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Macron e Meloni: la divisione che mina l’unità europea

Mentre l'Europa affronta crisi globali, le divergenze tra il presidente francese e la premier italiana rischiano di indebolire l'Unione, tra iniziative personali e politiche divergenti

05 Marzo 2025

Macron e Meloni: la divisione che mina l’unità europea

Meloni e Macron, fonte: imagoeconomica

Nel bel mezzo di una delle crisi più difficili che l'Europa abbia dovuto affrontare, tra conflitti geopolitici e sfide economiche, due dei principali leader del continente si trovano ancora una volta a scontrarsi. La tensione tra Emmanuel Macron e Giorgia Meloni sembra non conoscere fine, e, dietro le quinte, le ragioni di questa frizione sono più complesse di quanto possano sembrare a prima vista.

Da Fratelli d'Italia, il partito della Meloni, non si nascondono. "Non è Meloni a dover scegliere tra Trump e l'Europa", affermano. "È Macron che dovrebbe smetterla con iniziative personali che rischiano di dividere l'Unione". Una dichiarazione che getta luce su un punto cruciale: la visione politica di Macron, per quanto ambiziosa, sembra essere vista come un ostacolo alla coesione europea, soprattutto da parte di chi, come Meloni, crede in un'Europa più compatta e meno influenzata dalle linee politiche individuali dei suoi leader.

Il presidente francese, infatti, non è nuovo a mosse unilaterali che, nel corso degli ultimi anni, hanno spesso messo in discussione l’unità dell’Unione. Su temi cruciali come la politica estera, la difesa e la gestione dei flussi migratori, Macron ha preso posizioni che non sempre hanno trovato il consenso delle altre potenze europee, in particolare dell'Italia. L'ultimo esempio di questa autonomia politica è l'incontro tra Macron e il presidente ucraino Zelensky, senza il coinvolgimento delle istituzioni europee, che ha sollevato non poche perplessità tra i partner europei.

Da parte sua, Giorgia Meloni, che guida l’Italia in un momento di forte incertezza internazionale, ha adottato una linea più conservatrice nei confronti degli alleati storici, in particolare gli Stati Uniti, senza mai rinunciare alla sua fedeltà all'Europa. Ma per la Meloni, la frizione con Macron non riguarda solo le differenze ideologiche. È una questione di metodo. La politica europea, per il partito della Meloni, non può essere il risultato di scelte personali di un singolo leader, ma deve riflettere un consenso più ampio che coinvolga tutte le nazioni dell’Unione.

Le divergenze tra i due leader non si fermano alla politica estera. La gestione della crisi migratoria, ad esempio, è diventata uno dei temi più scottanti. La Francia, purtroppo per Meloni, non ha mai nascosto una certa insofferenza verso le politiche italiane, accusando l'Italia di essere meno collaborativa nella gestione dei flussi migratori. Eppure, per gli esponenti di Fratelli d'Italia, è proprio questo il punto: mentre la Francia sembra agire in solitaria, l’Italia continua a chiedere una maggiore solidarietà europea.

Il clima che si respira a Bruxelles è di crescente preoccupazione. Le divisioni tra i grandi Paesi dell’Unione non fanno altro che indebolirla agli occhi di un mondo che sembra sempre più instabile. Con l'approssimarsi delle elezioni europee, queste frizioni potrebbero anche avere ripercussioni a livello elettorale, rafforzando le forze politiche più nazionaliste e indebolendo la coesione interna.

In un momento in cui l'Europa avrebbe bisogno di unità per fronteggiare sfide globali, la rivalità tra Macron e Meloni appare come una spia di un malessere che, se non curato, potrebbe avere conseguenze ben più gravi. Entrambi i leader sanno che l'Unione Europea non può permettersi di andare avanti a colpi di iniziative solitarie, ma la domanda che resta senza risposta è se saranno in grado di trovare un terreno comune, prima che sia troppo tardi.

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