25 Gennaio 2024
Canada, protesta camionisti. Fonte: Facebook @lindipendente
Tutti ricorderanno come in Canada ad inizio 2022 partì una protesta dei camionisti dopo che l'obbligo vaccinale fu varato anche per la loro categoria. "Il convoglio della libertà", così chiamato, si concentrò principalmente tra fine gennaio e inizio febbraio di quell'anno. Il governo Trudeau di tutta risposta, emanò uno Stato d'emergenza per stroncare le proteste e vennero anche bloccati loro i conti correnti. Ma ora, a distanza di due anni, il giudice federale Richard Mosley ha emesso la sua sentenza riguardo quel caso: incostituzionale la repressione della protesta ed illegittimo il blocco dei conti correnti.
Una vittoria per quei camionisti che in Canada iniziarono una protesta per dire 'no' all'estensione dell'obbligo vaccinale e del Green pass per le loro categorie. A seguito di quattro iniziative legali organizzate da gruppi di difesa delle libertà civili, il giudice ha stabilito che l’utilizzo dell’Emergency Act in occasione di tali proteste è stato immotivato e, soprattutto, in violazione del Charter of Rights, una parte importante della Costituzione canadese. Il governo ha "violato la Carta dei Diritti del Canada".
Nello specifico, il blocco dei conti correnti bancari dei manifestanti è stata una misura irragionevole. All'epoca, il ministro delle Finanze Chrystia Freeland aveva dichiarato: "Se avete usato i vostri camion per protestare, i vostri conti saranno congelati e l’assicurazione del vostro veicolo sarà sospesa". E poi: "Ci sarà tolleranza zero per nuovi blocchi. Le pene che abbiamo deciso sono certe e faranno male. Possiamo seguire il flusso del denaro, possiamo vedere cosa fate in tempo reale e siamo determinati a far finire tutto ciò".
Ai manifestanti era stato impedito di procurarsi cibo per il sostentamento, anche per le loro famiglie.
Il giudice Mosley ha ammesso che in un primo momento era d'accordo con le azioni di Trudeau, salvo poi cambiare idea. "Ho ascoltato le testimonianze dei manifestanti. Le prove fornite e le loro argomentazioni mi hanno fatto cambiare idea", ha ammesso.
"Le misure decise da Trudeau hanno violato il loro diritto a essere al sicuro contro perquisizioni e sequestri irragionevoli. Il governo federale ha già annunciato che si appellerà contro la sentenza. È stata ancora Chrystia Freeland a cercare di giustificare l’operato liberticida di Trudeau e dei suoi. “La sicurezza pubblica dei canadesi era minacciata, la nostra sicurezza nazionale era minacciata”, ha detto. “In quel momento ero convinta che fosse la cosa giusta da fare”.
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