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Olimpiadi, Israele lancia allarme terrorismo in un lettera del Ministro Katz indirizzata a Parigi: "rischio attentati da gruppi filoiraniani a nostra delegazione e turisti"

Dispiegamento di forze imponente nella capitale francese dopo l’alert di Israele, gli attacchi informatici e i giovanissimi reclutati per colpire

25 Luglio 2024

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Poliziotto a Parigi

Il Ministro degli Affari Esteri israeliano, Israel Katz, ha inviato una lettera al suo omologo francese Stéphane Séjourné in cui lo avverte della possibile azione di gruppi terroristici vicini all’Iran e da una galassia di organizzazioni filo-iraniane, finalizzato alla realizzazione di attacchi agli atleti e ai turisti israeliani durante le Olimpiadi di Parigi 2024. Nella missiva si legge: "Ci sono persone che cercano di minare la natura celebrativa di questo gioioso evento… al momento abbiamo valutazioni sulla potenziale minaccia rappresentata da gruppi vicini all’Iran e da altre organizzazioni terroristiche che mirano a compiere attacchi contro i membri della delegazione israeliana e i turisti israeliani durante le Olimpiadi". Il ministro Katz ha poi concluso esprimendo "gratitudine" ai funzionari francesi per le "misure di sicurezza senza precedenti" dispiegate nel territorio della capitale per proteggere gli israeliani presenti ai Giochi: circa 45mila agenti di polizia, 18mila soldati, 2mila agenti di sicurezza privata, mille agenti di polizia più corpi di polizia da 40 Paesi diversi per la sola Cerimonia d'apertura. Katz ha anche ringraziato il governo francese per la decisione di respingere le richieste di bandire Israele dalle Olimpiadi. Gli 88 atleti israeliani presenti in questa edizione, sono protetti 24 ore su 24 dai servizi di sicurezza francesi e sono sorvegliati anche da funzionari dello Shin Bet (l’agenzia di intelligence dello stato di Israele, subordinata direttamente al Primo Ministro), in seguito a una serie di minacce alla delegazione e ai lavori.

In Francia adolescenti reclutati sui TikTok e la paura per una nuova stagione di attentati

Già alle 18 e 45 del 23 luglio scorso, il Consiglio di sicurezza nazionale israeliano (Nsc) aveva emanato delle linee guida per tutti i suoi cittadini che andranno ad assistere a questa edizione dei Giochi olimpici, il cui inizio ufficiale è in programma a Parigi domani 26 luglio. "Il potenziale impatto mediatico" – segnalavano dal Ncs - è elevato e eventi internazionali come questo rappresentano un obiettivo privilegiato per minacce o attacchi da vari gruppi". Questa mattina un 18enne è stato arrestato in Francia a 48 ore dal fermo di un altro suo coetaneo, entrambi sospettati di pianificare un attentato terroristico. Secondo Le Figaro, che cita la Procura nazionale antiterrorismo, i due giovani originari della Gironda, si conoscevano e sono stati rintracciati dai servizi segreti interni dopo le loro conversazioni sui social. Fonti del quotidiano francese sostengono che i due hanno manifestato l’intenzione di pianificare azioni violente e criminali di matrice jihadista: "Si trattava di un progetto di azione violenta ma è troppo presto perché possiamo confermare gli obiettivi", sottolineano, evidenziando che per il momento non ci sono indicazioni di piani collegati ai Giochi. Secondo i dati dell'Europol, citati dalla Cnn: "il numero di attacchi pianificati è più che quadruplicato" dal 2022. A essere coinvolti sono soprattutto giovani ragazzi, come sottolinea Peter Neumann, professore di studi sulla sicurezza al King's College di Londra, spiegando che dei 58 arrestati per i 27 attacchi o complotti sventati e collegati all'Isis da ottobre, 38 avevano un'età compresa tra i 13 e i 19 anni. Due di questi 27 complotti prevedevano il coinvolgimento di adolescenti con l'obiettivo di colpire le Olimpiadi, spiega Neumann. Una nuova stagione di attentati potrebbe affacciarsi proprio a partire dai Giochi olimpici di quest’anno, con un tentato coinvolgimento dei giovanissimi da parte, tra gli altri, soprattutto dell’Isis-K. Una fonte della sicurezza britannica ha confidato alla Cnn che la cosiddetta "minaccia terroristica diretta" è diventata una preoccupazione crescente negli ultimi 18 mesi, con un occhio particolare proprio per la cellula dello Stato islamico del Khorasan e al suo tentato coinvolgimento di ragazzi giovanissimi. Neumann confermerebbe tale preoccupazione: "Gruppi come l’Isis-K prendono di mira specificamente i giovani adolescenti... potrebbero non essere molto utili. Potrebbero sbagliare" ma sarebbero "meno sospetti... Chi penserebbe che un tredicenne sia un terrorista? Ne basta uno". Alla fine di maggio, invece, i procuratori francesi avevano incriminato un diciottenne di origine cecena per "associazione criminale terroristica", con l'accusa di voler colpire gli spettatori a Saint-Étienne durante le Olimpiadi, secondo una nota di Lise Jaulin, portavoce del pool di procuratori antiterrorismo francesi. Circa due settimane prima, un 15enne e un diciottenne erano stati arrestati nel nord-est e nel sud della Francia per aver pianificato un attacco terroristico. Ad aprile, inoltre, un sedicenne del dipartimento dell'Alta Savoia nel sud-est della Francia era stato arrestato dopo aver studiato come realizzare una cintura esplosiva e morire come martire dell'Isis prendendo di mira le Olimpiadi.

Non solo minacce fisiche: hacker e attacchi informatici

Alle minacce nel mondo reale vanno ad aggiungersi quelle virtuali: sempre nella giornata di oggi, un gruppo di hacker denominato Zeus, ha pubblicato un ampio database di informazioni sensibili e dati organizzativi sulla delegazione israeliana. Tra i documenti finiti online ci sono anche dati personalissimi degli atleti e del personale della delegazione: foto di carte d’identità, patenti, dati di accesso per account e servizi online, biglietti aerei, fotografie private. Poi, su Telegram il messaggio: "Vi aspettiamo in Francia". Lo stesso messaggio minatorio è apparso su un sito web che in Israele è già stato bloccato. Secondo i tecnici e funzionari specializzati israeliani, esperti in questo tipo di operazioni, l’hackeraggio sembra molto sofisticato: l’ipotesi è che abbia richiesto tempo e non è escluso che siano stati violati i telefoni o i computer personali dei membri stessi della delegazione. Anche in questo caso i servizi israeliani sospettano un collegamento tra l’Iran e l’azione dei pirati informatici.

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