18 Febbraio 2025
Fonte: imagoeconomica
Il vertice europeo a Parigi non ha dato le risposte sperate da coloro che vi hanno partecipato. Se Francia e Gran Bretagna si sono presentate possibiliste all’invio di truppe di pace in Ucraina, la Meloni e i leader di Spagna, Polonia e Germania, frenano. Scholz, anche e soprattutto per via del fatto che le elezioni in Germania si avvicinano, asserisce che "è prematuro" parlarne adesso. Ragion per cui, l'incontro di ieri ha segnato una vera e propria spaccatura, specie dopo le aperture di Londra e Stoccolma.
Prima dell’inizio del vertice il presidente francese Emmanuel Macron ha parlato per 20 minuti a telefono con Trump, poi ha chiamato a raccolta i leader del vecchio continente che si sono riuniti nel meeting organizzato dall'Eliseo. Dispiegare soldati europei in Ucraina è per la premier italiana Giorgia Meloni un'opzione che lei stessa avrebbe definito davanti agli altri leader "la più complessa e la meno efficace". Soprattutto senza adeguate "garanzie di sicurezza" per Kiev, senza le quali qualunque negoziato rischierebbe di risultare fallimentare.
Meloni vorrebbe "si esplorassero altre strade" con il coinvolgimento degli Stati Uniti perché "è nel contesto euro-atlantico che si fonda la sicurezza europea e americana". La premier ha mantenuto una linea prudente sia con Mosca che con Washington opponendosi ad una linea "anti-Trump".
Trump punta a una tregua entro Pasqua, mentre a Riad sta per svolgersi l’incontro tra una delegazione americana e una russa. L'Ucraina non ci sarà poiché esclusa: il presidente ucraino vorrebbe sedersi al tavolo solo con Putin e con un piano messo a punto tra Usa, Ucraina e Ue.
L'inviato Usa Keith Kellogg ha escluso l'Europa dal tavolo e il Cremlino ha decantato le lodi del presidente americano - le cui parole "provano il suo impegno per la pace" - sottolineando che il tycoon è il benvenuto in Russia in qualunque momento.
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