11 Gennaio 2024
Che Israele in 90 giorni ci abbia regalato un potpurri di menzogne pensate ed esposte male, è sotto la luce del sole. Le eterne vittime con cui il mondo ce l'ha da prima dell'avvento dell'Impero Romano, incapaci di ribellarsi al criminale di guerra che risponde al nome di Netanyahu, l'uomo che di fatto non ha saputo difendere il proprio popolo il 7 ottobre, si cibano delle balle preconfezionate dalla politica.
Nell'era dei social e dell'immagine, o si è scaltri, o si fa la fine di Pinocchio, con l'unica differenza che in questo caso si sta innescando nel mondo un antisemitismo 2.0, forse senza precedenti viste le proporzioni; un odio interraziale, trasversale e internazionale che vede nel vecchio Bibi, come in chi lo sostiene, l'unico vero colpevole.
Così, poche ore fa, l'ennesima bugia campestre è stata finalmente smontata, ma ricapitoliamo i fatti. Il 7 ottobre sono state rapite quattro ragazze dalla base militare di Nahal Oz, parliamo di Liri Albag (18 anni, soldato di sorveglianza), Karina Ariev (19 anni, soldato di sorverglianza), Agam Berger (19 anni, vedetta comunicazioni) e Daniela Gilboa (19 anni, soldato di sorveglianza), quattro giovanissime militari. Sì, per chi non lo sapesse, tutti in Israele fin da giovani sono obbligati a prestare servizio.
Per la bellezza di 90 giorni, dalle colonne del Times Of Israel, di fatto voce della propaganda del Governo, i giornalisti si sono sperticati in articoli e comunicati internazionali che gridavano al mondo la grande menzogna, ovvero che si trattava di quattro innocentissime ragazze civili.
Poche ore fa, dalla rete è spuntato il video delle nostre soldatesse impegnate in una delle solite danze che i soldati dell'IDF fanno quando vogliono festeggiare qualcosa, tipo avere sterminato un centinaio di bambini tanto per intenderci. Morale della favola, il Times Of Israel è stato alla fine costretto a correggersi, ammettendo che si trattava di militari e non civili.
Ora, qual è il problema? Certo, non fa piacere che quattro militari siano ostaggio di un'organizzazione che è anche terroristica, ma la domanda dobbiamo porcela: perché mentire in questo modo? Perché continuare a cercare una pietà umana da vittime, non richiesta? Perché giocarsi l'eterna carta in stile Olocausto?
Forse perché paga? Ai posteri l'ardua sentenza, nel mentre c'é da sperare che Netanyahu e chi lo sostiene pagheranno di fronte la Corte Internazionale dei Diritti dell'Uomo e di fronte a Dio.
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