17 Gennaio 2024
Fonte: imagoeconomica
Mentre i più, teledipendenti e tecnonarcotizzati, sono distratti dallo "spettacolo" delle magagne della Ferragni o dei sermoni della Cortellesi sui sette nani, a Davos è partita la cinquantaquattresima edizione del World economic forum. Si tratta, come sempre, del raduno dei potenti del mondo, che decidono le traiettorie del loro interesse di classe e le pratiche per realizzarlo compiutamente. Sotto l'egida del turbomondialista Schwab, si discuterà naturalmente di ambiente e di guerre, con un occhio di riguardo per le disuguaglianze sempre crescenti. La situazione è tragica senza riuscire a essere seria, se si considera che a discutere delle disuguaglianze sono coloro i quali risultano i massimi responsabili del loro generarsi: id est i super ricchi della plutocrazia neoliberale senza frontiere. Gli stessi che, per inciso, vanno a discutere di difesa ambientale con jet privati che inquinano a dismisura; ancora, gli stessi che vogliono farci mangiare larve e cavallette e poi ai loro buffet si nutrono di titillevoli aragoste e inebrianti tartufi bianchi. In sintesi, si tratta della power élite che crea i massimi problemi e finge poi di volerli risolvere.
Di Diego Fusaro.
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