03 Gennaio 2025
La ministra tedesca Baerbock arriva a Damasco - Foto: X
I ministri degli esteri di Germania e Francia stanno incontrando a Damasco il leader de facto del nuovo governo di transizione siriano, Ahmed al-Sharaa, conosciuto anche con il nome di guerra di Abu Mohammad al-Jolani, capo del gruppo ribelle islamista Tahrir al-Sham.
I due ministri sono arrivati separatamente a Damasco, ma condurranno insieme i colloqui con il leader siriano per conto dell’Unione Europea. La ministra degli esteri tedesca ha infatti dichiarato su X: “Il mio viaggio di oggi - insieme al mio omologo francese e a nome dell'UE - è un chiaro segnale ai siriani: un nuovo inizio politico tra Europa e Siria, tra Germania e Siria, è possibile.”
Uns allen ist klar, dass das ein steiniger Weg wird. Meine heutige Reise mit meinem französischen Amtskollegen @jnbarrot im Namen der EU ist ein klares Signal: Ein politischer Neuanfang zwischen Europa und Syrien, zwischen Deutschland und Syrien ist möglich. 4/5
— Außenministerin Annalena Baerbock (@ABaerbock) January 3, 2025
I due alti diplomatici hanno visitato il complesso della prigione di Sednaya, la prigione dove migliaia di prigionieri e dissidenti politici sono stati torturati e uccisi durante il regime di Assad, e pianificano di discutere anche con delle rappresentanze della società civile siriana come parte del processo di apertura del dialogo tra l’Europa e i nuovi governanti siriani.
Anche il ministro degli esteri francese Barrot ha affidato a X il suo messaggio: “Insieme, Francia e Germania sono al fianco del popolo siriano, in tutta la sua diversità. In Siria, vogliamo promuovere una transizione pacifica e impegnativa al servizio dei siriani e della stabilità regionale”, ha scritto il diplomatico.
Aujourd’hui, je me rends à Damas avec @ABaerbock.
— Jean-Noël Barrot (@jnbarrot) January 3, 2025
Ensemble, la France et l’Allemagne se tiennent aux côtés du peuple syrien, dans toute sa diversité.
En Syrie, nous voulons favoriser une transition pacifique et exigeante au service des Syriens et pour la stabilité régionale.
In una dichiarazione del Ministero degli esteri la Germania ha assicurato di voler aiutare la Siria a diventare una “casa sicura” per tutti i siriani e di voler incoraggiare la ricostruzione di “uno Stato funzionante con il pieno controllo del suo territorio”, facendo implicitamente riferimento alle forze disgregative che operano in Siria e all’influenza turca sul gruppo HTS di al-Jolani.
Pur manifestando scetticismo nei confronti del gruppo HTS che sta tentando di darsi un’immagine più moderata a livello internazionale, Baerbock ha chiesto ai nuovi governanti degli atti che incoraggino la coesione e la coesistenza di religioni e gruppi diversi e quindi di “di evitare qualsiasi atto di vendetta contro gruppi della popolazione”, di evitare un lungo ritardo prima di indire le elezioni e di scongiurare i tentativi di islamizzare il sistema giudiziario e quello educativo”.
Il gruppo guidato da al-Jolani ha guidato l’offensiva che ha condotto alla caduta del regime di Assad a 13 anni dallo scoppio della primavera siriana durante la quale il dittatore ha messo in piedi una feroce macchina della repressione del dissenso.
Delle domande rimangono aperte sulle politiche del gruppo HTS, in particolare sul rispetto delle minoranze nella multietnica società siriana e sul grado di influenza che potranno esercitare Turchia e Russia, due attori con forti interessi nella regione.
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