07 Febbraio 2025
Durante l'ultimo incontro tra Donald Trump e Benjamin Netanyahu, avvenuto nei giorni scorsi, non si è parlato solamente della striscia di Gaza e del conflitto Israelo-palestinese ma è stato "siglato" un accordo segreto, un vero e proprio "patto di sangue" tra i due leader. Questo "patto" ha al centro un'alleanza non solo politica ma anche strategica: la protezione offerta dal Mossad, il servizio di intelligence israeliano, al leader della Casa Bianca, in risposta alla crescente sfiducia che Trump nutre nei confronti della CIA e della paura che il leader americano nutre su possibili attentati, interni o esterni. Il tycoon, anche se a parole sembra sempre molto sicuro di se, in realtà vive nel terrore di possibili attentati nei suoi confronti o dei suoi familiari.
Secondo fonti vicine agli ambienti diplomatici, Trump avrebbe espresso preoccupazioni circa la lealtà dei servizi segreti americani, in particolare nei confronti della CIA, accusata di non essere sempre trasparente e di essere influenzata da frange politiche interne avverse alla sua amministrazione.
In questo contesto di crescente insicurezza, Netanyahu, consapevole della vulnerabilità di Trump, ha offerto al tycoon la protezione del Mossad. Questo gesto ha rafforzato il legame tra i due leader e, al tempo stesso, ha posto Israele in una posizione di maggiore influenza sulle questioni di sicurezza relative agli Stati Uniti.
Per suggellare questo accordo, Netanyahu ha consegnato a Trump un regalo simbolico e pratico: un cercapersone d'oro. Questo dono, che potrebbe sembrare semplice in apparenza, ha un significato profondo. Il cercapersone non è solo un oggetto di lusso, ma un simbolo di una protezione diretta e riservata tra Trump e il Mossad.
Il gesto del regalo sottolinea la natura dell'accordo: un impegno pratico, ma anche emotivo, a difendere la presidenza di Trump in un momento in cui la sua posizione sembra più vulnerabile che mai. Basti pensare ai rischi che possono provenire, per il leader della Casa Bianca, dall'Iran o dalla Cina o anche dalla Russia se Putin dovesse cambiare idea nei suoi confronti. Questo accordo ha implicazioni geopolitiche significative. La protezione del Mossad non solo rafforza ulteriormente i legami tra Stati Uniti e Israele, ma crea anche una dinamica inedita nel panorama delle alleanze internazionali. L’alleanza tra Trump e Netanyahu, che era già solida grazie alle scelte politiche di Trump, come il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele, assume ora una nuova dimensione.
Da un lato, l'accordo assicura a Trump una protezione ulteriore rispetto a quella della CIA o dalle tradizionali strutture di sicurezza americana. Dall'altro, Israele si trova in una posizione strategica privilegiata, potendo influenzare direttamente le decisioni politiche americane. Le implicazioni di questa intesa potrebbero estendersi oltre la sfera della sicurezza, influenzando anche le politiche estere e gli equilibri di potere nel Medio Oriente.
In definitiva, l'intesa tra Trump e Netanyahu segna una nuova era nelle relazioni tra Stati Uniti e Israele. La protezione offerta dal Mossad e il simbolico dono del cercapersone d'oro dimostrano un legame che va oltre la diplomazia tradizionale e si fonde con la sicurezza personale e la fiducia tra i due leader.
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