14 Maggio 2024
Mare blu, vento perfetto. La barca a vela di 15 metri Alboran Cognac navigava tranquilla a quattordici miglia da Gibilterra quando i due passeggeri hanno iniziato a sentire degli urti sullo scafo. I colpi sono diventati sempre più forti e hanno aperto degli squarci nella chiglia, con l'acqua che entrava nello scafo. L’equipaggio ha lanciato il May Day ed è stato salvato da una petroliera di passaggio. Dopo poco, l'imbarcazione è colata a picco. Gli uomini a bordo hanno raccontato di aver visto un’orca accanirsi contro il timone e la chiglia. Non è stato difficile credergli: dal 2020 gli attacchi sono diventati frequenti, specialmente in quel tratto di mare spagnolo. In quattro anni si contano 350 episodi, con 5 barche a vela e 2 pescherecci affondati. Il motivo per cui le orche abbiano iniziato a colpire le barche non è chiaro. C’è chi cita un’esemplare di orca in gravidanza ferita in una collisione, con i compagni di banco decisi a vendicarla. La versione non è confermata, anche se sembra che i protagonisti degli scontri appartengano tutti a uno stesso gruppo, o a pochi gruppi che vivono vicini, soprannominati i Gladis: gladiatori. A guidarli ci sarebbe la madre orca sopravvissuta, di colore bianco proprio come Moby Dick. Altri esperti sostengono che le orche vedano nelle barche dei rivali di pesca al tonno, la loro preda preferita, o che semplicemente abbiano voglia di giocare. Come accade con altri animali selvatici, ad esempio gli orsi, un esemplare potrebbe aver preso l’abitudine di avvicinarsi agli umani, imitato subito dopo dagli altri. Qualunque sia la ragione, dopo l’affondamento di domenica la Spagna ha imposto alle piccole imbarcazioni di navigare solo vicino alla costa.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia