02 Febbraio 2024
Fonte: imagoeconomica
È un'immagine potente ed evocativa quella a cui abbiamo assistito ieri: mentre gli agricoltori protestavano a Bruxelles, gli eurocrati decidevano a porte chiuse nei loro palazzi blindati l'invio di nuove armi a Kiev. Non vi è in effetti immagine che possa meglio condensare il senso del divorzio tra classi popolari e power élites dominanti, come se appartenessero a due mondi diversi: in alto, il paradiso di chi comanda come se fosse solo al mondo, e in basso l'inferno degli sconfitti della globalizzazione, la parte sotterranea di Metropolis per dirla con Fritz Lang. Ancora una volta l'Unione Europea rivela la propria reale essenza: e usa, per non dire spreca, i soldi dei cittadini per foraggiare la guerra in Ucraina anziché aiutare il welfare e i lavoratori. Come più volte abbiamo ricordato, l'Unione Europea non è altro se non l'unione delle classi dominanti europee contro le classi lavoratrici d'Europa, nel quadro della nuova riorganizzazione verticistica del capitalismo successiva alla data epocale del 1989, quella che abbiamo appellato "glebalizzazione". Ora ne abbiamo una prova ulteriore. E intanto, dato che la protesta degli agricoltori non accenna a fermarsi, siamo come prevedibile passati alla nuova fase: quella della diffamazione e dell'ostracizzazione, successiva all’iniziale silenzio mediatico. Cercheranno ora in ogni modo di far passare gli agricoltori per facinorosi e pericolosi, in modo da screditarne la sacrosanta protesta.
Di Diego Fusaro.
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