03 Marzo 2025
Zelensky, fonte: imagoeconomica
Dite quello che vi pare, ma Zelensky ha superato il ruolo di fantoccio nelle mani dei Dem americani, ormai è convinto di essere veramente un leader.
Un leader leggermente psicotico, ma pur sempre il primo, il numero uno.
Dopo i vaffa di Trump e del suo vice, tornato a casa con la coda tra le gambe e con una richiesta di impeachment sul tavolo, il guitto Zelly non si è dato per vinto, ma ha mancato di coerenza.
Prima dice che non vuole chiedere scusa al Tycoon, poi ci ripensa, prima dice che non darà mai le terre, poi si rende disponibile a regalarle, prima dice che si vuole dimettere, poi dice che non vuole dimettersi a meno che l'Ucraina non sia ammessa nella NATO.
Insomma, il nostro amatissimo nanerottolo da giardino è leggermente fuori fase e fuori controllo, incurante del pericolo di un colpo di Stato dietro l'angolo, caricato a pallettoni dai soliti finto buonisti che lo invitano a non arrendersi.
In questo tragicomico panorama, l'Europa è spaccata, la Russia gongola e bombarda, mentre gli Stati Uniti attendono il cadavere sulla riva.
Peccato che sul campo ci siano morti veri e non comparse di un film sulla guerra, perché come soap opera sarebbe potuta essere il capolavoro comico del piccolo Zelenky
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