21 Gennaio 2025
Donald Trump (fonte foto Lapresse)
Donald Trump inaugura la sua presidenza con una serie di ordini esecutivi che, una volta firmati, richiederanno comunque l’approvazione dei dipartimenti federali. Tra questi, fa discutere la reintroduzione della pena di morte federale, ponendo fine alla moratoria istituita da Joe Biden nel 2021.
Come anticipato prima dell'insediamento, il presidente ha anche firmato un decreto che sospende temporaneamente tutti i programmi di assistenza estera per 90 giorni, in attesa di una revisione volta a verificarne l’allineamento con i suoi obiettivi politici. Inoltre, Trump ha avviato una "purga" di funzionari, annunciando l'intenzione di rimuovere oltre mille persone nominate dall'amministrazione precedente. Questa è però una pratica comune per nel sistema di spoil system americano, dove la nuova amministrazione rimuove i dirigenti precedenti per rimpiazzarli con i propri, più allineati alle politiche del presidente in carica.
Trump ha dato mandato al procuratore generale di richiedere la pena capitale nei casi che coinvolgono l’uccisione di agenti di polizia o crimini capitali commessi da stranieri irregolari, "indipendentemente da altri fattori". Ha anche ordinato di garantire che gli Stati dispongano delle scorte necessarie di farmaci per l’iniezione letale che a volte mancano in alcuni stati. Attualmente, solo tre imputati rimangono nel braccio della morte, dopo che Biden aveva convertito 37 condanne capitali in ergastolo.
Tra i primi licenziamenti si contano il generale Mark Milley, che aveva ricevuto una grazia preventiva da Biden, e lo chef José Andrés, recentemente premiato con la Medaglia presidenziale della libertà. "Il mio ufficio del personale presidenziale è attivamente impegnato nell'identificazione e nella rimozione di oltre mille persone nominate dal presidente della precedente amministrazione, che non sono allineate con la nostra visione di rendere di nuovo grande l'America", ha scritto Trump in un post.
Secondo l’ordine esecutivo, l’attuale sistema di aiuti esteri sarebbe in contrasto con gli interessi e i valori americani, contribuendo a destabilizzare la pace globale. Tra i programmi oggetto di revisione figurano anche gli aiuti all’Ucraina, che l’amministrazione Trump intende trasferire progressivamente a carico dell’Europa. Tuttavia, la sospensione di 90 giorni non ha effetti immediati, poiché i vari dipartimenti, incluso il Segretario di Stato Marco Rubio, hanno tempo per valutare e eventualmente modificare, estendere o interrompere i finanziamenti. Per l’Ucraina, l’ordine riguarda principalmente l’assistenza allo sviluppo, gestita dall’Agenzia per lo sviluppo internazionale (Usaid), e non l’aiuto militare, che dipende da leggi approvate dal Congresso.
È improbabile che i principali beneficiari degli aiuti americani, come Israele (3,3 miliardi di dollari l’anno), Egitto (1,5 miliardi) e Giordania (1,7 miliardi), subiscano riduzioni significative. Questi aiuti fanno parte di programmi a lungo termine e, in alcuni casi, sono regolati da trattati internazionali.
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