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Scandalo Epstein, rispuntano voci su "video porno con Trump, Clinton e il principe Andrea", ma l'accusatrice aveva già smentito

Ransome, che originariamente fornì dettagli choc sulla presunta partecipazione di Trump agli incontri sessuali, confessò pubblicamente di aver ritrattato la sua testimonianza già diversi anni fa

09 Gennaio 2024

Caso Epstein, Ghislaine Maxwell giudicata colpevole di traffico sessuale di minori

fonte: Twitter @PhillyD

In questi giorni è uscita nuovamente la storia di un articolo del 2019 pubblicata dal "New York Post" riguardante gli scandali sessuali di Jeffrey Epstein. L'articolo, che ha coinvolto il nome di Donald Trump insieme a quello di altre personalità, sembra aver omesso deliberatamente cruciali sviluppi successivi e ritrattazioni chiave.

Tra le altre figure menzionate figuravano Bill Clinton, il Principe Andrew, il magnate britannico Richard Branson ed il recentemente famoso Alan Dershowitz, avvocato in questi giorni impegnato a difendere Israele alla corte dell’Aja contro l’accusa di genocidio emessa da Sud-Africa e Bolivia.

Un elemento fondamentale che sembra essere stato trascurato nella notizia italiana è la ritrattazione della testimone principale, Sarah Ransome, già nel 2016. Ransome, che originariamente fornì dettagli choc sulla presunta partecipazione di Trump agli incontri sessuali, confessò pubblicamente di aver ritrattato la sua testimonianza già diversi anni fa.

Va sottolineato che Ransome aveva dichiarato di aver ottenuto la sua testimonianza da una donna con cui aveva una relazione, e questa donna avrebbe affermato che Trump aveva una attrazione per i suoi "capezzoli sodi". La ritrattazione della storia solleva molti dubbi sulla credibilità di molte informazioni riguardo la vicenda Epstein.

Ancora più rilevante è l'ammissione di Sarah Ransome stessa nel 2019, attraverso un articolo del "New Yorker," in cui confessò di aver "inventato la storia dei nastri per attirare l'attenzione sul comportamento di Epstein". Questo fatto cruciale, che evidenzia la falsità delle accuse, non è stato chiaramente riflesso nella notizia italiana recentemente diffusa.

Inoltre, l'articolo del "New Yorker" riporta la seguente frase: "Ransome era un altro testimone imperfetto. Nell'autunno del 2016, aveva suggerito al New York Post di avere video porno di una mezza dozzina di persone importanti, tra cui Bill Clinton e Donald Trump, ma non poteva fornire i nastri quando le veniva chiesto. (Ransome mi ha detto che aveva inventato le registrazioni per attirare l'attenzione sul comportamento di Epstein e per fargli credere che aveva 'prove che sarebbero venute fuori se mi avesse fatto del male')".

Mentre Donald Trump ha costantemente negato il suo coinvolgimento negli incontri sessuali con Epstein, il portavoce di Bill Clinton, Angel Urena, ha evitato di commentare la questione. Questo silenzio da parte di Clinton aggiunge ulteriori elementi di mistero e alimenta speculazioni sulla sua possibile implicazione.

In conclusione, la recente notizia in Italia sembrerebbe essere il risultato di una selezione mirata di informazioni, ignorando deliberatamente la storia di ritrattazione di Sarah Ransome e la sua ammissione di aver inventato la storia dei nastri. Resta un interrogativo: c'è chi sta utilizzando la vicenda per fini elettorali?

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