23 Novembre 2023
Geert Wilders, fonte: imagoeconomica
Geert Wilders è il nuovo volto volto dell'Olanda. Il "Mozart" di estrema destra, chiamato così per via della sua chioma che assomiglia a quella dello storico compositore austriaco, ha vinto le elezioni col 23%. Il leader del Partito per le Libertà è destinato a condurre in prima persona le trattative per ridisegnare la scena politica dei Paesi Bassi. Secondo le ultime ricostruzioni, potrebbe allearsi con il centro-destra di Dilan Yesilgoz. Scopriamo assieme allora chi è.
Geert Wilders è nato a Venlo, in Olanda, il 6 settembre 1963. È fondatore e leader del Partito per la Libertà, con cui ha vinto le elezioni del 2023 dopo che il Paese era rimasto senza governo per via delle dimissioni di Rutte. La sua è stata un'ascesa dirompente e velocissima. Basti considerare che nelle ultime settimane ha recuperato quasi 10 punti percentuali sui suoi avversari. Come? "Dominando" i dibattiti televisivi.
Si definisce "antifascista, filosemita, antislamista, anticomunista e anti-Ue", e proprio per l'Unione Europea rappresenta lo spauracchio principale. Il candidato europeista Frans Timmermans aveva chiesto agli olandesi indecisi di andare a votare soprattutto per arginarne l'ascesa. Missione non riuscita.
È amico di Marine Le Pen e Matteo Salvini e ammiratore di Oriana Fallaci (che ha definito il suo "idolo"). È contrario all'invio di armi all'Ucraina e con questo, il blocco anti-Kiev va rinforzandosi.
I punti forti del suo programma sono lo "stop" all'asilo e il divieto di "scuole islamiche, Corano e moschee". Le sue storiche battaglie sono rappresentate dalla riduzione dell’età pensionabile, l'Iva allo 0% sugli alimenti e l’abolizione della franchigia nella sanità. Per finanziare i suoi piani, Wilders potrebbe usare i fondi destinati alle misure sul clima e l’azoto.
Il leader del Pvv è stato a lungo un punto fermo della politica olandese, e da mesi "vive" insieme alle guardie del corpo che il governo gli ha fornito dopo aver ricevuto minacce di morte per la sua campagna per la messa al bando del Corano.
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