprese tedesche senza consultare anticipatamente la Commissione.

La rielezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti nel novembre 2024 ha coinciso con una crisi politica interna in Germania. La coalizione guidata da Scholz è crollata a causa di disaccordi sulle politiche economiche, portando al licenziamento del ministro delle Finanze Christian Lindner e all'indizione di elezioni anticipate, che sono state poi vinte dall'attuale cancelliere Friedrich Merz.

A livello governativo risulta significativo anche l'endorsement di Musk al partito di estrema destra AfD (Alternative für Deutschland) dimostrato nelle ultime elezioni tedesche. L'appoggio del patron di Tesla ed X, appare chiaramente come un tentativo di influenzare il dibattito politico in Germania e indebolire la capacità di governo del paese per mostrarlo, a livello europeo e internazionale, meno efficiente e meno forte.  

Di recente lo stesso Scholtz alla Conferenza di Monaco per la sicurezza, ormai evidentemente consapevole di un possibile futuro fallimento alle elezioni, aveva gettato luce sull'appeal dell'estrema destra da parte degli Usa, affermando che le "interferenze statunitensi a favore dell'AfD non erano appropriate". Questo appoggio proveniva non solo da figure come Elon Musk ma anche dallo stesso JD Vance, che in quello stesso appuntamento aveva esortato i politici a collaborare anche con le forze dell'estrema destra.

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