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Donald Trump, Corte Suprema USA nega esame d'urgenza su immunità per assalto a Capitol Hill. Prima vittoria giudiziaria

La Corte Suprema statunitense ha deciso momentaneamente di non esaminare le indagini a carico di Donald Trump

23 Dicembre 2023

Nella giornata di ieri venerdì 22 dicembre 2023, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha detto che non intende esaminare immediatamente la situazione dell'ex Presidente Donald Trump in merito all'assalto al Congresso del 6 gennaio 2023, per giudicare se sia processabile o meno.

L'inizio del processo rimane quindi in programma per il prossimo 4 marzo. A gennaio però, un Tribunale Federale prenderà una decisione sulla posizione di Trump: il caso potrebbe tornare davanti alla Corte Suprema nei prossimi mesi.

Quanto scelto venerdì però, è una vittoria per Trump, che vuole posticipare il più possibile lo sviluppo delle indagini e dei processi a suo carico, così da evitare ripercussioni sulla campagna elettorale per le elezioni presidenziali del prossimo novembre. Trump è sicuramente il candidato favorito nel Partito Repubblicano.

A chiedere una decisione accelerata nei confronti dell'ex Presidente era stato Jack Smith, un consulente nominato dal Dipartimento di Giustizia per occuparsi delle indagini. Il caso è stato descritto da lui come "straordinario" e "centrale per la nostra democrazia", per questo motivo chiedeva una decisione il prima possibile.

Donald Trump news, prima vittoria giudiziaria: la Corte suprema attende per esaminare le indagini. Cosa succederà ora

Adesso continuerà la procedura tradizionale e sarà esaminato dalla Corte d'Appello dello Stato del District of Columbia (D.C., facente parte della Capitale Washington). Trump è incriminato a livello federale con l'accusa di aver cercato di sovvertire il risultato delle elezioni del 2020, con l'obiettivo di rimanere in carica nonostante la vittoria del candidato Democratico Joe Biden, attuale Presidente. Fino a oggi si è dichiarato non colpevole per tutti i capi d'accusa che lo incriminano, tra cui aver cospirato contro gli Stati Uniti e contro i diritti dei cittadini.

Singole accuse a parte, i suoi avocati sostengono che al tempo Trump avesse l'immunità presidenziale, motivo per il quale non può essere processato per presunti reati commessi mentre era in carica. Tale immunità richiesta era stata negata a inizio dicembre da un Tribunale Federale, con l'appello i suoi legali avevano bloccato il processo. Pur riconoscendo la straordinarietà del caso, questi ultimi hanno ricordato che "l'importanza non richiede necessariamente una soluzione rapida: anni, di solito è vero il contrario". E hanno accusato Smith di voler accelerare i tempi per questioni politiche.

Oltre all'assalto al Congresso, Trump è implicato in altri casi giudiziari sia a livello statale che federale, come per esempio alcuni pagamenti illeciti fatti a un'attrice di film porno, il possesso di documenti governativi riservati, le interferenze nelle elezioni in Georgia, e la possibilità o meno di partecipare alle elezioni nello Stato del Colorado.

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